Red Bull RB21: Verstappen insiste sui problemi di curb-riding

Red Bull riparte dalle difficoltà. Verstappen è concentratissimo sul campionato che sta per iniziare, ma continua a pressare il team per correggere diversi atteggiamenti che non funzionano. La bacchetta magica non fa presenza a Milton Keynes. Quelle famose caratteristiche di cui parlava Newey la scorsa annata, sulle quali non andava fiero, pare che in parte siano […]

Mar 7, 2025 - 21:07
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Red Bull RB21: Verstappen insiste sui problemi di curb-riding

Red Bull riparte dalle difficoltà. Verstappen è concentratissimo sul campionato che sta per iniziare, ma continua a pressare il team per correggere diversi atteggiamenti che non funzionano. La bacchetta magica non fa presenza a Milton Keynes. Quelle famose caratteristiche di cui parlava Newey la scorsa annata, sulle quali non andava fiero, pare che in parte siano state ereditate dalla RB21. D’altra parte parliamo dell’evoluzione di un’auto imperfetta. Le correzioni apportate non sono sufficienti, al momento. Insomma, il mondiale 2025 sembra partire in salita.

I problemi aerodinamici

Degli aggiornamenti inefficaci ne abbiamo già parlato. Ci riferiamo al muso con la punta staccata dal main plane e all’ultima evoluzione del fondo. Due update che nell’ultima giornata di prove libere su pista hanno fatto ammattire Max. L’olandese ha perso le staffe, non poteva essere altrimenti. Poi, per fortuna, lavorando sulla messa a punto, le cose sono un po’ migliorate. In questi giorni Max si sta spendendo parecchio al simulatore. Il suo obiettivo è quello di migliorare il rendimento dell’auto.

Avere a disposizione le informazioni reali per aggiornare il software driver-in-the-loop era cruciale. Per questo il team ha raccolto una miriade di informazioni, anche studiando alla perfezione l’aerodinamica della vettura. L’utilizzo del flow viz è stato una costante per tutti e tre i giorni. Un esame visivo per comprendere come viene gestita dalla vettura la struttura dei flussi che attraversano le forme del corpo vettura della RB21. Ma da questo punto di vista, le cose non sono andate nel verso giusto.

le due versione di ala anteriore della Red Bull di Max Verstappen
la nuova ala anteriore della Red Bull RB21 messa a confronto con la vecchia versione

Non è mai semplice far funzionare un fondo alla prima. Lo scorso anno, solo dopo tre mesi di studio, Ferrari è riuscita a “partorire” una versione rivista del pavimento per correggere i grattacapi della specifica introdotta in Spagna. La sola McLaren non ha mai sbagliato un colpo e anche per questo ha vinto. Red Bull pensa di aver eliminato i problemi relativi alla correlazione, sebbene in pista le conferme non siano ancora arrivate. Il campionato 2025 deve ancora iniziare, ma le inquietudini sono già alle stelle.

Cordoli e dossi continuano ad essere un peso per la RB21

Lo scopo delle sospensioni in F1, in gran parte, mira a mantenere quanto più stabile possibile la piattaforma aerodinamica dell’auto. Ecco perché si cerca di utilizzare cinematismi molto rigidi, che di fatto concorrono ad assorbire meglio i trasferimenti di carico e a mantenere costanti anche le temperature delle gomme. Red Bull ha speso un’infinità di ore per migliorare il lavoro degli schemi sospensivi. Uno degli aspetti attenzionati con più fervore riguarda il curb-riding della vettura.

Max Verstappen a bordo della Red Bull RB21
l’olandese Max Verstappen (Red Bull) in azione al volante della RB21 nei test del Bahrain

Parliamo di un lavoro molto complicato, in quanto un parametro che determina il livello di qualità del comportamento sui cordoli essenzialmente non esiste. La vettura deve mostrare una certa abilità nell’assorbire l’impatto con i cordoli e, di riflesso, trasferire una forza minore al telaio per non aumentare le oscillazioni che di per sé già esistono. Red Bull continua a mostrare difficoltà in tal senso, in quanto non è in grado di aggredire i cordoli per avere una traiettoria ottimale.

Verstappen insiste sul problema cordoli

Aumentare i centimetri di percorrenza di una curva significa andare più piano. A quanto appreso dalla nostra redazione, pare che tale caratteristica di base sia ancora una volta presente, in quanto la RB21 non riesce a gestire in maniera naturale questo fenomeno. Sappiamo che la disposizione degli elementi interni non è cambiata, forse ha subito solamente leggerissimi ritocchi. Il gruppo tecnico della Red Bull ha preferito lavorare maggiormente sulla risposta di ogni elemento, sia elastico che smorzante.

Purtroppo però, anche in questo caso le cose non sembrano essere migliorate un granché. È lo stesso Verstappen a farne parola in una recente intervista, identificando come negativo questo comportamento della vettura, uno degli aspetti su cui concentrarsi a lungo termine. Il feedback finale lo fornisce sempre il pilota, in quanto capisce di immediato se può aggredire o meno il cordolo. Max ha sostanzialmente confermato la mancanza di un buon assorbimento dei bump da parte degli schemi sospensivi della monoposto.

Max Verstappen, pilota della Red Bull
lo sguardo di concentrazione di Max Verstappen (Red Bull) prima di scendere in pista nei test del Bahrain

Continua ad essere un fattore che pesa sull’economia del rendimento. L’olandese si è sfogato in qualche modo, dicendo che continua a ripetere questa cosa da mesi. Partendo dal presupposto che non possiamo pensare che non lo ascoltino, con ogni probabilità, le correzioni apportate alla Red Bull RB21 hanno funzionato solo in parte. Per questo, in Australia, sebbene la pista si adatterà meglio alla vettura rispetto al Bahrain, Verstappen non nutre alcuna chance di vittoria.

Autori: Zander Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich  

Immagini: Red bull – F1TV