Tv sempre più multipolare: gli italiani la guardano in media 3 ore e mezza. È il valore più alto tra i principali mercati internazionali | Il report di Assocomunicatori e Agcom

Una televisione italiana stabile, resiliente, diversificata sul piano dell’offerta e delle formule distributive, con gli italiani che confermano come il Paese sia un unicum a livello internazionale, con un tempo di visione medio giornaliero di 3 ore e 24 minuti: è il valore più alto tra i principali mercati internazionali. Nel quadro della multipolarità e […] L'articolo Tv sempre più multipolare: gli italiani la guardano in media 3 ore e mezza. È il valore più alto tra i principali mercati internazionali | Il report di Assocomunicatori e Agcom proviene da Osservatorio Riparte l'Italia.

Apr 1, 2025 - 08:49
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Tv sempre più multipolare: gli italiani la guardano in media 3 ore e mezza. È il valore più alto tra i principali mercati internazionali | Il report di Assocomunicatori e Agcom

Una televisione italiana stabile, resiliente, diversificata sul piano dell’offerta e delle formule distributive, con gli italiani che confermano come il Paese sia un unicum a livello internazionale, con un tempo di visione medio giornaliero di 3 ore e 24 minuti: è il valore più alto tra i principali mercati internazionali.

Nel quadro della multipolarità e dello streamcasting (ovvero dell’ibridazione del tradizionale broadcasting televisivo con lo streaming proprio di servizi digitali e piattaforme), l’offerta televisiva tradizionale si declina anche sulle piattaforme digitali, il cui apporto in termini di consumi è adesso pienamente conteggiato nello standard di misurazione Total audience.

È quanto emerso durante l’evento Multipolarità. Televisione e streaming verso il mercato maturo, dedicato al progetto Annuario della televisione, su iniziativa di Assocomunicatori e con il patrocinio di Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni).

Anche analizzando l’output produttivo dei diversi editori e i rispettivi dati d’ascolto emerge un mercato sempre più articolato, con una crescente rilevanza dei “terzi poli” alle spalle del tradizionale “duopolio” Rai-Mediaset.

Al fianco dei broadcaster tradizionali, gruppi come Warner Bros. Discovery, Sky e La7 hanno rafforzato la loro presenza e anche le piattaforme di streaming globali hanno consolidato il loro ruolo.

Fondamentale, in tal senso, è il ruolo dei contenuti originali: sono 20.000 le ore di prodotto first-run prodotte ogni anno tra scripted (fiction) e unscripted (intrattenimento), che vanno ad alimentare tanto i canali lineari, quanto le piattaforme digitali dei broadcaster e degli attori OTT.

Tra gli editori è Sky a beneficiare maggiormente dell’Amr incrementale digital – che vale l’8,8% degli ascolti complessivi nel 2024 – mentre tra i canali l’apporto maggiore è registrato da Canale 5 (5,7%) e Rai 2 (5,6%).

Nel complesso, nelle ultime tre annualità, il dato di consumo medio di Tv in Italia si attesta stabilmente sugli 8,8 milioni di spettatori nell’intero giorno, ovvero nelle 24 ore.

La variabile generazionale rimane, comunque, un fattore chiave per leggere le abitudini di fruizione degli italiani, soprattutto in rapporto ai device utilizzati.

La quota di tempo dedicato allo schermo televisivo (incluse le tv connesse) si attesta al 68% per la popolazione con almeno 18 anni di età: il dato cala però al 41% nella fascia 18-24 – con una quota maggioritaria dedicata, quindi, agli small screen – mentre sale fino al 75% nel segmento 45+.

Considerando l’intera popolazione 18+, gli small screen hanno totalizzato, nel 2024, un tempo di visione medio pari a 2 ore e 3 minuti, in crescita del 4% sul 2023.

In leggero aumento anche il consumo sullo schermo televisivo, che raggiunge una media di 4 ore e 19 minuti (comprendendo anche il consumo “non riconosciuto”).

In termini di reach giornaliera, sono pressoché equivalenti le quote di spettatori maggiorenni che guardano contenuti televisivi esclusivamente su small screen (30%) o, in alternativa, solo su Tv Screen (29%), mentre il 41% degli italiani utilizza entrambe le tipologie di device.

A inizio 2025, infatti, si contano 20,7 milioni di tv connesse – un incremento di 2,4 milioni di apparecchi sull’anno precedente, secondo i dati della Ricerca di Base Auditel – per una reach mensile di 34 milioni di individui.

Proprio le tv connesse risultano centrali nel trainare i consumi digitali, con un incremento del +41% tra 2023 e 2024 nel tempo di visione dedicato ai contenuti on demand.

Per quel che riguarda invece la quota di traffico Non Riconosciuto su smart tv, questa oscilla tra il 29% e il 32% del Totale Tv Screen nel periodo gennaio 2024-febbraio 2025, con una reach giornaliera arrivata al 39% sulle sole CTV.

Inoltre, è giunta al 48% la quota di accessi su tv connessa che si collocano direttamente nel perimetro del Non Riconosciuto anziché sui canali televisivi riconosciuti.

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