Salva Milano, ennesimo rinvio; e il mercato immobiliare soffre

Ancora ritardi per l’approdo in Senato del Salva Milano, il disegno di legge fortemente voluto dal sindaco di Milano Beppe Sala per mettere ordine alla legislazione edilizia e permettere la ripresa dei numerosi cantieri bloccati dalla magistratura nel capoluogo lombardo.Dopo l’approvazione alla Camera nel novembre dello scorso anno, grazie anche ai voti del Partito Democratico, il disegno di legge sembrava diretto verso una rapida adozione. Invece il Pd si è spaccato, con molti membri che hanno iniziato a definire il disegno di legge un “condono”. I partiti di governo, pur favorevoli al disegno di legge, non vogliono comprensibilmente essere gli unici a votare una legge che andrà a favore di una città amministrata proprio dal Pd solo per poi sentirsi attaccare dall’opposizione per il “condono” adottato. Milano è amministrata dal Pd, il sindaco della città vuole il Salva Milano, il Pd deve votare a favore. Emblematiche a tal proposito le parole di Ignazio La Russa, che lo ha più volte definito «un Salva Sala», invitando dunque la sinistra a sostenere il disegno di legge.Ma torniamo all’ennesimo rinvio. La Commissione Ambiente del Senato aveva posto il 5 marzo come data ultima per la presentazione degli emendamenti, ora spostata alle ore 12 del 12 marzo. Questo implicherà anche uno slittamento nell’approdo del disegno di legge in Senato per l’approvazione finale, sempre che non vengano presentati emendamenti. In tal caso sarà necessario un ulteriore passaggio alla Camera per l’approvazione del testo emendato. Passaggio che parrebbe materializzarsi vista la probabile presentazione di emendamenti anche da parte del Pd.Intanto, il Sindaco Sala lamenta con forza gli ennesimi ritardi per una legge considerata vitale per riattivare l’edilizia nel capoluogo lombardo. «Non so se il Pd intenda presentare emendamenti al testo. Tornare alla Camera dilaterebbe ulteriormente i tempi. E, in tutta onestà, penso che si è già aspettato troppo e Milano ha già pagato abbastanza: il blocco delle pratiche dell’urbanistica comporta un grave danno alla città, alle imprese costruttrici e soprattutto ai cittadini che hanno investito i loro risparmi in case che non sappiamo se verranno mai costruite o rese agibili».A mettere in luce lo stallo urbanistico è Abitare Co., società di intermediazione e servizi immobiliari. I dati della città di Milano, viziati dai fermi imposti dalla Procura ai numerosi cantieri che il Salva Milano dovrebbe far ripartire, parlano di una riduzione del 16,7% nel numero delle compravendite di nuovi immobili ad uso abitativo. Le transazioni sono state 2520, per un valore di circa 1,7 miliardi di euro. Il mercato delle nuove costruzioni residenziali rappresenta attualmente solo il 12,9% dell'offerta immobiliare complessiva della città, evidenziando un'ulteriore contrazione di dieci punti percentuali rispetto ai valori già critici registrati nel 2023. Le previsioni per il 2025 indicano un lieve miglioramento del quadro generale, sebbene il settore continuerà a manifestare performance negative con una diminuzione stimata del 4,8% e un volume di compravendite che si attesterà intorno alle 2.400 unità. Il tutto condizionato alla risoluzione dei litigi interni al Pd, e all’adozione del Salva Milano.

Feb 28, 2025 - 22:33
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Salva Milano, ennesimo rinvio; e il mercato immobiliare soffre


Ancora ritardi per l’approdo in Senato del Salva Milano, il disegno di legge fortemente voluto dal sindaco di Milano Beppe Sala per mettere ordine alla legislazione edilizia e permettere la ripresa dei numerosi cantieri bloccati dalla magistratura nel capoluogo lombardo.

Dopo l’approvazione alla Camera nel novembre dello scorso anno, grazie anche ai voti del Partito Democratico, il disegno di legge sembrava diretto verso una rapida adozione. Invece il Pd si è spaccato, con molti membri che hanno iniziato a definire il disegno di legge un “condono”. I partiti di governo, pur favorevoli al disegno di legge, non vogliono comprensibilmente essere gli unici a votare una legge che andrà a favore di una città amministrata proprio dal Pd solo per poi sentirsi attaccare dall’opposizione per il “condono” adottato.

Milano è amministrata dal Pd, il sindaco della città vuole il Salva Milano, il Pd deve votare a favore. Emblematiche a tal proposito le parole di Ignazio La Russa, che lo ha più volte definito «un Salva Sala», invitando dunque la sinistra a sostenere il disegno di legge.

Ma torniamo all’ennesimo rinvio. La Commissione Ambiente del Senato aveva posto il 5 marzo come data ultima per la presentazione degli emendamenti, ora spostata alle ore 12 del 12 marzo. Questo implicherà anche uno slittamento nell’approdo del disegno di legge in Senato per l’approvazione finale, sempre che non vengano presentati emendamenti. In tal caso sarà necessario un ulteriore passaggio alla Camera per l’approvazione del testo emendato. Passaggio che parrebbe materializzarsi vista la probabile presentazione di emendamenti anche da parte del Pd.

Intanto, il Sindaco Sala lamenta con forza gli ennesimi ritardi per una legge considerata vitale per riattivare l’edilizia nel capoluogo lombardo. «Non so se il Pd intenda presentare emendamenti al testo. Tornare alla Camera dilaterebbe ulteriormente i tempi. E, in tutta onestà, penso che si è già aspettato troppo e Milano ha già pagato abbastanza: il blocco delle pratiche dell’urbanistica comporta un grave danno alla città, alle imprese costruttrici e soprattutto ai cittadini che hanno investito i loro risparmi in case che non sappiamo se verranno mai costruite o rese agibili».

A mettere in luce lo stallo urbanistico è Abitare Co., società di intermediazione e servizi immobiliari. I dati della città di Milano, viziati dai fermi imposti dalla Procura ai numerosi cantieri che il Salva Milano dovrebbe far ripartire, parlano di una riduzione del 16,7% nel numero delle compravendite di nuovi immobili ad uso abitativo. Le transazioni sono state 2520, per un valore di circa 1,7 miliardi di euro.

Il mercato delle nuove costruzioni residenziali rappresenta attualmente solo il 12,9% dell'offerta immobiliare complessiva della città, evidenziando un'ulteriore contrazione di dieci punti percentuali rispetto ai valori già critici registrati nel 2023. Le previsioni per il 2025 indicano un lieve miglioramento del quadro generale, sebbene il settore continuerà a manifestare performance negative con una diminuzione stimata del 4,8% e un volume di compravendite che si attesterà intorno alle 2.400 unità. Il tutto condizionato alla risoluzione dei litigi interni al Pd, e all’adozione del Salva Milano.