“Riforme per un’Europa federale, nel solco di Ventotene”: la mozione firmata da Fdi in Veneto invecchiata malissimo
“Il consiglio regionale del Veneto chiede al nostro governo, insieme ai nostri rappresentanti in Parlamento, di sostenere in tutte le sedi europee la richiesta di avviare la Convenzione per attuare le riforme necessarie alla nascita di un’Europa federale, sovrana e democratica, nel solco di quanto indicato dai Padri fondatori e dal Manifesto di Ventotene”. La […] L'articolo “Riforme per un’Europa federale, nel solco di Ventotene”: la mozione firmata da Fdi in Veneto invecchiata malissimo proviene da Il Fatto Quotidiano.

“Il consiglio regionale del Veneto chiede al nostro governo, insieme ai nostri rappresentanti in Parlamento, di sostenere in tutte le sedi europee la richiesta di avviare la Convenzione per attuare le riforme necessarie alla nascita di un’Europa federale, sovrana e democratica, nel solco di quanto indicato dai Padri fondatori e dal Manifesto di Ventotene”. La mozione che non ti aspetti, nel momento che non ti aspetti, ossia nel bel mezzo della bufera parlamentare suscitata dalle parole della premier Giorgia Meloni che qualche giorno fa si è scagliata contro il Manifesto di Ventotene, considerato uno dei documenti fondanti della costruzione dell’Europa. La presidente del Consiglio ha citato qualche brano relativo per esempio alla “proprietà privata” e dichiarato di non riconoscersi in quel progetto di Europa. Accade nel frattempo che a Venezia il consiglio regionale, dove Fratelli d’Italia è in maggioranza con la Lega di Luca Zaia e con Forza Italia, sia finito all’ordine del giorno un documento presentato il 13 marzo di un anno fa e firmato da consiglieri di tutti i gruppi. Tra di loro ci sono anche cinque esponenti del partito di Meloni, Daniele Polato (ora europarlamentare), Enoch Soranzo, Joe Formaggio, Tommaso Razzolini e Lucas Pavanetto.
La discussione ed approvazione è prevista per il 25 marzo, anche se preceduta nell’ordine del giorno da un lunghissimo elenco di interrogazioni. Il testo ha avuto come primo firmatario il leghista Marzio Favero e costituisce una perorazione di una riforma in senso federale delle istituzioni di Bruxelles. Infatti, parte da una dichiarazione di principio sulla “necessità che l’Unione europea sia dotata con urgenza degli strumenti politici e delle risorse finanziarie per poter agire con efficacia ed essere, esternamente, un attore internazionale in grado di difendere i valori di democrazia, libertà, pace, ed internamente un soggetto capace di affrontare le emergenze economiche e sociali che mettono a rischio lo sviluppo e la coesione delle nostre comunità”. La mozione auspica un’Europa non nazionalista, bensì “una vera comunità di destino, solidale e coesa, che superi gli egoismi nazionali e il potere di veto dei singoli Stati”. Altrimenti il “vulnus democratico sarebbe gravissimo”.
Il riferimento è alla risoluzione votata il 22 novembre 2023 che apriva la strada alle “riforme dei Trattati necessarie per dare seguito alle richieste della Conferenza sul futuro dell’Europa e per rendere l’Europa più capace di agire, più coesa e più democratica”. Il consiglio regionale veneto, quindi, è pronto a schierarsi per una riforma in senso federale delle istituzioni comunitarie. In un anno ne è passata di acqua sotto i ponti e sarà interessante vedere quale posizione assumerà Fratelli d’Italia in Veneto, dopo che in sede nazionale ha reagito alle proteste parlamentari del centrosinistra contro le parole di Meloni alzando il tono dello scontro ideologico.
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