Una classe da ’Avvocato’
Tommaso Basili ha impersonato Gianni Agnelli "Rappresentava con garbo e signorilità un’Italia che se ne è andata con lui" .

Un giramondo (ha vissuto in Spagna, in Svizzera, negli Usa e in diverse città del Belpaese). Nella vita, ma anche nella professione. Perché prima di diventare un volto del cinema nostrano Tommaso Basili – 42 anni, metà del cuore in Sardegna e l’altra a Roma, dove vive attualmente, ha fatto di tutto, esplorando mondi diversi: dal marketing alla pubblicità passando per la televisione. "Da giovane ho fatto pure il postino", racconta un po’ scherzando e un po’ guardandosi indietro, senza rimpianti. "L’incontro con il cinema è arrivato tardi – prosegue – e mi ha dato molto". Ultimamente ha lavorato con Martin Scorsese, ricoprendo un ruolo da antagonista, nella serie ‘Martin Scorsese Presents: The Saints’, per la Fox Nation, che racconta la vita di alcune persone, i santi per l’appunto, che hanno cambiato la storia dell’umanità. Ricordiamo Basili anche nei panni di Gianni Agnelli in ‘Ferrari’ (regia di Michael Mann), accanto ad Adam Driver e Penelope Cruz. "Un’esperienza entusiasmante e una grande responsabilità", conclude abbracciando con le parole anche la sua Sardegna, dove ha recentemente acquistato un terreno nei pressi di Golfo Aranci e produce olio. E non solo: "Mi piace allestire dei veri e propri set cinematografici con le mie piante".
Cosa ha significato vestire i panni dell’Avvocato?
"È stato confrontarsi con un personaggio che è più grande della vita stessa. Di lui mi hanno sempre colpito alcuni aspetti".
Quali?
"Anzitutto l’eccentricità, che Agnelli rendeva una virtù e non un difetto. Mi colpiva anche il suo senso dello spazio, soprattutto quando si sedeva. Lo dominava, letteralmente. E io nel film l’ho restituito proprio da seduto. In parte l’Avvocato mi ricorda un po’ mio padre: per questo quel ruolo è piaciuto molto".
Come è riuscito ad ottenerlo?
"Avevo sentito parlare del film quando era ancora un’idea da costruire. Quando mi arrivò il provino, decisi di inviare a Roma un selftape in cui cercavo di proporre il mio Agnelli. Poco tempo dopo mi chiamarono. Non me lo sarei mai aspettato. Tra l’altro, quando arrivai a Roma mi ritrovai all’interno di una scena surreale: siccome il regista non c’era mi chiesero di aspettare l’attore che avrebbe dovuto darmi le battute fuori campo. E pensi che era Adam Driver in persona (l’attore che ha interpretato Enzo Ferrari, ndr). Il provino andò benissimo: dopo dieci minuti, ebbi la parte dell’Avvocato".
Cosa rappresenta per lei L’Avvocato?
"Un’Italia ce non c’è più, che se ne è andata assieme a un garbo e a una signorilità che appartenevano a entrambi".
Prima diventare attore ha fatto tante altre cose. E ha girato il mondo. È più difficile essere un giramondo nella vita o nella professione?
"Direi nella professione, anche se viaggiare non è facile persino per chi come me si sente cittadino del mondo, pur amando moltissimo l’Italia. Aggiungo che per conoscerla davvero bisogna muoversi tanto: solo allora ci si accorge di quanto è bella".
Oltre al cinema ha altre passioni?
"Moltissime, la fotografia soprattutto. Mi piacerebbe anche ristrutturare case, però non ho tempo di farlo. Quello dell’attore è un lavoro durissimo. Diciamo che passo la vita guardando film e alcuni attori".
Chi sono i suoi preferiti?
"Mi piace molto Fabrizio Gifuni, un grande trasformista. Credo che Luca Marinelli sia attualmente uno dei pochi attori nostrani spendibili anche all’estero e apprezzo Paolo Pierobon. L’ho conosciuto sul set della serie ‘1993’, dove interpretava Berlusconi, mostrando una capacità di entrare nel personaggio a dir poco incredibile".
Progetti futuri?
"Sono nel cast della nuova serie thriller ‘The Beauty’, diretta da Ryan Murphy. Posso solo dire che è ambientata anche a Venezia e prevede un cast di attori italiani molto importanti".
Come si definirebbe in tre parole?
"Sono un uomo in eterna ricerca. E più passa il tempo più divento agreste (ride)".
Che ruolo le piacerebbe interpretare in futuro?
"Vorrei vestire i panni di un personaggio disturbato e violento. La violenza per finta mi diverte molto. Ma ovviamente è solo un gioco: se vedo una rana nello stagno, mi precipito a salvarla".