Sara Curtis: “Più forte mentalmente. Silvia Di Pietro era il mio idolo, ricordo il gesto di Paltrinieri a Parigi”

È stata Sara Curtis l’ospite dell’ultima puntata di OA Focus, speciale nuoto, in onda sul canale Youtube di OA Sport. La nuotatrice piemontese si è racconta a 360° tra passato, presente e futuro, dentro e fuori la vasca. La classe 2006 ha dato il via al suo racconto proprio dagli inizi, ovvero dal suo esordio […]

Apr 5, 2025 - 12:25
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Sara Curtis: “Più forte mentalmente. Silvia Di Pietro era il mio idolo, ricordo il gesto di Paltrinieri a Parigi”

È stata Sara Curtis l’ospite dell’ultima puntata di OA Focus, speciale nuoto, in onda sul canale Youtube di OA Sport. La nuotatrice piemontese si è racconta a 360° tra passato, presente e futuro, dentro e fuori la vasca. La classe 2006 ha dato il via al suo racconto proprio dagli inizi, ovvero dal suo esordio in questo mondo.

“Ho iniziato a nuotare quando avevo 2 anni. I miei genitori hanno sempre pensato che lo sport fosse importante per la mia vita. Non avevano una particolare propensione per il nuoto, ma hanno scelto questa strada. A 6 anni ho iniziato a livello serio e fino ai 12 anni ho nuotato a Fossano, dopodiché ho iniziato la carriera vera e propria”. 

Per una atleta così giovane i punti di riferimento in nazionale sono diversi. “Silvia Di Pietro, per esempio, è da sempre una delle mie atlete preferite e posso dire che mi sono ispirata a lei. Nel 2022, per esempio, nella prima finale assoluta ero in corsia 3 nei 50 sl. Al termine della gara, anche se ho concluso al quarto posto, sono andata da Silvia a farmi dare la sua cuffia. La ammiravo e per me era un onore gareggiare assieme a lei. Benedetta Pilato? Anche se è ancora giovanissima ha un curriculum amplissimo. Lei, dopotutto, è entrata a 14 anni in squadra. La vediamo da anni e penso che abbia tanto da raccontare anche ai più grandi. Gregorio Paltrinieri? Oltre ad essere il capitano è senza dubbio uno dei più umili mai conosciuti. Anzi, è stato uno di quello che più mi è stato vicino a Parigi, non per dire male di altri, ma è la persona che mi ha tranquillizzato di più. Mi ha mandato un messaggio prima della semifinale dei 50 sl dicendo di andarmi a prendere la finale. È stato davvero piacevole”.

La carriera di Sara Curtis ha preso il via sotto la luce dei riflettori, dato che sin da giovanissima era già stata additata come predestinata. Un peso che, tuttavia, la cuneese sembra non aver sofferto:Diciamo che ho vissuto tutto con parecchia tranquillità, anche perché la mia famiglia non mi mette pressione per risultati o medaglie. Io poi vivo tutto di conseguenza, anche in vasca. Ho lavorato tanto sul come affrontare le gare, italiane e non, nella maniera più serena possibile. Poi, ovviamente, mi sono posta obiettivi personali. Ho sempre voluto dare il meglio di me e quando ho vinto sapevo di potermelo meritare“.

Per una velocista come lei, il ventaglio possibile delle gare da disputarsi come si può valutare?Tra 50 e 100 sl e il dorso è importante avere più frecce al proprio arco per avere maggiori possibilità per qualificarsi a livello internazionale. Per come sono fatta mi sento molto più tranquilla sui 50 sl e 50 dorso, quindi nelle prove sprint. I 100 sl, per esempio, fatico ad allenarli e molte volte anche ad affrontarli. Dopotutto fino ai 13 anni ho gareggiato sempre e solo sui 50. Il passaggio ai 100 o 200 l’ho vissuto male. Ad ogni modo sto imparando a gestire preparazione ed allenamento e, soprattutto, l’adrenalina della gara. Con il passare del tempo mi sento più forte a livello mentale”.

Ultima battuta sulla 4×100 SL:Una grande chance per noi. L’anno scorso a Budapest c’eravamo qualificate con il miglior tempo abbiamo cullato il sogno della medaglia. Non ci siamo riuscite, ma abbiamo dato tutto. Con il senno di poi penso che i tempi non fossero ancora maturi per noi ma se continuiamo così la medaglia arriverà”.

VIDEO: LA PUNTATA COMPLETA DI OA FOCUS – NUOTO