Sopravvivere a un blackout in viaggio: consigli e accessori per partire senza stress
Cosa fare in caso di blackout in viaggio, accorgimenti, consigli e accessori

Quello che è successo in Spagna e Portogallo nelle scorse ore ce lo hanno dimostrato bene: un’interruzione di corrente può trasformare un viaggio in caos assoluto, in una corsa a ostacoli, soprattutto in un’epoca in cui tutto – dai pagamenti alle indicazioni stradali – passa da uno smartphone. Metropolitane e treni fermi, voli cancellati, ma non solo: al ripristino della luce e corrente molti turisti hanno preferito restare fermi immobili, per paura di una scarsa connessione. Ma perché restare senza linea ci destabilizza e disorienta tanto? Eppure l’essere online h24 è una cosa relativamente recente e restare senza luce, al buio (in tutti i sensi) capita più spesso di quanto si pensi: una tempesta improvvisa, una rete sovraccarica, un problema infrastrutturale. Sapere come comportarsi in caso di blackout, accorgimenti e accessori durante la preparazione del viaggio e della valigia possono fare la differenza, soprattutto se ci si trova all’estero o in luoghi poco conosciuti o attrezzati.
Screenshot sempre, prima di partire
Anche quando tutto è salvato in app e portali online, uno screenshot può fare la differenza. Prima della partenza è utile salvare in formato immagine la carta d’imbarco, i biglietti del treno o di ingresso a musei, e le prenotazioni di hotel, ristoranti o noleggi. Una copia visiva, accessibile anche offline, resta consultabile anche se l’app va in crash o manca la connessione. Conviene fare lo stesso con gli indirizzi delle strutture e con i numeri di telefono più importanti, così da averli a portata di mano in qualsiasi situazione. Un piccolo gesto, veloce e gratuito, che può evitare molti problemi sul campo, specialmente se si rimane senza linea. Altra accortezza? Condividerle le immagini con i compagni di viaggio può essere utile in caso di batteria scarica.
Mappe offline e app da scaricare prima
Molte app permettono di scaricare mappe e itinerari da usare offline, anche senza connessione. Google Maps, ad esempio, consente di salvare intere aree geografiche e accedere a percorsi, luoghi di interesse e ristoranti. Esistono anche alternative come Maps.me, utile per chi si muove a piedi o in bicicletta. In caso di blackout o assenza di rete, una mappa digitale già salvata può orientare, trovare un alloggio o individuare un punto di soccorso.
Il ritorno al cartaceo: perché è ancora utile
Nel momento in cui il telefono si scarica e non c’è rete, un semplice foglio di carta torna ad avere un valore fondamentale. Anche se stampare è una scelta non troppo sostenibile e rispettosa dell’ambiente, da evitare quando non strettamente necessario, conviene sempre stampare in anticipo una copia dei documenti indispensabili, come biglietti, prenotazioni e carte d’imbarco. Anche l’indirizzo dell’hotel, i numeri di emergenza e le informazioni sui trasporti locali possono essere salvati in formato cartaceo o annotati su un taccuino di viaggio.
Torce, batterie esterne e caricabatterie solari
Una power bank è ormai indispensabile in ogni viaggio, ma se si prolunga il blackout o si è in viaggio on the road, vale la pena dotarsi di un caricabatterie solare. Alcuni modelli sono pieghevoli e leggeri, pensati per essere appesi allo zaino e ricaricare durante il giorno. Altri includono anche luci LED o funzionalità di emergenza. In contesti estremi, possono garantire ore preziose di autonomia.
Senza parlare di candele (che comunque possono essere utili – e romantiche – se si sta in casa e il blackout è prolungato), una fonte di luce autonoma diversa da quella dello smartphone dovrebbe sempre essere presente in valigia o nello zaino. Le torce a manovella o quelle a dinamo sono ideali per viaggi all’aperto o in zone dove la corrente può mancare facilmente. Anche una piccola torcia frontale – meglio portarla già caricata – può risultare utile per muoversi in sicurezza, soprattutto se ci si trova in campeggio o in strutture isolate, o se si rimane senza corrente appunto.
L’essenziale nello zaino (o nel bagaglio a mano)
Sempre, ma più che mai in caso di emergenza, tutto ciò che ci sembra indispensabile dovrebbe essere sempre a portata di mano. Un piccolo kit con power bank carica, documenti stampati, torcia, snack secchi, bottiglietta d’acqua riutilizzabile e una mappa può fare la differenza. Nel caso di viaggi in aereo, è consigliabile tenere questo kit nel bagaglio a mano, non in stiva. In caso di ritardi, guasti tecnici o blackout in aeroporto, si avrà il minimo indispensabile per affrontare le prime ore.
Quando serve un piano B
Un blackout è spesso imprevisto, ma può essere “previsto” il modo in cui si reagisce. Informarsi prima sulle condizioni climatiche del luogo, sulle infrastrutture energetiche, sulle abitudini locali in termini di blackout o razionamenti elettrici, aiuta a ridurre il rischio. In alcuni Paesi, ad esempio, le interruzioni di corrente sono programmate: saperlo prima permette di pianificare al meglio gli spostamenti e i momenti di ricarica.
La bellezza di perdersi (e di chiedere indicazioni)
Un blackout può spiazzare, ma anche restituire qualcosa che spesso si perde nei viaggi iperconnessi: il contatto umano. Senza TV e internet la gente torna in strada, i bambini al parco, tutti lontano da social e videogiochi. Quando lo smartphone non funziona, chiedere indicazioni diventa un gesto necessario; ed è meraviglioso. Ci si ritrova a parlare con chi vive il posto, a scambiare due parole, a ricevere consigli che nessuna app può prevedere. Chiedere alle persone invece che affidarsi a Google. Anche perdersi ha un senso, se permette di rallentare, osservare meglio e lasciarsi sorprendere. Camminare nella penombra, orientarsi con una mappa cartacea, guardarsi intorno invece che uno schermo: sono esperienze semplici, ma autentiche. In fondo, la vera essenza del viaggio è proprio questa. Non sapere sempre tutto, ma esplorare.