Stellantis, i grandi azionisti rafforzano la presa al 46%
Nella prima assemblea post-Tavares, i grandi azionisti di Stellantis si presentano più forti di prima. Tutto questo mentre il presidente John Elkann ribadisce che la nomina del nuovo Ceo è in dirittura d’arrivo. Tantè che sarebbe stata stilata una short list di cinque candidati, di cui due interni al gruppo. Lo Stato francese sopra il […] L'articolo Stellantis, i grandi azionisti rafforzano la presa al 46% proviene da Iusletter.

Nella prima assemblea post-Tavares, i grandi azionisti di Stellantis si presentano più forti di prima. Tutto questo mentre il presidente John Elkann ribadisce che la nomina del nuovo Ceo è in dirittura d’arrivo. Tantè che sarebbe stata stilata una short list di cinque candidati, di cui due interni al gruppo.
Lo Stato francese sopra il 10%
Secondo quanto ricostruito da Il Sole24 Ore, il rafforzamento del nucleo stabile degli azionisti di Stellantis non sarebbe legato a nessuna operazione di acquisto di nuove azioni. Si tratta dell’effetto automatico della cancellazione delle azioni proprie del gruppo automobilistico dopo il buy back. Quanto basta per permettere ai soci chiave, rappresentati da Exor, dalla famiglia Peugeot e da Bpi di superare la soglia del 46% dei diritti di voto e al solo Governo francese di oltrepassare il 10% dei diritti di voto. Più nel dettaglio la fotografia più aggiornata del libro soci vede Exor al 15,52% (23.89%), EPF (Peugeot) al 7,74% (11,92%) e BPI al 6,93% (10,46%).Con questo nuovo assetto si è riunita ieri l’assemblea del gruppo, che ha approvato il bilancio 2024, chiuso con ricavi netti pari a 156,9 miliardi di euro, il 17% in meno del 2023, con consegne in diminuzione del 12% a livello globale e un utile netto sceso del 70% a 5,5 miliardi di euro. Via libera anche al dividendo di 0,68 euro per azione ordinaria (1,55 euro l’anno scorso).
Elkann, verso la nomina Ceo
«Vorrei iniziare dicendo che il 2024 non è stato un buon anno per Stellantis. I motivi sono stati in parte di nostra competenza, il che ha reso il risultato ancora più deludente», ha dichiarato il presidente John Elkann, aprendo ad Amsterdam l’assemblea degli azionisti. Elkann ha confermato che la nomina del nuovo amministratore delegato è prevista entro la prima metà del 2025. «Il disallineamento tra il consiglio di amministrazione e il nostro ceo Carlos Tavares ha portato quest’ultimo a lasciare l’azienda all’inizio di dicembre del 2024. Da allora, il Comitato esecutivo ad interim, che il consiglio mi ha chiesto di presiedere, ha lavorato con tutti i nostri team nella gestione quotidiana dell’azienda. Sono state intraprese azioni importanti e decisive per garantire che Stellantis sia nella posizione più forte possibile quando verrà nominato il nostro nuovo ceo. Tra le altre cose, abbiamo ridotto le scorte, responsabilizzato le nostre Regioni e lavorato a stretto contatto con i nostri concessionari, i nostri fornitori e i nostri sindacati».In questo contesto, ha osservato Elkann, Stellantis è “concentrata sul lancio di nuovi prodotti e sul miglioramento delle nostre attività in un contesto molto difficile nei nostri due principali mercati. In Europa e negli Stati Uniti, le scelte politiche e normative hanno messo il nostro settore sotto estrema pressione, mentre la Cina è su un’altra traiettoria”.
«Con l’attuale percorso di dazi dolorosi e regolamenti troppo rigidi, l’industria automobilistica americana ed europea è a rischio. Sarebbe una tragedia, perché l’industria automobilistica è fonte di posti di lavoro, innovazione e comunità forti. Ma non è troppo tardi se gli Stati Uniti e l’Europa intraprendono le azioni urgenti necessarie per promuovere una transizione ordinata”, ha spiegato il presidente di Stellantis e numero uno di Exor, ricordando le difficoltà che sta incontrando l’industria auto sul fronte dell’elettrificazione. Elkann si è poi detto incoraggiato «da quanto indicato ieri dal presidente Trump sulle tariffe per l’industria automobilistica».
Torando all’assemblea, i soci hanno anche approvato la nomina di membri non esecutivi del Board: sono stati confermati Claudia Parzani, presidente di Borsa Italiana, Fiona Clare Cicconi, Nicolas Dufourcq, Ann Frances Godbehere, Daniel Ramot, Benoit Ribadeau-Dumas e Alice Davey Schroeder.
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