Regolarizzazione fiscale: verso un nuovo equilibrio tra Stato e contribuenti

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Mar 17, 2025 - 11:17
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Regolarizzazione fiscale: verso un nuovo equilibrio tra Stato e contribuenti

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Approfondimento sulle nuove misure di flessibilità e opportunità per la regolarizzazione fiscale nel 2025


La capacità di recupero dei crediti fiscali costituisce allo stesso tempo uno dei presupposti della sostenibilità del bilancio pubblico e un aspetto fondamentale del rapporto tra Stato e contribuenti. In tale contesto la possibilità di rateizzare i carichi fiscali rappresenta un’opportunità per consentire ai contribuenti in difficoltà – che siano imprenditori, professionisti, lavoratori dipendenti o pensionati –  di adempiere all’obbligazione tributaria. Di fronte a un quadro economico caratterizzato da inflazione, aumento del costo dell’energia e crisi di liquidità, infatti, possono verificarsi situazioni in cui il contribuente non è materialmente in grado di rispettare le normali scadenze di pagamento. Ne è testimone il continuo incremento del magazzino dei crediti fiscali, che a fine 2024 ha raggiunto la cifra monstre di 1.275 milioni di euro. Diviene così necessario trovare soluzioni equilibrate per garantire la certezza del gettito fiscale compatibilmente con la capacità dei contribuenti di provvedere al versamento del dovuto.

Misure di buon senso 

Per tali ragioni Confprofessioni ritiene che le iniziative assunte da Governo e Parlamento in tema di rottamazione delle cartelle esattoriali rappresentino misure di buon senso anche alla luce del perseguimento di un migliore rapporto tra amministrazione fiscale e contribuente, obiettivo che ha trovato spazio all’interno della delega fiscale.

In audizione lo scorso 4 marzo davanti alla Commissione Finanze del Senato, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul magazzino fiscale e sul ddl “Rottamazione-quinques”, Confprofessioni ha pertanto accolto con favore le misure volte a incentivare la regolarizzazione tributaria attraverso strumenti di maggiore flessibilità, termini dilatati e agevolazioni sui pagamenti.

Un’opportunità per la regolarizzazione fiscale

In particolare, il disegno di legge in discussione introduce una nuova formula di definizione agevolata che consente di accorpare il debito fiscale pregresso e rateizzarlo in dieci anni, con 120 rate mensili di pari importo e senza applicazione di interessi e sanzioni. Tra le principali novità:

  • ripartizione del pagamento in rate di pari importo e senza alcun anticipo, superando le criticità della precedente “rottamazione-quater”;
  • maggiore flessibilità nel pagamento: il ritardo di una singola rata non comporta la decadenza immediata dal beneficio (fino a otto rate non saldate prima di perdere l’agevolazione);
  • possibilità di pianificare il pagamento del debito in un arco temporale più ampio, favorendo la sostenibilità finanziaria dei contribuenti.

«Queste misure – recita il comunicato diffuso dalla Confederazione presieduta da Marco Natali – potrebbero incentivare l’adesione alla regolarizzazione fiscale e garantire un recupero più efficace delle risorse, evitando le rigidità che hanno limitato l’efficacia delle precedenti rottamazioni».

L’impatto sul “magazzino fiscale”

Allo stesso tempo, si rende necessario gestire razionalmente il magazzino fiscale pregresso, al fine di concentrare l’azione di recupero dei crediti su quelli effettivamente esigibili. In tal senso, il recente riordino del sistema di riscossione, introdotto dal D. Lgs. 29 luglio 2024, n. 110, punta a migliorare la gestione dei crediti fiscali affidati a partire dal 2025, ma resta aperta la questione della gestione dei crediti maturati fino al 31 dicembre 2024. Secondo Confprofessioni «una soluzione efficace dovrà prevedere strumenti differenziati in base all’entità del debito, tenendo conto della situazione finanziaria dei contribuenti e dell’anzianità del credito». Un approccio pragmatico, considerando che i crediti di ammontare fino a 100mila euro rappresentano oltre il 99% delle posizioni aperte ma solo un terzo del valore del magazzino.

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