Tecla Insolia e Margherita Vicario, la musica, il cinema e la vittoria al David 2025
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Due donne, due artiste, due trionfi; Tecla Insolia e Margherita Vicario sono tra le protagoniste indiscusse dei David di Donatello 2025. A unirle non è soltanto il riconoscimento ottenuto in una delle serate più importanti del cinema italiano, ma un percorso che intreccia talento, coraggio e multidisciplinarietà. Due carriere in cui non è mancata la musica, ma che hanno trovato nel cinema una nuova, fertile terra d’espressione.
Tecla Insolia, da Sanremo al David
Tecla Insolia ha appena 21 anni, ma sul palco dei David ha ottenuto un riconoscimento straordinario. È lei la miglior attrice protagonista dell’anno, premiata per la sua straordinaria interpretazione nel film L’Arte della Gioia di Valeria Golino. Un personaggio forte, complesso, indimenticabile: quello di Modesta, giovane donna siciliana del primo Novecento, assetata di libertà, conoscenza e amore. Una figura scomoda e rivoluzionaria, che Insolia ha reso viva con intensità rara.
«Non ci credo neanche io, sono contentissima, è successo qualcosa di straordinario», ha detto emozionata sul red carpet al Quirinale. «Ho avuto fortuna, sono ruoli che non si vedono spesso». E in effetti L’Arte della Gioia – presentato fuori concorso al 77° Festival di Cannes – è un’opera ambiziosa, potente, tratta dal romanzo postumo di Goliarda Sapienza e prodotta da Sky Studios e HT Film con il sostegno della Sicilia Film Commission.
La consacrazione di Tecla arriva dopo un’altra importante candidatura, quella come miglior attrice non protagonista per Familia di Francesco Costabile. Un doppio riconoscimento che testimonia la sua versatilità e la forza espressiva con cui affronta storie profondamente diverse ma egualmente coinvolgenti. «Familia racconta una storia che mi tocca personalmente. In modo differente mi hanno emozionato entrambe tantissimo e non me l’aspettavo», ha confessato. Non è un caso se nei mesi scorsi aveva già ricevuto il premio David Rivelazioni Italiane – Italian Rising Stars, confermando un percorso in ascesa, costruito passo dopo passo, con autenticità e passione.
Non bisogna dimenticare che il pubblico ha conosciuto Tecla per la sua vittoria nella prima edizione di Sanremo Young e per il secondo posto al Festival 2020 nella sezione Nuove Proposte con il brano 8 marzo, giunto al secondo posto alle spalle di Leo Gassmann. Nel suo percorso anche un duetto con Alfa, sulle note del brano Ti amo ma.
Margherita Vicario, l’esordio alla regia che lascia il segno
Nel segno del talento femminile anche la vittoria di Margherita Vicario, che con Gloria! conquista il David di Donatello per il Miglior esordio alla regia, per la Miglior Canzone Originale (Aria!, firmata insieme a Davide “Dade” Pavanello, Edwyn Clark Roberts e Andrea Bonomo) e per il Miglior Compositore (insieme a Davide “Dade” Pavanello). Un debutto acclamato dalla critica e dal pubblico, già applaudito al Festival di Berlino 2024, che racconta – con ironia, ritmo e intelligenza – le vicende di un moderno e vivace coro femminile in un collegio del 1800. Un film musicale e politico, che mescola con disinvoltura sensibilità pop e sguardo autoriale.
Cantautrice, attrice, ora regista: Vicario ha costruito negli anni un’identità artistica fuori dagli schemi. Un successo che la consacra come una delle voci più originali e contemporanee del nostro cinema.
Il trionfo ai David non è che l’ultimo tassello di una carriera poliedrica, che ha già lasciato il segno anche nella musica: basti pensare al secondo album Bingo (2021), frutto di un lungo lavoro in studio, e ai numerosi singoli che l’hanno resa un riferimento della nuova scena pop italiana. Nel 2022 fu ospite de La Rappresentante di Lista nella serata riservata a cover e duetti.
Due artiste, un messaggio potente
Tecla Insolia e Margherita Vicario rappresentano oggi due volti di un cambiamento profondo. Entrambe donne, giovani, indipendenti, capaci di unire linguaggi diversi per raccontare il presente con sensibilità e visione. Due carriere che non si lasciano definire da un solo talento, ma che esplorano l’intersezione tra musica, cinema, teatro, scrittura, in nome di una libertà creativa sempre più necessaria.
La loro vittoria ai David di Donatello 2025 non è solo un premio, è un messaggio: l’arte ha bisogno di sguardi nuovi, coraggiosi, liberi. E loro, Tecla e Margherita, sono tra le sue voci più luminose.
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