Soccorritrice del 118 investita e uccisa: un prete indagato per omicidio stradale

La rugbista Fabiana Chiarappa, originaria di Cellamare (Bari), è finita contro un muretto con la sua moto. L’auto del sacerdote Nicola D'Onghia ripresa dalle telecamere, l’ipotesi al vaglio è che si sia allontanato dopo l’impatto

Apr 4, 2025 - 22:50
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Soccorritrice del 118 investita e uccisa: un prete indagato per omicidio stradale

Bari, 4 aprile 2025 – Alla notizia che ha scosso la comunità di Turi e Bisceglie - la morte di Fabiana Chiarappa, una giovane soccorritrice del 118 e giocatrice di rugby, avvenuta in un tragico incidente stradale sulla statale 172 dei Trulli -, si è aggiunto un misto di incredulità e sconcerto.

A lasciare disorientati è il fatto che il responsabile dell’incidente che ha causato la morte della trentaduenne potrebbe essere stato un prete, Nicola D'Onghia, indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso. Perché, dopo aver urtato Fabiana, facendola finire contro un muretto a secco con la sua potente Suzuki, se ne è andato come un ‘qualsiasi’ pirata della strada. Interrogato dai carabinieri si è giustificato: "Non mi sono accorto di nulla”.

Cosa è successo

Tutto è avvenuto la sera del 2 aprile, Fabiana, in sella alla sua Suzuki SV 650, si stava dirigendo a un distributore di carburante per fare il pieno. Gli altri centauri, che la seguivano a distanza, hanno visto la sua moto schiantata contro un muretto, dopo aver strisciato l’asfalto per una decina di metri.

Qualcuno ha pensato che la giovane rugbista avesse perso il controllo del mezzo a causa dell’asfalto reso viscido dalla pioggia o per il terriccio lasciato sulla strada dal passaggio di un trattore. Tuttavia, dopo l'analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza, gli inquirenti hanno formulato un'altra ipotesi: la moto sarebbe stata urtata da un veicolo che poi è fuggito senza prestare soccorso.

Chi è il prete che potrebbe averla investita

Nicola D'Onghia, 54 anni, originario di Putignano, sacerdote della Diocesi di Conversano-Monopoli e direttore dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose Metropolitano ‘San Sabino’, è stato identificato come il presunto autore dell'incidente. La sua auto è stata ripresa dalle telecamere di una stazione di servizio mentre l'uomo controllava i danni e poi se ne andava.

D'Onghia si è presentato spontaneamente ai carabinieri, insieme a un avvocato, affermando di non aver notato nulla. Ha spiegato di aver sentito un colpo provenire da sotto la sua auto, simile a quello di una pietra, ma ha negato di aver visto qualcosa di insolito.

Indagini ancora in corso: forse c’è un’altra auto 

Le indagini però non sono chiuse e la Procura di Bari la procura di Bari vuole capire se l'auto di don D'Onghia sia effettivamente coinvolta nell'incidente. L'ipotesi di una seconda auto non viene del tutto scartata.

“Ciao Faby insegna agli angeli il nostro sport”

La notizia della morte di Fabiana Chiarappa, originaria di Cellamare (Bari) aveva suscitato profondo dolore e incredulità nella comunità. La giovane era descritta come una persona solare e generosa, molto apprezzata nel suo lavoro sulle ambulanze e nel mondo del rugby (era ‘pilone’ del Bisceglie). “Ciao Faby insegna agli angeli il nostro sport che amavi tanto e continua a lanciare le tue magiche touche. Noi non smetteremo mai di pensarti”, si legge sulla pagina della società.