TIM, ricavi nel primo trimestre trainati da Italia e Brasile
I risultati del gruppo delle telecomunicazioni

TIM, impegnata in un piano di dismissioni per il ridurre i debiti (per ultimo con la cessione in corso di Sparkle a MEF e Retelit), ha chiuso il primo trimestre del 2025 con un aumento dei ricavi e dei margini in linea con le attese grazie a un buon andamento del business sia sul mercato domestico sia su quello brasiliano.
I principali risultati
TIM ha chiuso il primo trimestre del 2025 con ricavi totali di Gruppo pari a 3,3 miliardi di euro, in crescita del 2,7% anno su anno (+1,6% nel domestico a 2,2 miliardi di euro, +4,9% in Brasile a 1,0 miliardi di euro); i ricavi da servizi di Gruppo sono in crescita del 3,3% anno su anno a 3,1 miliardi di euro (+2,1% nel domestico a 2,1 miliardi di euro, +5,6% in Brasile a 1,0 miliardi di euro).
In crescita l’EBITDA di Gruppo, che aumenta del 5,7% anno su anno a 1,0 miliardi di euro (+4,1% nel domestico a 0,5 miliardi di euro, +6,8% in Brasile a 0,5 miliardi di euro); in crescita anche l’EBITDA After Lease di Gruppo, che sale del 5,4% anno su anno a 0,8 miliardi di euro (+4,0% nel domestico a 0,4 miliardi di euro, +6,5% in Brasile a 0,4 miliardi di euro).
La perdita netta del Gruppo TIM (considerando il gruppo Telecom Italia Sparkle quale Discontinued Operations) è di 124 milioni di euro, in deciso miglioramento dal rosso di 400 milioni dello stesso periodo del 2024.
L’andamento delle varie divisioni
TIM Consumer ha registrato ricavi totali in lieve crescita (+0,3% anno su anno) a 1,5 miliardi di euro. Prosegue il percorso di stabilizzazione dei ricavi, con un churn in calo anno su anno e con un ARPU in crescita nel fisso e sostanzialmente stabile nel mobile. Il trimestre, per la prima volta da diversi anni, ha visto un saldo netto di linee legato alla mobile number portability (MNP) sostanzialmente neutro. Sono inoltre iniziate le attività di repricing per il 2025, che hanno riguardato circa 1,1 milioni di linee fisse e circa 0,7 milioni di linee mobili consumer e che inizieranno a dispiegare i loro effetti a partire dal secondo trimestre.
TIM Enterprise ha registrato ricavi totali pari a 0,8 miliardi di euro (+4,5% anno su anno), continuando a performare meglio del mercato di riferimento. Per la prima volta il Cloud (ricavi da servizi +24% anno su anno) rappresenta la principale linea di business di TIM Enterprise, anche grazie ai servizi offerti al Polo Strategico Nazionale, il cui contributo in termini di ricavi è raddoppiato anno su anno.
TIM Brasil ha registrato ricavi totali pari a 1 miliardo di euro (+4,9% anno su anno), e un EBITDA After Lease pari a 0,4 miliardi di euro (+6,5% anno su anno), continuando nel percorso di crescita intrapreso nell’ultimo biennio grazie alla spinta del segmento mobile
L’indebitamento e la guidance
Nel corso del trimestre sono proseguite le azioni di trasformazione volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale del perimetro domestico, con un beneficio di circa 40 milioni di euro all’EBITDA AL – CAPEX del periodo. Gli investimenti di Gruppo ammontano a 0,5 miliardi di euro, pari al 13,9% dei ricavi.
L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease del Gruppo al 31 marzo 2025 è pari a 7,5 miliardi di euro (rispetto a circa 7,3 miliardi di euro a fine del 2024), con un andamento collegato alla stagionalità del capitale circolante e che ha visto un assorbimento più elevato per via degli ingenti investimenti realizzati nell’ultimo trimestre del 2024. Il rapporto fra l’Indebitamento Finanziario Netto rettificato After Lease e l’EBITDA organico After Lease è inferiore a 2,1x.
Nei primi tre mesi del 2025 il Gruppo ha ottimizzato la struttura della Revolving Credit Facility, riducendone l’ammontare massimo a 3 miliardi di euro ed estendendone la scadenza al 2030, con un’ottimizzazione dei relativi oneri. Il margine di liquidità copre le scadenze finanziarie fino al 2028.
Il Gruppo, sulla base dei risultati al 31 marzo 2025, conferma tutte le guidance per l’esercizio in corso.