TikTok, Trump valuta la terza proroga. Ma l’accordo con la Cina è in stallo
L’amministrazione statunitense, sotto la guida di Donald Trump, potrebbe concedere una nuova proroga alla scadenza per la vendita delle operazioni americane di TikTok, termine che scade il 19 giugno 2025. La piattaforma, di proprietà della cinese ByteDance, è da mesi al centro di un braccio di ferro geopolitico e commerciale tra Washington e Pechino, con […] The post TikTok, Trump valuta la terza proroga. Ma l’accordo con la Cina è in stallo appeared first on Key4biz.

L’amministrazione statunitense, sotto la guida di Donald Trump, potrebbe concedere una nuova proroga alla scadenza per la vendita delle operazioni americane di TikTok, termine che scade il 19 giugno 2025.
La piattaforma, di proprietà della cinese ByteDance, è da mesi al centro di un braccio di ferro geopolitico e commerciale tra Washington e Pechino, con implicazioni significative per la sicurezza nazionale, il controllo dei dati e la sovranità digitale.
Una scadenza spostata più volte
Il termine originario per la cessione delle attività statunitensi era stato fissato inizialmente a gennaio, poi posticipato al 5 aprile e successivamente, con un ordine di proroga firmato ad aprile, al 19 giugno. Il motivo del rinvio è chiaro: le trattative per trovare un acquirente americano per TikTok non si sono ancora concretizzate, e l’amministrazione ha scelto la strada della flessibilità, piuttosto che procedere immediatamente con la rimozione dell’app dagli store digitali o con un suo blocco operativo negli Stati Uniti.
Trump: “Non voglio spegnere TikTok”
In un’intervista alla NBC, Trump ha ribadito la sua disponibilità a concedere ulteriore tempo, affermando di avere “un debole per TikTok” e riconoscendo il ruolo dell’app nel coinvolgere la generazione più giovane, soprattutto durante la sua recente campagna elettorale. “Non voglio spegnerla se c’è una possibilità di trovare un accordo”, ha dichiarato il presidente.
Il nodo geopolitico: Pechino si oppone
Le trattative tra ByteDance e potenziali investitori americani sono frenate dalla netta opposizione della Cina a una vendita forzata dell’app, considerata una violazione della sovranità tecnologica. Il governo cinese ha già fatto sapere che non autorizzerà alcuna transazione che implichi la cessione della tecnologia sottostante a TikTok, inclusi i suoi algoritmi, cuore del successo globale della piattaforma.
La situazione è resa ancora più complessa dalle tensioni commerciali tra Washington e Pechino. Trump ha recentemente annunciato nuove tariffe fino al 145% su alcune categorie di prodotti cinesi, rendendo difficile una distensione in grado di favorire l’accordo su TikTok. “La Cina è sotto pressione, ma non ridurremo i dazi solo per chiudere la partita TikTok”, ha dichiarato il presidente.
Il rischio di un ban resta sul tavolo
Sebbene Trump si sia mostrato aperto a ulteriori proroghe, la legge federale approvata nel 2024 obbliga ByteDance a cedere le sue operazioni statunitensi entro la nuova scadenza, pena il blocco dell’app sul suolo americano. Resta dunque l’ipotesi concreta che, in assenza di un accordo definitivo, TikTok venga rimossa dagli app store e i suoi servizi resi inaccessibili negli Stati Uniti.
Mentre alcuni stati federali, come il Texas, hanno già vietato TikTok sui dispositivi governativi per ragioni di sicurezza, il futuro dell’app nel mercato consumer americano rimane sospeso tra volontà politica, resistenze internazionali e interessi economici incrociati.
Il 19 giugno sarà un’altra scadenza chiave, ma non è detto che sarà quella definitiva.
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