Regolamentazione DeFi: il Congresso annulla la regola dell’IRS, ma resta il dilemma normativo

Preoccupazioni per la privacy: la risposta dell’industria crypto

Mar 14, 2025 - 18:32
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Regolamentazione DeFi: il Congresso annulla la regola dell’IRS, ma resta il dilemma normativo

Il settore DeFi ha ottenuto una vittoria negli Stati Uniti: il Congresso ha deciso di annullare la regolamentazione che obbligava le piattaforme DeFi a segnalare all’Internal Revenue Service (IRS) i proventi delle vendite crypto e i dati dei contribuenti coinvolti. 

Nonostante questo passo avanti, la questione della regolamentazione della DeFi rimane aperta.  

News per la regolamentazione: il Congresso blocca la regola dell’IRS sulla DeFi  

Il 12 marzo 2024, la Camera dei Rappresentanti ha votato per annullare una norma emanata dall’IRS a dicembre 2024, che sarebbe entrata in vigore nel 2027. 

La regolamentazione avrebbe imposto ai protocolli DeFi l’obbligo di tracciare e segnalare tutte le vendite di asset digitali, compresi gli NFT e le stablecoin.  

La misura è stata criticata da diversi gruppi di pressione dell’industria crypto, che l’hanno giudicata onerosa e al di fuori della competenza dell’agenzia fiscale

Dopo l’approvazione alla Camera, la Casa Bianca ha manifestato il proprio appoggio al provvedimento, con Donald Trump pronto a firmare il disegno di legge una volta giunto sulla sua scrivania.  

Tuttavia, sebbene questa normativa sia stata fermata, la DeFi deve ancora trovare il giusto equilibrio tra privacy e regolamentazione.  

La comunità crypto ha accolto con favore il voto alla Camera. Marta Belcher, presidente della Filecoin Foundation, ha sottolineato l’importanza di proteggere la privacy degli utenti nelle transazioni su protocolli decentralizzati.  

Belcher ha evidenziato la necessità di consentire alle persone di scambiarsi asset digitali in modo anonimo, proprio come avviene con il denaro contante. 

Secondo i sostenitori della DeFi, la norma dell’IRS avrebbe minato questo principio, costringendo le piattaforme decentralizzate a raccogliere e condividere informazioni personali sensibili.  

Anche la Blockchain Association, uno dei principali gruppi di pressione del settore, ha definito la normativa un’ingiustificata violazione della privacy, sostenendo che tale imposizione avrebbe spinto l’industria a spostarsi offshore per evitare restrizioni normative negli Stati Uniti.  

Sebbene la revoca della norma rappresenti un sollievo temporaneo, il settore necessita ancora di linee guida chiare sulla privacy nelle transazioni blockchain

Vivek Raman, CEO di Etherealize, ha sottolineato la necessità di creare framework normativi solidi che bilancino la privacy degli utenti con i requisiti di Know Your Customer (KYC) e Anti-Money Laundering (AML).  

Il dilemma della regolamentazione nella finanza decentralizzata  

Uno dei problemi più complessi della regolamentazione DeFi riguarda la sua stessa natura: chi viene considerato responsabile in un sistema decentralizzato?  

A differenza delle banche o degli exchange centralizzati, i protocolli DeFi operano in modo autonomo grazie a smart contract su blockchain, senza un’entità centrale che possa essere facilmente regolamentata. 

Vivek Raman ha spiegato che, non essendo controllati da un’azienda o un’autorità specifica, questi protocolli non possono adempiere obblighi fiscali come l’emissione di moduli 1099 per segnalare guadagni imponibili.  

Alcuni esperti ritengono che, per rispondere alle esigenze normative, i protocolli DeFi possano collaborare volontariamente con i governi. 

Un esempio è quanto accaduto dopo l’attacco da 285 milioni di dollari a KuCoin, in cui alcuni protocolli hanno bloccato i fondi rubati per impedire il loro riciclaggio.  

Una delle possibili soluzioni suggerite per conciliare privacy e regolamentazione è l’integrazione di zero-knowledge proofs (ZKP), una tecnologia crittografica che permette di dimostrare informazioni senza rivelarle interamente.

Questo metodo potrebbe consentire agli utenti di verificare le proprie identità senza esporre dati sensibili, risolvendo così molte delle preoccupazioni legate alla privacy.  

Nonostante le difficoltà, Raman è ottimista: in futuro si configurerà un’integrazione tra compliance e DeFi, dove sarà possibile regolamentare il settore senza sacrificare la decentralizzazione e la privacy degli utenti.  

Il quadro regolatorio sulle crypto negli Stati Uniti  

L’amministrazione Trump ha mostrato un’apertura favorevole verso il settore crypto, adottando diverse misure a sostegno delle imprese blockchain

Tra queste, la creazione di una riserva strategica di Bitcoin per gli Stati Uniti rappresenta un chiaro segnale di supporto alla crescita del settore.  

Anche la Securities and Exchange Commission (SEC) e la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) hanno ridotto le azioni legali contro le società crypto. Allentando di conseguenza la pressione normativa.  

Tuttavia, la comunità crypto attende ancora una struttura regolatoria chiara, capace di fornire linee guida per le aziende e gli investitori. Due proposte chiave sono attualmente in discussione al Congresso:  

  • Il GENIUS Act, un disegno di legge sulle stablecoin, approvato il 13 marzo 2024 dalla Commissione Bancaria del Senato.  
  • Il FIT 21, una normativa più ampia sul settore crypto, precedentemente bocciata ma che potrebbe essere approvata con alcune modifiche.  

Se approvato, il FIT 21 escluderebbe la DeFi dalla supervisione diretta di SEC e CFTC. Al contrario ffidando a un gruppo di ricerca il compito di studiare le implicazioni della finanza decentralizzata

Questo approccio potrebbe portare a raccomandazioni legislative più mirate, basate su una comprensione approfondita del settore.  

L’abolizione della norma dell’IRS rappresenta una vittoria cruciale per la DeFi e per la tutela della privacy degli utenti. 

Tuttavia, il dibattito sulla regolamentazione del settore rimane aperto. Il Congresso degli Stati Uniti sta lavorando su vari disegni di legge per definire un quadro normativo chiaro per il mondo crypto.  

La sfida sarà trovare il giusto equilibrio tra sicurezza, trasparenza e libertà finanziaria. Garantendo comuqnue allo stesso tempo la protezione degli utenti e l’innovazione del settore blockchain

L’adozione di tecnologie come gli zero-knowledge proofs potrebbe offrire una soluzione concreta, permettendo alla DeFi di esistere senza compromettere le esigenze normative globali.