Rosato (Azione): “Non entriamo in maggioranza”. Al congresso del partito ci saranno Meloni e Tajani
“Abbiamo invitato anche Schlein, ma verrà Boccia. Il nostro partito è nato per scomporre questo bipolarismo”

Roma, 27 marzo 2025 – Onorevole Ettore Rosato, da vicesegretario di Azione, che è all’opposizione, ci spiega come mai al congresso verrà la premier Giorgia Meloni e non la segretaria Pd Elly Schlein?
“Abbiamo invitato tutti gli interlocutori con cui è possibile confrontarci su temi che ci stanno a cuore, a partire dallo scenario internazionale, i rischi per l’Italia e l’Europa, le preoccupazioni per le posizioni assunte dal presidente Trump. Perciò abbiamo invitato sia la premier Meloni che il vicepremier Tajani e la segretaria del Pd Schlein. I primi due ci saranno. Schlein ha delegato a rappresentarla il capogruppo al senato Francesco Boccia, che accogliamo molto volentieri”.
Tra guerra in Ucraina e giustizia, il fatto che Azione voti spesso con la maggioranza magari preoccupa il Pd?
“La nostra posizione sull’Ucraina è netta, indipendentemente dagli altri partiti. Sosterremo ogni posizione coerente con la nostra, così come sosteniamo i programmi europei che escono dall’ipocrisia di una pace senza deterrenza e capacità di difesa. Che poi sono le posizioni del Ppe, Renew, S&D e della Commissione, da cui è il Pd che, unica forza socialista, ha deciso di sfilarsi”.
E la giustizia?
“Manteniamo gli impegni con gli elettori. Eravamo, siamo e saremo per la separazione delle carriere, e votiamo di conseguenza”.
Il che insospettisce sulle simpatie verso i centristi di maggioranza...
“Non siamo in maggioranza e non vi vogliamo entrare. Rimarchiamo tutti i giorni gli errori del governo, a cominciare dalla mancanza di una politica industriale. Ciò non toglie che, se ci si trova in sintonia con un provvedimento, lo votiamo perché è giusto, non per la parte che lo presenta. Così come cerchiamo di costruire il dialogo con le altre opposizioni, da cui pure ci divide molto, ma con cui siamo ben contenti di fare battaglie comuni quando si trova la convergenza. Lo abbiamo fatto sulle carceri, dove il nostro collega Fabrizio Benzoni tiene il punto e la distanza da quanto fa, meglio non fa, il ministro Nordio”.
Matteo Renzi intanto ha scelto organicamente il centrosinistra. Non vi trovate soli?
“Noi continuiamo a fare quello per cui sono nati Azione e il terzo polo alle scorse elezioni: rompere questi due poli, dove da ciascuna parte c’è una componente populista, Lega e 5 Stelle, e costruire una proposta per governare l’Italia. Senza l’Europa non abbiamo gli strumenti per difenderci non solo militarmente, ma anche politicamente e economicamente. E le evoluzioni demografiche chiedono politiche migratorie che difendano i confini, ma sapendo essere attrattivi di talenti e forza lavoro. Serve smettere di parlare alla pancia degli elettori e avere il coraggio di parlare alla loro testa”.
Forza Italia, che è la maggiore forza centrista, ha inventato e deciso di farlo dal centrodestra...
“Perciò dovremmo adattarci a vedere Vannacci o Conte a governare? Noi non ci arrendiamo. La politica non è trovare una comoda collocazione, ma avere una forza ideale su cui costruire una proposta credibile. Mancano due anni alle elezioni. Abbiamo un progetto e ci lavoriamo con assiduità. Non è detto che questo bipolarismo non si possa scomporre”.