UniCredit, l’Antitrust tedesco approva la crescita in Commerz

UniCredit ottiene il via libera dell’Antitrust tedesco e supera così un altro ostacolo lungo la strada verso la possibile acquisizione del 29,9% di Commerzbank. L’operazione, ha rilevato il presidente del Bundeskartellamt, Andreas Mundt, «rafforzerà la posizione di mercato» dell’istituto guidato dall’a.d. Andrea Orcel «nel settore del private e corporate banking in Germania». Per questo motivo […] L'articolo UniCredit, l’Antitrust tedesco approva la crescita in Commerz proviene da Iusletter.

Apr 15, 2025 - 15:29
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UniCredit, l’Antitrust tedesco approva la crescita in Commerz

UniCredit ottiene il via libera dell’Antitrust tedesco e supera così un altro ostacolo lungo la strada verso la possibile acquisizione del 29,9% di Commerzbank. L’operazione, ha rilevato il presidente del Bundeskartellamt, Andreas Mundt, «rafforzerà la posizione di mercato» dell’istituto guidato dall’a.d. Andrea Orcel «nel settore del private e corporate banking in Germania». Per questo motivo l’authority ha «valutato con attenzione i segmenti dei servizi finanziari particolarmente coinvolti», giungendo alla conclusione che «altri concorrenti significativi sono attivi in tutte le aree» e che per questo motivo «la transazione ha dovuto essere approvata». In particolare, l’antitrust ha «condotto indagini approfondite sui principali» competitor «come Deutsche Bank, Dz Bank, Helaba, Lbbw e BayernLb», nonché «colloqui con la KfW e le associazioni delle Pmi in rappresentanza degli interessi delle imprese interessate». L’analisi «non ha fornito alcuna indicazione affidabile di un ostacolo significativo a una concorrenza effettiva», che è la condizione necessaria «per vietare una fusione». Nel dare notizia della decisione, UniCredit da parte sua ha ribadito che la banca «rimane concentrata sull’esecuzione della seconda fase del proprio piano strategico UniCredit Unlocked», oltre che sull’Ops su Banco Bpm, al via il 28 aprile. Quello in Commerzbank è quindi «un investimento, con protezione da eventuali ribassi» e l’istituto italiano «si è assicurato l’opzionalità di poter eseguire» un passo ulteriore e procedere con un’offerta per l’acquisizione «solo se rispetterà i suoi rigorosi parametri finanziari e se migliorerà il suo stimolante piano di base». UniCredit ha una quota potenziale del 28% circa, di cui il 18,5% in derivati. Meno di un mese fa Orcel ha sottolineato che sul fronte tedesco «la pazienza in questo momento è la cosa più importante», rinviando ogni decisione al più presto alla fine dell’anno dopo aver intavolato anche «discussioni col governo tedesco, quando si sarà formato». In ogni caso, anche alla luce dell’ok Bce arrivato il 14 marzo, il labirinto regolamentare per la salita al 29,9% di Commerzbank appare ormai risolto, se non per l’attesa di alcune autorizzazioni “minori” in ambito Ue e Usa. Più complicato l’aspetto politico: se UniCredit aspetta infatti che a Berlino si insedi il nuovo esecutivo per discutere la futura strategia in Germania, il governo uscente non sembra voler ammorbidire la propria linea: «Abbiamo preso atto di quanto dichiarato dall’Antitrust. La posizione del governo però non è cambiata», ha sottolineato un portavoce del ministero delle Finanze, precisando che Berlino «sostiene l’indipendenza di Commerzbank» e considera «inadeguate acquisizioni non concordate e ostili». Fredda la stessa Commerzbank, che si è limitata a notare che «questo passo non cambia la situazione di fondo: UniCredit continua a essere un azionista». L’a.d. Bettina Orlopp, del resto, ha già aggiornato il piano strategico migliorando gli obiettivi finanziari per convincere gli investitori a sostenerne il percorso stand alone. Per la prossima occasione formale di confronto tra i vertici della banca tedesca e il socio UniCredit basterà comunque aspettare esattamente un mese: il 15 maggio è infatti in calendario l’assemblea annuale che si riunirà in presenza a Wiesbaden per approvare il dividendo e il buyback, nonché per eleggere due componenti del consiglio di sorveglianza.

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