Gli occhi di Msc su 41 porti il nuovo business di Aponte
Il gruppo italiano punta a rilevare gli scali nelle mani di CK Hutchison, società che fa capo al magnate di Hong Kong Ka-Shing. I due terminal di Panama restano al fondo BlackRock Non gli bastava, probabilmente, essere il numero uno nel trasporto via mare di container con la sua Msc. Adesso Gianluigi Aponte, a capo […] L'articolo Gli occhi di Msc su 41 porti il nuovo business di Aponte proviene da Iusletter.

Il gruppo italiano punta a rilevare gli scali nelle mani di CK Hutchison, società che fa capo al magnate di Hong Kong Ka-Shing. I due terminal di Panama restano al fondo BlackRock
Non gli bastava, probabilmente, essere il numero uno nel trasporto via mare di container con la sua Msc. Adesso Gianluigi Aponte, a capo di un gruppo familiare che può contare su oltre 200mila dipendenti sparsi per il mondo, vuole diventare il primo anche nella movimentazione di quei container che si spostano da un porto all’altro per trasportare il 90 per cento della merce prodotta dal pianeta. Una concentrazione senza precedenti nelle mani di un gruppo la cui proprietà fa capo alla famiglia Aponte, che ora punta ad acquisire oltre quaranta terminal portuali attualmente di proprietà del gruppo CK Hutchison, controllato dal magnate di Hong Kong Li Ka-Shing, con un investimento di circa 20 miliardi di dollari. Dal pacchetto totale dei 43 terminal oggetto dell’operazione, che andrebbero ad aggiungersi ai 70 già di proprietà Msc, saranno però con ogni probabilità sfilati i due che Hutchison controlla sul canale di Panama, la cui maggioranza sarà ceduta al fondo Usa BlackRock. All’attuale proprietario, il novantaseienne Li Ka-Shing, resterebbe la proprietà dei terminal di Hong Kong e degli altri controllati in Cina. Tutto il resto sarebbe dismesso.
L’indiscrezione, rilanciata ieri daBloomberg , sembra trovare conferma negli ambienti finanziari dello shipping più vicini all’operazione. Le parti avrebbero già raggiunto un accordo di massima sullo schema di suddivisione delle proprietà, con Til-Terminal Investment Ltd, il braccio operativo di Msc nel campo dei terminal marittimi, che si assicurerebbe 41 terminal, mentre finirebbero al fondo americano BlackRock i due di proprietà di Panama Ports, Balboa e Cristobal, uno sull’Atlantico e uno sul Pacifico, da cui transita il 4% del traffico mondiale di merci. Sarebbe questo, alla fine, l’assetto che potrebbe incassare il via libera anche dalla Cina, che aveva manifestato forte contrarietà a un’operazione di cessione che inizialmente vedeva come acquirente di maggioranza il fondo americano.
L’entrata in scena di Aponte sembrerebbe invece offrire maggiori garanzie, visto anche il ruolo che Msc (sede legale a Ginevra) sta giocando sullo scacchiere internazionale di uno shipping in cui i protagonisti sono pochi colossi dell’armamento che si dividono gran parte dell’enorme torta del mercato via mare, la stessa Msc, che può contare su una flotta di oltre 900 navi, Maersk, Cma-Cgm fino alla compagnia di stato cinese Cosco.
Se dovesse arrivare il via libera, secondo il nuovo assetto societario, Msc si troverebbe a controllare 131 terminal marittimi. Non può comunque sfuggire che anche i due terminal panamensi vedrebbero Til come soggetto di minoranza forte, con il 49% del capitale, mentre il 51 resterebbe a BlackRock attraverso la controllata Global Infrastructure Partners (BlackRock peraltro ha insieme con Gic di Singapore il 30% di Til). Per arrivare alla firma dell’intesa sarà necessario attendere la conclusione di tutti gli atti formali, dalladue diligence alle verifiche fiscali e contabili, fino all’approvazione degli enti regolatori che si trovano nei luoghi in cui hanno sede i terminal. Ma secondo alcuni osservatori non è nemmeno da escludere una contromossa del governo cinese, che starebbe sondando alcuni grandi operatori dello shipping per valutare la possibilità di presentare una nuova offerta.
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