Senza i farmaci della Cina, l’Europa è disarmata
I ministri della Sanità di 11 Stati Ue hanno scritto un appello per mettere in guardia dall'eccessiva dipendenza dell'Europa da pochi Paesi (Cina in primis) per le forniture di farmaci vitali, come antibiotici e anestetici. Ecco chi sono i firmatari e cosa dicono. Tutti i dettagli

I ministri della Sanità di 11 Stati Ue hanno scritto un appello per mettere in guardia dall’eccessiva dipendenza dell’Europa da pochi Paesi (Cina in primis) per le forniture di farmaci vitali, come antibiotici e anestetici. Ecco chi sono i firmatari e cosa dicono. Tutti i dettagli
Di questi tempi è meglio non rischiare di affidarsi troppo a pochi Paesi per prodotti essenziali come antibiotici e anestetici. È il monito lanciato dai ministri della Sanità di 11 Paesi Ue in vista delle proposte della Commissione europea per il Critical Medicines Act, un progetto di legge sui medicinali critici.
L’Europa, avvertono i ministri su Euronews, non può più permettersi di trattare la sicurezza dei farmaci come una questione secondaria perché “sarebbe un grave errore di calcolo, che potrebbe trasformare la nostra dipendenza dai farmaci essenziali nel tallone d’Achille della sicurezza europea”.
TENSIONI GEOPOLITICHE PERICOLOSE
La globalizzazione, che per anni ha garantito la possibilità di avere qualsiasi prodotto da più o meno qualsiasi parte del mondo, è anche un’arma a doppio taglio. Con l’aumentare delle tensioni geopolitiche infatti non si può dare nulla per scontato. Soprattutto quando si tratta di beni essenziali.
Per questo, i ministri della Sanità di 11 Paesi Ue raccomandano di diversificare le forniture di farmaci per far fronte alle crisi sanitarie.
LA DIPENDENZA DALL’ASIA
L’Europa, che un tempo era leader nella produzione di medicinali, dipende ormai dall’Asia per il 60-80% delle sue forniture farmaceutiche. La pressione sui prezzi dei farmaci generici a basso costo, insieme all’aumento dei costi della manodopera e dell’ambiente, sono i principali fattori che hanno determinato tale dipendenza. Ma questo, osservano i ministri nell’appello, lascia l’Europa esposta proprio come abbiamo visto durante la pandemia da Covid-19 quando gli ospedali di tutto il continente hanno dovuto affrontare carenze critiche di farmaci essenziali, tra cui i miorilassanti necessari per l’intubazione d’emergenza.
E passata l’emergenza le carenze sono rimaste “soprattutto a causa della fragilità delle catene di approvvigionamento che si basano su catene del valore lunghe e complesse e su consegne just-in-time”.
LA CINA E GLI ANTIBIOTICI
Se si considerano, per esempio, gli antibiotici, questi sono prodotti per l’80-90% in Asia, e soprattutto in Cina e India. “Immaginate che la catena di approvvigionamento degli antibiotici si interrompa nel bel mezzo di un’escalation di conflitti. Non è uno scenario inverosimile – scrivono i ministri -. […] Senza questi farmaci essenziali, gli interventi chirurgici di routine diventano procedure ad alto rischio e le infezioni facilmente curabili potrebbero diventare fatali. È facile che attori stranieri trasformino questa dipendenza in una vulnerabilità critica, che potrebbe minare gravemente la sicurezza e le capacità di difesa dell’Europa. Senza antibiotici, i nostri sistemi sanitari sarebbero semplicemente al collasso”.
I FIRMATARI
A firmare l’articolo su Euronews sono stati Frank Vandenbroucke, vice primo ministro e ministro della Salute e degli Affari sociali del Belgio; Vlastimil Vale, vice primo ministro e ministro della Salute della Repubblica Ceca; Spyridon-Adonis Georgiadis, ministro della Salute della Grecia; Hosam Abu Meri, ministro della Salute della Lettonia; Mónica García Gómez, ministro della Salute della Spagna; Karl Lauterbach, ministro della Salute della Germania; Ana Paula Martins, ministro della Salute del Portogallo; Riina Sikkut, ministro della Salute dell’Estonia; Marija Jakubauskienė, ministro della Salute della Lituania; Valentina Prevolnik Rupel, ministro della Salute della Slovenia; Michael Damianos, ministro della Salute di Cipro.
IL CRITICAL MEDICINES ACT
La raccomandazione arriva in previsione delle proposte della Commissione europea, in programma per domani, per il Critical Medicines Act (Cma), un progetto di legge sui medicinali critici richiesto dagli Stati membri nel maggio 2023 in risposta alle persistenti carenze di farmaci. “Tuttavia – osservano i ministri -, dal nostro appello del maggio 2023, le realtà geopolitiche sono cambiate rapidamente: la sicurezza è diventata la priorità principale per i leader europei”.
“L’obiettivo dell’atto – affermano – è quello di mappare le vulnerabilità delle catene di approvvigionamento dei medicinali critici, sostenere la produzione europea e diversificare le catene di approvvigionamento. L’atto dovrebbe anche migliorare la sostenibilità complessiva del mercato dei farmaci (generici), con criteri di approvvigionamento che premino la sostenibilità della produzione e la sicurezza delle forniture”. Uno dei temi riguarda infatti anche lo stoccaggio dei farmaci essenziali, per cui “è necessario un approccio europeo coordinato”.
Secondo quanto annunciato, la legge sui farmaci essenziali sarà pubblicata questa settimana.
MEDICINE COME ARMA DI DIFESA SULLA SCIA DEGLI USA
In questo periodo di riarmo, i ministri citano anche il nuovo pacchetto di difesa europeo e la necessità di farmaci in previsione di qualsiasi scenario, prendendo a modello gli Stati Uniti, dove il Defence Production Act designa le catene di approvvigionamento farmaceutico come una questione di sicurezza nazionale.
“Questo paradigma di sicurezza – scrivono – dovrebbe comprendere i sistemi sanitari e i prodotti farmaceutici. Diversi farmaci, tra cui antibiotici, anestetici e trombolitici, sono fondamentali non solo per l’assistenza sanitaria civile, ma anche per gli scenari militari e di emergenza”.
“In modo analogo [agli Stati Uniti] – aggiungono -, la Commissione europea deve accelerare gli sforzi per mappare e valutare le vulnerabilità all’interno delle catene di approvvigionamento di questi farmaci strategici critici. Se vengono identificati dei punti deboli, l’Europa deve essere in grado di agire con decisione e di aumentare la produzione nazionale, ove possibile”.
Infine, in merito al suo finanziamento, secondo i ministri, “una parte dovrebbe essere incorporata nei più ampi piani di spesa per la difesa dell’Ue, compresi i meccanismi finanziari del nuovo pacchetto difesa” affinché il continente goda di autonomia strategica, poiché “senza farmaci essenziali, le capacità di difesa dell’Europa sono compromesse”.