Trump-Carney: “Voglio in Canada”. Il premier: “Non siamo in vendita”. E il tycoon: “Mai dire mai”. I dazi restano, Washington apre a un nuovo accordo commerciale

Il presidente ricevendo il neo primo ministro canadese si è complimentato per la vittoria alle elezioni, ricordando i rapporti tesi con Trudeau: "Lo chiamavo governatore, forse questo non l'ha aiutato". Carney: “Colloquio costruttivo”

Mag 6, 2025 - 21:58
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Trump-Carney: “Voglio in Canada”. Il premier: “Non siamo in vendita”. E il tycoon: “Mai dire mai”. I dazi restano, Washington apre a un nuovo accordo commerciale

Roma, 6 maggio 2025 - Le due facce di Donald Trump quando si parla di Canada si sono viste oggi alla Casa Bianca quando il tycoon ha ricevuto il neo premier canadese Mark Carney, e stringendogli la mano ha detto: "Bella vittoria, grande ritorno, quasi quanto il mio". Poco prima però Trump alla stampa aveva ribadito il suo mantra: "Non facciamo molti affari con il Canada, loro fanno molti affari con noi", aggiungendo che gli Stati Uniti li proteggono senza che Ottawa sganci un soldo e alla domanda se ci fosse qualcosa che Carney potesse dire per far annullare i dazi contro il Canada il presidente Usa ha risposto un secco "no", salvo poi dopo l'incontro correggersi dichiarando che gli piacerebbe stringere un "nuovo accordo commerciale" con il vicino.

Donald Trump e Mark Carney
TOPSHOT - US President Donald Trump greets Canadian Prime Minister Mark Carney as he arrives at the White House in Washington, DC, on May 6, 2025. (Photo by Jim WATSON / AFP)

Ma lo show era solo all'inizio, sì perché Trump non vuole qualcosa dal Canada, come ha sottolineato, vuole proprio il Canada e lo ha detto senza mezze misure al premier Carney. Ha quindi insistito sulla possibilità di far diventare il Canada il 51mo Stato Usa, ma il premier ospite ha risposto senza indugi: "Non siamo in vendita e non lo saremo mai". Carney non a caso ha usato una metafora immobiliare, campo in cui Trump ha costruito la sua fortuna. "Come sa, alcuni posti non si possono comprare", ha continuato il primo ministro canadese. Ma Trump non è abituato a ricevere dei no e ha ribadito: "Mai dire mai". Poi suadente ha aggiunto: "Sarebbe un matrimonio meraviglioso, per i canadesi sarebbe un enorme vantaggio essere parte degli Stati Uniti". Quindi per stemperare la tensione ha assicurato di "voler essere amico del Canada, al di là di tutto. È un posto speciale".Trump riceve Carney: "Con il Canada sarebbe un matrimonio meraviglioso"

Non sono mancate le frecciate a Justin Trudeau, il predecessore di Carney non molto amato da Trump: "Lo chiamavo governatore, forse questo non l'ha aiutato", ha ironizzato il numero uno della Casa Bianca congratulandosi invece con il nuovo premier. Ma le tariffe restano, come aveva tuonato prima dell'incontro, "perché l'America sovvenziona il Canada con 200 miliardi di dollari all'anno, oltre a fornirgli protezione militare gratuita e molte altre cose? Non abbiamo bisogno delle loro auto, della loro energia, non abbiamo bisogno del loro legname, non abbiamo bisogno di nulla di ciò che hanno, a parte la loro amicizia, che speriamo di mantenere sempre. Loro, d'altra parte, hanno bisogno di tutto da noi!".

E mentre Trump mostrava le due facce del rapporto Usa-Canada, Carney sottolineava che l'USMCA, l'intesa tra Messico, Canada e Stati Uniti, potrebbe essere una "base per negoziati più ampi", visto che Trump ha sfruttato parti dell'accordo per gestire l'aumento delle tariffe.

Alla fine il premier canadese ha parlato di colloquio "molto costruttivo". Di un rapporto complesso tra i due Stati, ma Carney ha fiducia sulla possibilità di trovare un accordo commerciale. Non ha negato: "Ci saranno alti e bassi", ha detto in una conferenza stampa dopo il colloquio con Trump. Insomma il premier canadese ha voluto evitare lo scontro, cercando di mantenere un buon rapporto con l'imprevedibile tycoon, ma su una cosa non ha glissato: "Ho detto a Trump di smettere di chiamare il Canada il 51esimo Stato americano". E cambiando espressione ha assicurato: "Saremo padroni a casa nostra".