Una bufala della Grande guerra

No, si tratta della clamorosa fake news della "fabbrica dei cadaveri" di cui fu accusato il Kaiser, Guglielmo II di Germania, durante la Prima guerra mondiale.

Apr 19, 2025 - 07:28
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Una bufala della Grande guerra
In guerra, come in amore, tutto è lecito. Inclusi i colpi bassi. E certo, accusare il nemico di trasformare i sacri corpi dei propri caduti in... saponette, è una ben cinica pensata. Eppure è accaduto davvero. Stiamo parlando della clamorosa bufala della "fabbrica dei cadaveri" del Kaiser, che risale all'aprile 1917, quando la Prima guerra mondiale stava insanguinando l'Europa.. LA GUERRA DEI MEDIA. Ma procediamo per gradi. Mentre nelle trincee infuriavano i combattimenti, Triplice Intesa (Inghilterra, Francia e Russia) e Imperi centrali (Germania e Austria) cercavano con ogni mezzo di infangarsi reciprocamente a colpi di pamphlet, articoli sensazionalistici e spregiudicate vignette satiriche. Telegrafo, giornali e cinema, asserviti alle strategie delle potenze belligeranti, consentivano la diffusione di notizie con un'efficacia prima impensabile.. La macchina del fango. Notizie vere e false, naturalmente. E così, tanto per citare un esempio, la macchina propagandistica della Triplice Intesa trasformò l'invasione tedesca del Belgio (1914) in uno "stupro", con tanto di crocifissioni, mani mozzate di bambini indifesi e altre leggende fabbricate ad arte. Nel bel mezzo di questo scontro di mezze verità e di fake news velenose, il 16 e il 17 aprile 1917 due colossi della stampa britannica, il Daily Mail e il Times, uscirono con una notizia sconvolgente: i tedeschi stavano utilizzando i cadaveri dei loro stessi soldati per ricavarne glicerina, grasso, sapone, mangime per maiali, fertilizzanti e lubrificanti. Il mostruoso nemico aveva impiantato fabbriche della morte. Ecco cosa scriveva il Times: "I treni arrivano pieni di corpi nudi, che vengono scaricati dai lavoratori che vivono nelle fabbriche". Di lì la "materia prima" subiva un processo di trasformazione da cui venivano ricavati "numerosi prodotti" utili all'economia di guerra germanica. La news fece il giro del mondo, suscitando ora scandalo ora incredulità. Ma quanto c'era di vero?. COME NACQUE LA FAKE NEWS. Per scoprirlo bisogna risalire alla fonte comune del Daily Mail e del Times. Era l'articolo di un quotidiano belga pubblicato in Inghilterra, l'Indépendance Belge, che a sua volta, attraverso un'altra testata, La Belgique, aveva carpito la notizia dal resoconto del corrispondente di guerra tedesco Karl Rosner, uscito il 10 aprile 1917 sul Berliner Lokal-Anzeiger. E qui si creò la bufala: Rosner nel suo pezzo diceva di aver visto dietro le linee tedesche una Kadaververwertungsanstalt (letteralmente "fabbrica di sfruttamento delle carcasse"), ma i corpi impiegati a cui si riferiva erano animali, non umani! L'equivoco derivò dall'errata traduzione della parola Kadaver da parte dell'Indépendance Belge, del Daily Mail e del Times: in tedesco significa "carcassa", ma venne tradotta come "cadavere". E di qui il polverone.. LOst in translation. Tra gli scettici c'era il New York Times, che già il 20 aprile uscì con un articolo in cui spiegava che l'espressione in questione non è mai impiegata nell'uso corrente tedesco per significare cadavere umano, invariabilmente chiamato Leichman. Richiamare al buonsenso, tuttavia, non era compito facile, dato che a Londra questa voce sul conto della Germania circolava già dal 1915. Fin qui parrebbe un innocente caso di misunderstanding. Ma nel 1925, a guerra finita, emerse un'altra verità: nel corso di una cena del National Arts Club a New York, John Charteris, capo dell'intelligence presso il Corpo di spedizione britannico tra il 1916 e il 1918, rivelò che all'inizio del 1917 aveva manipolato due fotografie in modo da ottenere un'immagine che attestava l'utilizzo di cadaveri a fini industriali da parte dei tedeschi. Poi aveva inviato il fotomontaggio a un giornale di Shanghai per spingere la Cina a intervenire nel conflitto con l'Intesa. Da lì la storia arrivò in Europa.. MALINTESO O BUGIA? Questo però non scagiona i quotidiani britannici. Tanto il Daily Mail quanto il Times appartenevano all'onnipotente Lord Northcliffe, non a caso detto il "Napoleone della stampa". Forte di un peso mediatico senza pari e pieno di amici nel mondo della politica, Northcliffe esercitò coi suoi giornali un ruolo cruciale nella propaganda bellica inglese. E secondo gli studiosi Joachim Neander e Randal Marlin, «la stampa di Northcliffe non fu vittima di innocenti errori di traduzione, ma deliberatamente architettò questa storia fuorviante, forse di comune accordo con i propagandisti britannici e belgi». Il quadro ora è chiaro: in una complessa fase del conflitto, Charteris e Northcliffe conferirono credibilità e diffusero una notizia falsa già da tempo in circolazione per screditare il Kaiser agli occhi dell'opinione pubblica e coinvolgere la Cina nella guerra. In ogni modo, il 2 dicembre 1925 il ministro degli Esteri inglese, Austen Chamberlain, dichiarò a nome del governo che la storia della "fabbrica dei cadaveri" era priva di fondamento. Caso chiuso. E una dimostrazione in più che la guerra, ogni guerra, è un'orgia di menzogne.. Questa notizia è tratta dall'articolo "La fabbrica dei cadaveri" di Giulio Talini, pubblicato su Focus Storia. .