Trump minaccia ulteriori dazi del 50% sulla Cina: «Ma con gli altri Paesi pronti a negoziare». L’offerta dell’Ue: «Tariffe zero sui beni industriali»
Il tycoon durissimo su Pechino: «Se non ritira le misure ritorsive da mercoledì tariffe ancor più pesanti». Giallo sulla moratoria Usa di 90 giorni dopo il caos sui mercati L'articolo Trump minaccia ulteriori dazi del 50% sulla Cina: «Ma con gli altri Paesi pronti a negoziare». L’offerta dell’Ue: «Tariffe zero sui beni industriali» proviene da Open.

Gli Stati Uniti imporranno alla Cina dazi aggiuntivi del 50% a partire dal 9 aprile se il governo di Xi Jinping non ritirerà le sue misure ritorsive. È l’ultima minaccia lanciata su Truth dal presidente Usa Donald Trump. Ieri Pechino «ha emesso tariffe di ritorsione del 34%, che si aggiungono a quelle già record, alle tariffe non monetarie, alle sovvenzioni illegali alle imprese e alla massiccia manipolazione valutaria a lungo termine – scrive il presidente Usa sui social -. Questo è avvenuto nonostante il mio avvertimento che qualsiasi Paese che risponda agli Stati Uniti con ulteriori tariffe, oltre a quelle già esistenti, sarà immediatamente soggetto a nuove tariffe significativamente più alte». Pertanto, «se entro domani, martedì 8 aprile, la Cina non ritirerà il suo aumento del 34% rispetto agli abusi commerciali già in atto da lungo tempo – conclude Trump -, gli Stati Uniti imporranno alla Cina tariffe aggiuntive del 50% a partire dal 9 aprile».
I negoziati coi partner mondiali e il giallo sulla «pausa di 90 giorni»
Inoltre – rincara la dose -, tutti i colloqui con la Cina riguardanti i loro incontri richiesti con noi saranno interrotti!». I negoziati con gli altri Paesi che hanno richiesto un incontro, è la notizia che riguarda anche l’Europa che dà in conclusione il leader di Washington, «inizieranno immediatamente». Durante il fine settimana, il presidente Usa ha già avviato i colloqui con «diversi Paesi», tra cui Taiwan e Giappone, ha fatto sapere Kevin Hassett, consigliere economico della Casa Bianca, in un’intervista a Fox News. Attorno alle parole di Hassett in un intervento a Cnbc è nato poi un caso. La notizia circolata nel pomeriggio secondo la quale il consigliere economico avrebbe riferito di un Trump pronto a valutare una pausa di 90 giorni sulle tariffe, che aveva rapidamente rincuorato i mercati, è stata smentita seccamente dalla Casa Bianca. Nelle ultime ore, d’altronde, Trump ha respinto le preoccupazioni su un possibile impatto disastroso sull’economia. «Gli Stati Uniti hanno la possibilità di fare qualcosa che avrebbe dovuto essere fatto DECENNI FA. Non siate deboli! Non siate stupidi! Non andate nel panico! Siate forti, coraggiosi e pazienti e la GRANDEZZA sarà il risultato!», ha scritto sempre sui social.
La lista dei controdazi Ue e la proposta di «dazi zero»
Il post Truth di Trump arriva a poche ore dalla conferma di Bruxelles sui controdazi che adotterà l’Ue, in risposta alle tariffe annunciate sull’import di acciaio e alluminio dell’Unione. Stasera – lunedì 7 aprile – verrà infatti resa nota la lista delle contromisure. «Nonostante tutte le discussioni che abbiamo avuto, abbiamo visto i dazi imposti all’Unione il 2 aprile, e quindi dobbiamo procedere con l’adozione delle contromisure – spiega ancora Sefcovic -. Tutte le scadenze sono chiaramente determinate dal processo legale: distribuiremo la lista delle contromisure stasera. Il voto sarà mercoledì, la riscossione dei dazi inizia il 15 aprile per la prima parte, e nel pieno rispetto della metodologia del Wto, la seconda parte entrerà in vigore 30 giorni dopo. Quindi parliamo del 15 maggio», precisa il commissario europeo al termine del Consiglio Ue Commercio a Lussemburgo. Al contempo Ursula von der Leyen è intervenuta per spiazzare gli Usa con una proposta di più ampio raggio. «Siamo pronti a negoziare con gli Stati Uniti. Abbiamo offerto tariffe zero per zero per i beni industriali, come abbiamo fatto con successo con molti altri partner commerciali, perché l’Europa è sempre pronta per un buon affare», ha detto la presidente della Commissione Ue durante un punto stampa con il premier norvegese.
Von der Leyen: «Creeremo una task force per sorvegliare l’import»
L’offerta dell’Ue agli Stati Uniti, in realtà, è stata fatta «molto tempo fa», ma «non c’è stata una reazione adeguata» dagli Usa, ha poi chiarito la Commissione. Durante la conferenza stampa, von der Leyen ha fatto, inoltre, sapere che l’Unione si «proteggerà anche dagli effetti indiretti» dei dazi, dovuti alla «deviazione degli scambi». Come? «Istituiremo una task force di sorveglianza delle importazioni», ha sottolineato. L’obiettivo è «lavorare» compatti «per tutelare» l’industria dell’Unione. «Ho parlato con i leader europei dell’industria siderurgica e metallurgica per conoscere il loro punto di vista sull’impatto dei dazi statunitensi. Questo ci aiuta a definire una risposta efficace da parte dell’Ue. Resteremo in stretto contatto per garantire che i loro interessi, i nostri interessi, siano adeguatamente tutelati», ha precisato von der Leyen dopo i colloqui con i rappresentanti dell’acciaio e dell’alluminio, che hanno espresso forti preoccupazioni riguardo alle più ampie ramificazioni dei dazi statunitensi. Per questo è stata sottolineata dal comparto «l’urgente necessità» di proporre nuove misure di difesa commerciale per l’acciaio, oltre alle salvaguardie esistenti, che scadranno a giugno 2026.
April 7, 2025
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