Ucraina: nuovo summit di emergenza a Parigi. Tutti gli aggiornamenti

Giorni concitati per le cancellerie europee. Sul tavolo il futuro dell’Ucraina. Lunedì a Parigi è stato convocato un summit di emergenza per riunire i principali leader del Vecchio continente. Risultati? Nessuno. L’idea di Macron non è andata oltre i mantra ripetuti nel corso di questi anni. Serve una strategia comune sulla difesa. Ma poi a prevalere sono le differenze di vedute. La Germania frena sull’invio delle truppe mentre la Gran Bretagna si dice favorevole. Il rischio è che l’Unione europea venga tagliata fuori dai giochi una volta per tutte. Nella giornata di ieri in Arabia Saudita è andato in scena l’incontro tra russi e statunitensi. Come ha raccontato Panorama, entrambe le delegazioni lo hanno definito “positivo”. Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha parlato di un “primo passo di un lungo e difficile cammino” per porre fine alla guerra. Grande assente Zelensky. Il presidente ucraino è volato ad Ankara, dove ha tenuto una conferenza stampa con Erdogan. L’ex comico è stato chiaro: senza la partecipazione di Kiev non sarà possibile alcuna pace. Nella serata di ieri è tornato a parlare anche Donald Trump. Ciuffo ben pettinato, ordini esecutivi alla mano e sullo sfondo l’umile dimora di Mar-a-Lago in Florida. Il tycoon ha rilasciato un’intervista all’emittente Fox News. “Penso di avere il potere per far terminare il conflitto”, ha esclamato in modo perentorio. E sull’ Europa è stato laconico: “Se volessero mandare forze di peacekeeping sarebbe un bel gesto”. Da ultimo Trump ha lanciato critiche anche a Zelensky, rimproverandolo di non aver “raggiunto prima un accordo” con la Russia. Ma non solo: “Il leader dell’Ucraina, odio doverlo dire, ha un tasso di approvazione del 4%”, ha concluso il tycoon, augurandosi nuove elezioni il più presto possibile. Oggi in programma un’altra giornata impegnativa per le diplomazie occidentali. Macron tenta il bis a Parigi. Il presidente francese ha convocato un nuovo summit di emergenza. A cambiare sono solo gli invitati. Ma la sostanza probabilmente rimarrà la stessa. Si prospetta un altro flop. Il continente "vecchio" si riscopre bambino. Bravo a lamentarsi per essere stato escluso dagli Stati Uniti. Ma allo stesso tempo incapace di proporre soluzioni concrete per il futuro. All'incontro odierno vi prenderanno parte i dirigenti di Romania, Repubblica Ceca, Grecia, Finlandia, Svezia e Belgio. Ci saranno anche i Paesi baltici nonché delegati di Norvegia e Canada. L’obiettivo è superare l’impasse dei meccanismi dell’Unione Europea. Primo fra tutti quello dell’unanimità sulle votazioni. E su questo tema ieri è arrivata anche la strigliata di Mario Draghi. L’ex numero uno della Bce auspica un passaggio “alla maggioranza qualificata in molte aree”, invitando i Paesi membri ad agire “come se fossero un unico Stato”. Macron, da parte sua, ha ribadito che la Francia non si appresta a inviare truppe di terra. La soluzione migliore rimane quella di “riarmare gli ucraini”. Intanto poco fa è atterrato a Kiev Keith Kellog, inviato speciale statunitense per l’Ucraina. A breve parlerà anche Zelensky. Che ha dichiarato: "Il nostro Stato non è in vendita". Affermazioni che arrivano dopo la proposta di Trump dei giorni precedenti. Il tycoon aveva preteso una percentuale delle terre rare ucraine. Una "ricompensa" per gli aiuti forniti dagli Usa durante questi anni di guerra. Secondo il presidente ucraino, Trump "vive in uno spazio di disinformazione" creato ad hoc dalla Russia.Mentre ci si prepara al nuovo summit di Parigi, è tornato a parlare Vladimir Putin. Rivolgendosi ai giornalisti a San Pietroburgo, lo zar ha affermato che "incontrerà con piacere" Donald Trump. Ma non solo. Il leader del Cremlino ha tenuto a ribadire che nessuno ha l'"intenzione di escludere l'Ucraina". E ha concluso: "Senza un aumento del livello di fiducia tra Russia e Stati Uniti è impossibile risolvere molti problemi", tra cui la crisi con Kiev. Intanto secondo il presidente russo le sue truppe avrebbero fatto ingresso nella regione del Kursk. Ma per l'Ucraina si tratta di "una bugia".Poco fa il presidente Trump ha affidato i suoi pensieri al social Truth. Il bersaglio è ancora una volta Zelensky. Il tycoon ci va giù pesante. Per lui il presidente ucraino è un "dittatore senza elezioni" che sta portando avanti un "pessimo lavoro".

Feb 19, 2025 - 21:18
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Ucraina: nuovo summit di emergenza a Parigi. Tutti gli aggiornamenti


Giorni concitati per le cancellerie europee. Sul tavolo il futuro dell’Ucraina. Lunedì a Parigi è stato convocato un summit di emergenza per riunire i principali leader del Vecchio continente. Risultati? Nessuno. L’idea di Macron non è andata oltre i mantra ripetuti nel corso di questi anni. Serve una strategia comune sulla difesa. Ma poi a prevalere sono le differenze di vedute. La Germania frena sull’invio delle truppe mentre la Gran Bretagna si dice favorevole. Il rischio è che l’Unione europea venga tagliata fuori dai giochi una volta per tutte. Nella giornata di ieri in Arabia Saudita è andato in scena l’incontro tra russi e statunitensi. Come ha raccontato Panorama, entrambe le delegazioni lo hanno definito “positivo”. Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha parlato di un “primo passo di un lungo e difficile cammino” per porre fine alla guerra. Grande assente Zelensky. Il presidente ucraino è volato ad Ankara, dove ha tenuto una conferenza stampa con Erdogan. L’ex comico è stato chiaro: senza la partecipazione di Kiev non sarà possibile alcuna pace.

Nella serata di ieri è tornato a parlare anche Donald Trump. Ciuffo ben pettinato, ordini esecutivi alla mano e sullo sfondo l’umile dimora di Mar-a-Lago in Florida. Il tycoon ha rilasciato un’intervista all’emittente Fox News. “Penso di avere il potere per far terminare il conflitto”, ha esclamato in modo perentorio. E sull’ Europa è stato laconico: “Se volessero mandare forze di peacekeeping sarebbe un bel gesto”. Da ultimo Trump ha lanciato critiche anche a Zelensky, rimproverandolo di non aver “raggiunto prima un accordo” con la Russia. Ma non solo: “Il leader dell’Ucraina, odio doverlo dire, ha un tasso di approvazione del 4%”, ha concluso il tycoon, augurandosi nuove elezioni il più presto possibile.

Oggi in programma un’altra giornata impegnativa per le diplomazie occidentali. Macron tenta il bis a Parigi. Il presidente francese ha convocato un nuovo summit di emergenza. A cambiare sono solo gli invitati. Ma la sostanza probabilmente rimarrà la stessa. Si prospetta un altro flop. Il continente "vecchio" si riscopre bambino. Bravo a lamentarsi per essere stato escluso dagli Stati Uniti. Ma allo stesso tempo incapace di proporre soluzioni concrete per il futuro. All'incontro odierno vi prenderanno parte i dirigenti di Romania, Repubblica Ceca, Grecia, Finlandia, Svezia e Belgio. Ci saranno anche i Paesi baltici nonché delegati di Norvegia e Canada. L’obiettivo è superare l’impasse dei meccanismi dell’Unione Europea. Primo fra tutti quello dell’unanimità sulle votazioni. E su questo tema ieri è arrivata anche la strigliata di Mario Draghi. L’ex numero uno della Bce auspica un passaggio “alla maggioranza qualificata in molte aree”, invitando i Paesi membri ad agire “come se fossero un unico Stato”. Macron, da parte sua, ha ribadito che la Francia non si appresta a inviare truppe di terra. La soluzione migliore rimane quella di “riarmare gli ucraini”. Intanto poco fa è atterrato a Kiev Keith Kellog, inviato speciale statunitense per l’Ucraina. A breve parlerà anche Zelensky. Che ha dichiarato: "Il nostro Stato non è in vendita". Affermazioni che arrivano dopo la proposta di Trump dei giorni precedenti. Il tycoon aveva preteso una percentuale delle terre rare ucraine. Una "ricompensa" per gli aiuti forniti dagli Usa durante questi anni di guerra. Secondo il presidente ucraino, Trump "vive in uno spazio di disinformazione" creato ad hoc dalla Russia.

Mentre ci si prepara al nuovo summit di Parigi, è tornato a parlare Vladimir Putin. Rivolgendosi ai giornalisti a San Pietroburgo, lo zar ha affermato che "incontrerà con piacere" Donald Trump. Ma non solo. Il leader del Cremlino ha tenuto a ribadire che nessuno ha l'"intenzione di escludere l'Ucraina". E ha concluso: "Senza un aumento del livello di fiducia tra Russia e Stati Uniti è impossibile risolvere molti problemi", tra cui la crisi con Kiev. Intanto secondo il presidente russo le sue truppe avrebbero fatto ingresso nella regione del Kursk. Ma per l'Ucraina si tratta di "una bugia".

Poco fa il presidente Trump ha affidato i suoi pensieri al social Truth. Il bersaglio è ancora una volta Zelensky. Il tycoon ci va giù pesante. Per lui il presidente ucraino è un "dittatore senza elezioni" che sta portando avanti un "pessimo lavoro".