Schlein: “Sul no al riarmo europeo continueremo a insistere. Tra i socialisti Ue noi italiani siamo i più critici”

"Noi vogliamo una difesa comune, non il riarmo dei 27 paesi", ha ribadito la segretaria del Pd dopo l’incontro coi socialisti europei a Bruxelles L'articolo Schlein: “Sul no al riarmo europeo continueremo a insistere. Tra i socialisti Ue noi italiani siamo i più critici” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 7, 2025 - 15:24
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Schlein: “Sul no al riarmo europeo continueremo a insistere. Tra i socialisti Ue noi italiani siamo i più critici”

“Noi italiani siamo i più critici e riteniamo che la strada proposta da von der Leyen non sia quella che serve all’Ue: noi vogliamo una difesa comune, non il riarmo dei 27 paesi”. Elly Schlein, all’incontro coi socialisti europei a Bruxelles, ha ribadito il suo no al piano ReArm EU. Ma la posizione gruppo S&D – del quale il Pd fa parte e ha la delegazione più numerosa – appare molto diversa: “Accogliamo con favore la proposta. Stiamo affrontando le maggiori tensioni sul fronte della sicurezza dal 1945. ReArm EU è un primo passo“, ha commentato la portavoce del gruppo dei socialisti e democratici al Parlamento europeo, Andrea Maceiras Castro.

In un’intervista a il Manifesto la segretaria del Pd però assicura: “Continueremo a insistere, sperando di trovare altre convergenze con i socialisti: la nostra proposta è quella di un Next Generation da 800 miliardi l’anno sui capitoli sociali, industriali, ambientali e digitali e anche sulla difesa comune“. Il piano predisposto dalla presidente della Commissione Ue “non prevede investimenti comuni e propone flessibilità per incentivare la spesa nazionale. Ma se non condizioni gli investimenti a progetti comuni non c’è nessun passo avanti”, sottolinea Schlein. “Con i socialisti abbiamo avuto riscontri positivi sul no al dirottamento dei fondi di coesione, che servono a ridurre le diseguaglianze sociali e territoriali, sulla spesa militare. Ho usato l’argomento che non ridurre la spesa sociale è sempre stata la posizione del Pse”, aggiunge.

Per la segretaria dem “le priorità devono essere quelle sociali indicate ai tempi del Covid, serve un piano europeo che anticipi l’impatto dei dazi di Trump. E lo stesso coraggio di allora”. Tra l’altro Ursula von der Leyen ha annunciato l’intenzione di scavalcare il Parlamento Ue per far approvare il suo piano di riarmo: “C’è questo rischio perché le basi legali non lo prevedono, come avvenne con Sure, il piano per gli ammortizzatori sociali varato durante la pandemia”, sottolinea Schlein: “Ma se si toccano i fondi di coesione – spiega – bisogna passare dal Parlamento, con una riforma del regolamento, e in quel caso la posizione dei socialisti deve essere contraria“. La segretaria del Pd ribadisce di essere al lavoro “per poter cambiare quel piano, ne ho parlato anche ai capi di governo socialisti”.

Sul fronte dei negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina, Schlein sottolinea “la preoccupazione per l’asse tra Trump e Putin, che vogliono riscrivere l’ordine mondiale a colpi di motosega”. “E c’è anche l’idea che l’Ue non potrà più contare sugli Usa per la propria sicurezza“, sottolinea. Per la leader del Pd “l’interesse comune di Trump e Putin è dividere e indebolire l’Europa“. Per questo, a suo avviso, “l’Ue deve, accanto al supporto all’Ucraina, portare al tavolo una propria proposta per una pace giusta, che non può essere solo di Francia e Regno Unito: i 27 devono dare mandato a una istituzione europea di parlare con una voce sola e di sedere a quel tavolo per tutelare gli interessi di sicurezza dell’Ucraina e dell’Europa”. Sul fronte italiano, infine, Schlein ribadisce che “il problema è che il governo ha tre posizioni diverse: Tajani dice sì alle proposte di von der Leyen sul riarmo, Salvini è contrario e Meloni, nel dubbio, tace”. E sulle posizioni differenti sulla questione riarmo anche all’interno del suo stesso partito la segretaria del Pd taglia corto: “In un partito democratico è normale che si discuta, poi si decide”. Ma “nell’ultima direzione, la relazione approvata già anticipava la posizione sul piano von der Leyen: sì alla difesa comune ma no al riarmo dei singoli Stati e no a regole di bilancio che incentivano il debito nazionale al posto degli investimenti comuni”, conclude Schlein.

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