Sciopero dei treni del 17 maggio rinviato: i motivi

I treni resteranno in funzione il 17 maggio: lo sciopero è stato spostato al 23 per non bloccare un fine settimana già sovraccarico tra messa papale, sport e fiumi di passeggeri in viaggio

Mag 14, 2025 - 07:46
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Sciopero dei treni del 17 maggio rinviato: i motivi

Sabato 17 maggio 2025 era cerchiato in rosso sul calendario dei sindacati del settore ferroviario, pronti a incrociare le braccia a livello nazionale. Ma il colpo di fischietto è rimasto nel taschino: lo sciopero è stato rinviato all’ultimo momento, a seguito di un serrato confronto tra istituzioni e rappresentanze dei lavoratori.

Una scelta di equilibrio, più politica che logistica, dettata dall’urgenza di evitare il caos su rotaia in un fine settimana già congestionato da tre eventi di peso: la messa inaugurale del pontificato di Papa Leone XIV, le battute finali degli Internazionali Bnl d’Italia al Foro Italico e l’assalto dei tifosi al Gran Premio di Imola. Un trittico da pienone annunciato, che ha costretto tutti a una pausa di riflessione.

Sciopero dei treni 17 maggio 2025: rinvio ufficiale dopo confronto sindacati-istituzioni

Il comunicato è arrivato nel tardo pomeriggio di ieri, 13 maggio. La mobilitazione è stata differita: niente sciopero sabato 17 maggio, si slitta al venerdì successivo, 23 maggio. La Commissione di garanzia aveva messo nero su bianco la richiesta, e i sindacati hanno concordato. Usb, Sgb e Assemblea Nazionale Pdm/Pdb hanno firmato il rinvio, pur senza togliere l’elmetto dalla scrivania.

Perché è stato rinviato lo sciopero dei treni di sabato 17 maggio

Non si tratta di indulgenza, né tantomeno di disarmo. La decisione nasce dalla necessità di non mandare in tilt un sistema ferroviario che, in condizioni normali, fatica a reggere il traffico di un sabato qualunque.

Figuriamoci quando sul piatto ci sono tre eventi di portata internazionale, con flussi turistici da mezza Europa. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha fatto sapere che il differimento è il frutto di un dialogo “positivo e costruttivo”, espressione che di solito prelude a un nulla di fatto, ma stavolta ha avuto un effetto tangibile: treni regolari, almeno per questo fine settimana.

Treni garantiti per la messa del Papa, gli Internazionali di Tennis e il Gp di Imola

Piazza San Pietro ospiterà la prima messa del pontificato di Papa Leone XIV, e le stime parlano di 250 mila persone in arrivo, con tanto di delegazioni ufficiali, autorità civili e religiose, e un bel po’ di pellegrini.

A Roma, nel frattempo, vanno in scena le finali degli Internazionali Bnl d’Italia, che attirano appassionati di tennis e addetti ai lavori da ogni latitudine.

A Imola, si corre il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna, e le tribune sono già sold out. In quel contesto, uno sciopero avrebbe causato forse fin troppi disguidi, con il rischio concreto di ritorcersi contro chi lo aveva convocato.

Le nuove date dello sciopero ferroviario: quando si fermano i treni

Il nuovo appuntamento è per venerdì 23 maggio, dalle 1:00 alle 23:59. Un venerdì scelto con cura, per mantenere alta la pressione ma senza scatenare il panico del weekend. Saranno garantiti i servizi minimi, come da regolamento, ma il resto rischia di viaggiare a singhiozzo. Per i pendolari, sarà l’ennesimo esercizio di pazienza; per i sindacati, un’occasione per tornare a battere il tasto delle proprie rivendicazioni.

Le ragioni della protesta dei lavoratori del settore ferroviario

Le motivazioni della protesta sono note e sedimentate. In testa alla lista, il contratto collettivo nazionale, rimasto fermo al palo. Seguono la questione delle rappresentanze sindacali, assenti da oltre sette anni, e una trattativa che, agli occhi dei promotori dello sciopero, si trascina stanca e autoreferenziale. Non si tratta solo di retribuzioni, ma di accesso al tavolo negoziale e riconoscimento delle istanze provenienti dalla base.

In un comunicato congiunto, Usb e sigle alleate parlano di “gesto di responsabilità” nel rinviare la mobilitazione, ma rivendicano con fermezza la necessità di un cambio di passo. Le accuse non sono lanciate al vento: secondo i promotori, le piattaforme sindacali alternative vengono sistematicamente ignorate, anche quando raccolgono adesioni elevate. Lo sciopero, salvo sorprese, è semplicemente slittato di qualche giorno.