Trump si autoproclama re e blocca i pedaggi antismog a Manhattan. Così punta al pieno controllo federale di New York e Washington

Il presidente Usa ha pubblicato una sua immagine fake su una falsa copertina del Time. Tra i suoi target ci sono le città, soprattutto quelle delle coste dove è più forte la resistenza al suo approccio presidenziale L'articolo Trump si autoproclama re e blocca i pedaggi antismog a Manhattan. Così punta al pieno controllo federale di New York e Washington proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 21, 2025 - 10:06
 0
Trump si autoproclama re e blocca i pedaggi antismog a Manhattan. Così punta al pieno controllo federale di New York e Washington

L’account ufficiale della Casa Bianca posta una falsa copertina di Time (ribattezzato Trump) che ritrae il presidente con la corona d’oro dei sovrani in testa e una Manhattan vintage con l’Empire State Building e il Chrysler di sfondo. Donald Trump si autoproclama sui social ‘re di New York‘ ed entra a gamba tesa nella polemica sul pedaggio su auto e camion che entrano a sud della 59esima strada, l’area dell’isola più congestionata e quella dove si innalzano i suoi grattacieli. “La tassa sul traffico (introdotta il 5 gennaio, ndr) è morta. Lunga vita al re”, ha proclamato su Truth. Il tutto dopo aver dichiarato sempre via social – evocando una frase attribuita a Napoleone Bonaparte e mettendo in discussione un principio fondamentale della rule of law – che “chi salva il suo Paese non viola alcuna legge”. Trump cerca così di mettere le mani sulla città da cui è partita la sua prima corsa alla Casa Bianca, e vorrebbe imporre il pieno controllo federale anche sulla capitale Washington D.C., indegna, a suo avviso, di questo ruolo tanto è infestata da criminalità, graffiti e tendopoli di senzatetto sui prati. Arrivato oggi al primo mese di presidenza, a Trump non sembra bastare il già vasto mandato presidenziale che cerca di allargare ulteriormente a colpi di ordini esecutivi.

New York non è sottoposta a un monarca da 250 anni, non lo sarà certamente ora”, ha replicato la governatrice Kathy Hochul, prima di altre voci dem indignate contro il tycoon-re. “Non importa quanti accordi corrotti ha fatto con il nostro sindaco Eric Adams, Trump non è re: solo gli sciocchi si possono illudere”, ha detto il consigliere comunale Justin Brannan, mentre dall’Illinois il governatore JB Pritzker, in prima linea nella resistenza a Trump, ha ribadito di aver giurato sulla Costituzione del suo Stato e della nazione. “Non abbiamo re in America, non mi inginocchierò davanti a nessuno”.

Tra i tanti target della longa manus di Trump sull’America ci sono le città, soprattutto quelle delle coste dove è più forte la resistenza al suo approccio presidenziale. A New York Trump ha forzato la mano alla procura per ottenere l’archiviazione dell’inchiesta per corruzione del sindaco Adams in cambio di un giro di vite sui migranti, poi è passato al Distretto di Columbia, da sempre roccaforte democratica con il 44% di abitanti afro-americani: “Ci sono homeless dappertutto. Dovremmo governare D.C. come si deve”, ha detto ai media che lo accompagnavano in viaggio sull’Air Force One, avallando la proposta di alcuni deputati repubblicani di eliminare le autonomie amministrative di cui dal 1973 gode il quadrato dove si trovano i palazzi del potere.

Intanto a New York riparte la bagarre sulla tassa sul traffico. Era entrata in vigore in gennaio su modello di Londra dopo il sì dell’amministrazione Biden, necessario perché la città riceve fondi federali per la manutenzione di alcune strade. Trump, che l’aveva osteggiata fin dalla campagna elettorale, ha detto che abolendola “ha salvato la città”, ma la Metropolitan Transit Autorithy, che ne gestisce la raccolta, ha fatto ricorso affermando che resterà in vigore fino a nuovo ordine.

L'articolo Trump si autoproclama re e blocca i pedaggi antismog a Manhattan. Così punta al pieno controllo federale di New York e Washington proviene da Il Fatto Quotidiano.