La classifica degli asset manager con il miglior brand in Italia nel 2025

Interessanti cambiamenti nel ranking delle case di gestione con i migliori marchi secondo l’annuale classifica di Broadridge. Nella classifica italiana J.P. Morgan AM subentra a BlackRock al primo posto, mentre Vanguard, salita di quattro posizioni, entra nella top ten. Amundi, invece, è scesa di tre gradini all’ottavo posto.

Top 10 dei migliori brand in Italia

La metodologia

Lo studio indipendente, giunto alla quattordicesima edizione e realizzato dal team Distribution Insights della fintech globale, misura l'attrattiva relativa del marchio dei gestori patrimoniali in base alle percezioni dei fund selector, raccogliendo a livello mondiale oltre 1.200 interviste nelle regioni APAC, Europa e Stati Uniti. La ricerca rivela anche i marchi leader nei mercati più importanti per la distribuzione di fondi di terzi, tra cui l’Italia. La metodologia prevede che gli intervistati indichino i loro primi tre provider per i seguenti dieci attributi del marchio: “Strategia d'investimento interessante”; “Esperti in ciò che fanno”; “Pensiero orientato al cliente”; “Mantenere informati al meglio”; “Solidità”; “Innovazione/adattamento al mercato”; “Operatore chiave a livello internazionale”; “Stabilità del team di gestione degli investimenti”; “Conoscenza del mercato locale” e “Responsabilità sociale/sostenibilità”. Queste risposte, così come i commenti di altre domande di preferenza, vengono raccolte con un'analisi statistica e trasformate in un ‘punteggio totale del marchio’, in base al quale i gruppi vengono classificati.

I movimenti in classifica

J.P. Morgan AM è risultata al primo posto nelle quattro categorie principali: “Strategia d'investimento interessante”, “Esperti in ciò che fanno”, “Mantenere informati al meglio” e “Stabilità del team di gestione”. Esaminando le risposte dei fund selector italiani, sono emersi altri fattori che hanno favorito il marchio JP Morgan: gli intervistati hanno menzionato l'ampiezza dell'offerta di prodotti del gruppo, la sua leadership nel settore degli ETF attivi, il buon equilibrio raggiunto tra prezzo e performance e l'ampia gamma di strategie obbligazionarie. “Tra i prodotti evidenziati nelle nostre interviste figurano il JPM Global Focus Equity, l’US growth fund e l’Europe Sustainable equity fund”, spiega Barbara Wall, Director, EMEA Insights di Broadridge. “Il gruppo è stato inoltre descritto come un buon comunicatore, che fornisce aggiornamenti regolari e materiale di marketing molto utile, con la sua ‘Guida trimestrale ai mercati’ segnalata per una menzione speciale”, spiega l’esperta.

“BlackRock ha ricevuto anche molti commenti positivi sull'ampiezza della sua gamma di prodotti, sulla forza del suo marchio e sulla solida presenza nei media. Sebbene il gruppo sia sceso di un gradino nel 2024, la concorrenza è forte, e BlackRock potrebbe riconquistare la pole position l'anno prossimo”, aggiunge.

Negli ultimi anni Vanguard è salita costantemente nel ranking e quest’anno è avanzata di quattro posizioni fino al 7° posto. Il provider statunitense ha ottenuto il 2° posto per “strategia d’investimento interessante”, il che ha dato un notevole impulso al suo punteggio. Il gruppo si è classificato anche nella top 5 per “preferenza di marca”. “I selector apprezzano Vanguard per l’ampiezza e la qualità della gamma di prodotti passivi, per il servizio clienti e per la gamma di fondi Lifestrategy”, afferma Wall.

Anche se Amundi è scesa di tre posizioni, il gruppo francese ha comunque ottenuto punteggi da top-10 in attributi chiave come ‘strategia d’investimento interessante’, ‘orientamento al cliente’ e ‘solidità’. “Amundi rimane popolare per la sua gamma di ETF e per i prodotti di mercato monetario, ma per molti selector questi ultimi non rappresentano una proposta di lungo periodo, il che potrebbe aver influito sul sentiment verso il marchio”, dicono da Broadridge.

Le tendenze chiave

“Non è insolito vedere movimenti all’interno della top 10 dei brand in un singolo anno”, aggiunge Wall. “La percezione del marchio può essere influenzata da attività di M&A, performance e asset class richieste. Lo scorso anno, i fund selector erano interessati a ottenere esposizione alle azioni statunitensi e cercavano gestori esperti in queste strategie. In Italia, i fondi a scadenza target erano molto richiesti, ma nel 2025 i selector potrebbero essere meno propensi a indirizzare i clienti verso queste soluzioni”, continua l’esperta. “Il passaggio verso la gestione passiva influirà anch’esso sulla percezione del marchio: in Italia c’è stato un notevole spostamento verso i fondi passivi e ciò si riflette nella classifica. Guardando al futuro, la crescita della domanda di alternative semi-liquide e di ETF attivi avrà probabilmente un impatto sulla percezione del brand”, osserva Wall.

Secondo Broadridge in termini di servizi associati ai brand, l'assistenza alle vendite è considerata molto importante, così come l'assistenza post-vendita e l'accesso ai gestori di portafoglio. “Una comunicazione pertinente, tempestiva e coinvolgente è d'obbligo”, dice Wall. Per quanto riguarda le informazioni veicolate dalle case di gestione, diversi fund selector intervistati hanno sottolineato il valore di talk e presentazioni. “Eventi regolari e sponsorizzazioni sono stati evidenziati come un forte richiamo. BlackRock è stata citata per la qualità dei suoi podcast e del sito web. Gli aggiornamenti su regolamentazioni, temi di mercato e d’investimento sono molto apprezzati. Soprattutto, le informazioni devono essere trasparenti e non eccessive”, argomenta.

Top 10 dei migliori brand in Europa

A livello europeo BlackRock ha mantenuto il vertice della classifica che occupa da diversi anni. “I primi cinque marchi sono tutti giganti del settore sia in termini di patrimonio gestito che di scala operativa. I gruppi europei sono ancora ben rappresentati, con cinque dei primi dieci, mentre DWS entra per la prima volta nella top 10", aggiunge Wall.

Commentando le evidenze dello studio spiega: “Gli investitori europei si sono rivolti in massa a nuove classi d'investimento, con i fornitori di ETF azionari che hanno registrato l'anno migliore di sempre e i generalisti che hanno cercato di migliorare la loro offerta di prodotti alternativi, con un'attività particolarmente intensa dovuta al numero di lanci di strategie semi-liquide”, spiega Wall.

Un'altra tendenza chiave è la difficoltà per l'ESG. “Con l'ESG sempre più fuori moda, diverse aziende fortemente associate alla sostenibilità e alla responsabilità sociale hanno subito un impatto negativo, in particolare Robeco e Nordea. Le aziende sono sempre più restie a difendere le proprie credenziali ESG per paura che il loro marchio venga politicizzato o addirittura esposto a contestazioni legali”, conclude l’esperta.

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