Un viaggio tra i luoghi più pericolosi e inaccessibili del pianeta. Una guida ai siti proibiti nel mondo

Ecco il volume "101 luoghi proibiti nel mondo dove non è permesso entrare" di Gianluca Barbera L'articolo Un viaggio tra i luoghi più pericolosi e inaccessibili del pianeta. Una guida ai siti proibiti nel mondo proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 9, 2025 - 16:37
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Un viaggio tra i luoghi più pericolosi e inaccessibili del pianeta. Una guida ai siti proibiti nel mondo

Se siete alla ricerca del brivido dell’avventura, ma non volete correre alcun rischio, “101 luoghi proibiti nel mondo dove non è permesso entrare” di Gianluca Barbera è quello che fa per voi. Una mappa dei luoghi da evitare o ai quali è impossibile accedere in quanto severamente vietati. Alcuni interdetti per ragioni militari, politiche ed economiche.

“Il mondo – spiega l’autore di questo libro (uscito per i tipi di Newton Compton lo scorso 31 gennaio) – è pieno di luoghi del genere, oscuri, minacciosi, impenetrabili, che è assolutamente proibito visitare, fotografare o riprendere con una telecamera. A volte è la natura, a volte sono gli esseri umani a stabilire chi vi è ammesso e chi no. In ogni caso, proprio perché proibiti, suscitano in noi il desiderio di spiarli, quantomeno attraverso il buco della serratura. Poiché, è risaputo, nulla attrae come ciò che è proibito, inaccessibile, ignoto”.

Il libro si apre con una rassegna di aree top secret o “altamente classificate” come l’Area 51 in Nevada, base dell’aeronautica statunitense dove si collaudano velivoli sperimentali segretissimi e spesso al centro di teorie ufologiche complottistiche; o come Guantánamo Bay, una enclave americana in territorio cubano dove vengono rinchiusi coloro che sono sospettati di terrorismo; o ancora come Fort Knox, dove, all’interno di un gigantesco caveau di granito e acciaio resistente agli attacchi nucleari, è custodita la metà delle riserve auree statunitensi (nemmeno il presidente vi haaccesso, Trump è avvertito).

O infine come il caveau della Coca-Cola ad Atlanta, dove viene custodita le ricetta segreta della mitica bevanda gassata, mai brevettata e tantomeno divulgata (anche se nel frattempo gli ingredienti sono cambiati: è stata ridotta la quantità di caffeina e azzerata la presenza di coca). Attenzione, questa sezione è quasi un mini-trattato di geopolitica “rovente”, ad altissima temperatura.

La temperatura si abbassa, si fa per dire, quando Barbera ci propone luoghi resi inaccessibili da barriere naturali o proibiti poiché insidiosi per l’uomo.

È il caso dell’Isola dei Serpenti in Brasile, popolata da migliaia di vipere velenosissime, addirittura due per metro quadro, il cui morso provoca emorragie interne e necrosi dei tessuti. O della Zona di Esclusione di Chernobyl, dal 1986 ancora parzialmente contaminata dalle emissioni di radioattivitàrilasciate dalla ex centrale atomica. O dei laghi killer di Monoun e Nyos in Camerun, che nel 1986, silenziosamente e in una sola notte, hanno mietuto migliaia di vittime soffocandole con micidiali emissioni di diossido di carbonio.

O del Cancello di Plutone, un vero e proprio ingresso per l’inferno situato in Turchia, nella regione di Denizli, all’interno dell’area archeologica di Hierapolis: un portale ricavato nella roccia risalente a duemila anni fa, dalle cui fenditure fuoriescono gas letali, soprattutto per gli sventurati animali (gatti, uccelli, topi, donnole) che vi si avvicinano incautamente nelle prime ore del mattino.

In altri casi si tratta di aree naturali protettecome l’isola di Surtsey in Islanda, affiorata dal mare appena una quarantina di anni fa in seguito a un’eruzione vulcanica sottomarina e oggi il luogo più giovane e incontaminato al mondo, a impatto umano zero. O come la Banca mondiale dei semi delle Svalbard (Norvegia), nel cui caveau superprotetto nei pressi del Polo Nord viene preservata a basse temperature la biodiversità del pianeta nell’eventualità di catastrofi globali.

Nella terza e ultima parte, Barbera ci racconta la storia dei luoghi interdetti per motivazioni storiche o religiose. Tra questi il Monte Athos, nella penisola calcidica, da secoli vietato alle donne (e perfino agli animali di sesso femminile, con l’eccezione di gatti e uccelli!). La tomba di Qin Shi Huang, primo imperatore della Cina, la cui sepoltura, posta sotto la zona visitabile e accanto al famoso esercito di terracotta, è ancora inviolata e protetta da fiumi solfuro di mercurio, sostanza che si riteneva garantisse l’immortalità, in realtà altamente tossica.

Sei sono i siti “proibiti” sul suolo italiano scelti dall’autore tra i tanti possibili: l’isola di Poveglia,nella laguna veneziana, e Ca’ Dario, sempre a Venezia; l’Archivio apostolico vaticano, la Biblioteca vaticana e la Stanza delle lacrime a Roma; e, infine, i Bottini di Siena.

Cento e uno (come recita il titolo) sono le località descritte (per citarne altre, il pozzo super profondo di Kola in Russa, il santuario di Ise in Giappone, L’Ufficio 39 di Pyongyang, la Metro 2 di Mosca, il museo delle Spie di Nanchino, la DMZ tra le due Coree, il quartier generale della Cia, il cosmodromo di Bajkonur, North Sentinel, la costa degli scheletri, le catacombe di Parigi e Odessa, la porta dell’inferno di Houska), raccontate per lo più con piglio narrativo e abbondanza di particolari, tra storia, miti e leggende, città fantasma, bunker sotterranei, siti enigmatici, isole impraticabili, prigioni e basi militari off-limits.

«Viaggiare è tra le avventure più piacevoli e istruttive che si possano vivere», avverte l’autore, «ma comporta inevitabilmente dei pericoli. La natura non sempre è accogliente. E nemmeno l’uomo lo è». Effettivamente, come dargli torto?

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