Tutto su Valerio Ottati, il lobbista di Huawei sospettato di corruzione all’Europarlamento

Cosa sappiamo sull'indagine per corruzione al Parlamento europeo e sul presunto ruolo di Valerio Ottati, direttore degli affari pubblici di Huawei nell'Unione ed ex-assistente di due europarlamentari.

Mar 13, 2025 - 17:19
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Tutto su Valerio Ottati, il lobbista di Huawei sospettato di corruzione all’Europarlamento

Cosa sappiamo sull’indagine per corruzione al Parlamento europeo e sul presunto ruolo di Valerio Ottati, direttore degli affari pubblici di Huawei nell’Unione ed ex-assistente di due europarlamentari

In Belgio ci sono stati diversi arresti nell’ambito di un’indagine sulla corruzione al Parlamento europeo. Pare che la compagnia cinese Huawei, importante produttrice di apparecchiature per le telecomunicazioni e di smartphone, abbia corrotto alcuni eurodeputati dal 2021 a oggi attraverso viaggi, biglietti per le partite di calcio, smartphone e altri regali di vario tipo, oltre che con dei trasferimenti di denaro tramite una società in Portogallo (sottoposta a perquisizioni).

Il quotidiano belga Le Soir ha aggiunto che i lobbisti di Huawei sono sospettati di aver corrotto eurodeputati ed ex-eurodeputati affinché sostenessero delle iniziative favorevoli all’azienda. Al centro della vicenda ci sarebbe Valerio Ottati, direttore degli affari pubblici dell’ufficio di Huawei nell’Unione europea: qui il suo curriculum su LinkedIn.

Huawei è da anni sottoposta a restrizioni commerciali da parte degli Stati Uniti e dagli alleati europei per ragioni di sicurezza nazionale.

CHI È VALERIO OTTATI: LE ESPERIENZE LAVORATIVE, IN BREVE

Ottati ha quarantuno anni, di nazionalità italiana e belga, e dal 2009 al 2014 è stato assistente parlamentare di Enzo Rivellini del Partito popolare europeo (già membro di Forza Italia e di Fratelli d’Italia); dal 2014 al 2019 è stato invece assistente di Nicola Caputo, ex-europarlamentare con il gruppo dei Socialisti e democratici (oggi è membro di Italia Viva e in precedenza del Partito democratico).

LA PASSIONE DEL FORZISTA RIVELLI PER HUAWEI

Nel 2012 Rivellini, riferendosi a Huawei, dichiarò che “questa società, vero colosso della telecomunicazione mondiale, si sta sforzando con un forte impatto sociale a migliorare il pianeta e io sono disponibile ad aiutarli”: al tempo era presidente della Delegazione dell’Unione europea in Cina. Anche Caputo ha successivamente fatto parte di questa delegazione, tra il 2018 e il 2019.

Come ha scritto LaPresse, né Rivellini né Caputo sono indagati.

Nel 2019 Ottati ha assunto l’incarico di responsabile degli affari pubblici europei per Huawei: in quel periodo – ha scritto Repubblica – “il colosso stava intensificando la sua attività di influenza in risposta alle pressioni degli Stati Uniti affinché l’Europa abbandonasse le apparecchiature cinesi per il 5G”.

LA VICINANZA ALLA CINA DI OTTATI

Il Fatto Quotidiano ha ricostruito che Ottati, durante il periodo con Rivellini, si è occupato dei rapporti con la Cina, e più nello specifico di “dialogo sulla cooperazione per l’innovazione Ue-Cina, relazioni commerciali Ue-Cina, questioni relative all’accesso al mercato e agli investimenti”.

Negli anni da assistente di Caputo, invece, si è dedicato principalmente a questioni agricole; tuttavia, nell’ultimo anno di legislatura – cioè dal 2018 al 2019 – “è stato anche parte della delegazione per i rapporti con la Repubblica Popolare Cinese, mentre dal 2015 era solo un membro sostituto”.

Tra il 2009 e il 2014 Ottati si è occupato anche della gestione dei fondi assegnati all’eurodeputato di turno; della gestione degli incontri interparlamentari Ue-Cina a Bruxelles e Pechino; della gestione delle relazioni con l’ambasciata cinese presso l’Unione europea; della redazione dell’agenda delle riunioni della delegazione per le relazioni con la Cina del Parlamento europeo; della stesura di note informative per il presidente e i membri della delegazione su una varietà di questioni (le relazioni commerciali bilaterali, l’accesso al mercato cinese e controversie anti-dumping, per esempio).

Pare che Ottati non sia stato assunto da Huawei per le sue competenze tecniche, ma per le sue conoscenze al Parlamento europeo: organizzava incontri ed eventi con gli eurodeputati che servivano a stringere relazioni.

COSA (NON) SAPPIAMO SUGLI EURODEPUTATI INDAGATI

Le persone coinvolte nell’indagine – come riporta La Stampa – sarebbero una quindicina. “Al momento non risulta indagato alcun parlamentare europeo”, si legge sul Quotidiano Nazionale, “ma non è escluso che nel corso delle indagini la Procura federale chieda la revoca dell’immunità parlamentare di diversi eletti”.

La corruzione sarebbe stata praticata “regolarmente e in modo molto discreto”, ha scritto il Corriere della Sera.

Il Parlamento europeo ha fatto sapere di aver preso atto dell’indagine, mentre la Commissione europea non ha commentato la vicenda. Un portavoce ha detto però che “la sicurezza delle nostre reti 5G è cruciale per la nostra economia. Ecco perché […] la Commissione ha insistito sul fatto che Huawei rappresenta rischi materialmente più elevati rispetto ad altri fornitori 5G”.

– Leggi anche: Tutte le manovrette di Huawei (anche in Italia)