Ramenghi (UBS WM Italia): “Tornare a guardare utili, crescita e valutazioni”
Dopo mesi di mercati finanziari guidati dalle attese sulle decisioni delle banche centrali, il 2024 potrebbe segnare un’inversione di rotta. I riflettori, sempre più, si spostano dai tassi d’interesse ai fondamentali economici delle aziende. È un cambio di paradigma che Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS Wealth Management in Italia, coglie con chiarezza. “La... Leggi tutto

Dopo mesi di mercati finanziari guidati dalle attese sulle decisioni delle banche centrali, il 2024 potrebbe segnare un’inversione di rotta. I riflettori, sempre più, si spostano dai tassi d’interesse ai fondamentali economici delle aziende. È un cambio di paradigma che Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS Wealth Management in Italia, coglie con chiarezza. “La retorica delle banche centrali resta restrittiva, ma la direzione è ormai chiara: si va verso un allentamento monetario, anche se graduale”, spiega.
Il contesto macroeconomico resta sfidante, ma più leggibile. L’inflazione ha cominciato a rientrare e, come osserva Ramenghi, “i mercati scontano già diversi tagli dei tassi da parte di Fed e BCE nei prossimi mesi”. Tuttavia, proprio perché le politiche monetarie sono in via di normalizzazione, l’attenzione degli investitori si sta spostando altrove. “Il calo dell’inflazione e le attese di tagli sono già incorporati nei prezzi”, sottolinea Ramenghi. “Ora l’attenzione torna sui fondamentali: crescita, utili aziendali, capacità di innovazione e vantaggi competitivi”.
Usa: resilienza economica ma attenzione al ciclo
Negli Stati Uniti l’economia ha sorpreso per la sua forza, sostenuta da consumi solidi, investimenti pubblici e innovazione tecnologica. “La crescita resta sorprendentemente robusta”, osserva Ramenghi, “anche grazie agli investimenti federali nei settori delle infrastrutture, dell’energia e dei semiconduttori”.
Tuttavia, l’ottimismo richiede cautela. “Non dobbiamo dimenticare che il ciclo economico americano è maturo”, avverte il CIO di UBS WM. “Il mercato del lavoro mostra segni di rallentamento, e alcuni indicatori anticipatori suggeriscono che nei prossimi trimestri potremmo assistere a una decelerazione”. In questo quadro, il timing della Fed sui primi tagli ai tassi diventa cruciale: troppo presto, e si rischia di alimentare l’inflazione; troppo tardi, e si compromette la crescita.
Europa: più spazio di manovra per la BCE
In Europa lo scenario appare più fragile, ma anche più promettente dal punto di vista della politica monetaria. “Il contesto economico è meno dinamico rispetto agli Stati Uniti”, spiega Ramenghi, “ma proprio per questo la Banca Centrale Europea ha margini per agire prima della Fed”. Secondo UBS, un primo taglio dei tassi da parte della BCE potrebbe arrivare già a giugno, aprendo la strada a un ciclo di allentamento che potrebbe sostenere l’attività economica nella seconda metà dell’anno.
Tuttavia, anche in Europa la selettività sarà determinante. “I mercati azionari del continente offrono valutazioni interessanti, ma occorre concentrarsi su aziende solide, ben posizionate e con una forte esposizione a trend strutturali”, sottolinea Ramenghi.
L’azionario torna protagonista: tecnologia, industria e sanità in evidenza
Con le banche centrali che si avvicinano al termine del ciclo restrittivo, gli investitori possono tornare a valutare le opportunità offerte dai mercati azionari, guardando oltre l’effetto tassi. “È il momento di privilegiare aziende con fondamentali solidi”, afferma Ramenghi. “Non basta più cavalcare il momentum: serve selezione, analisi, visione di lungo periodo.”
I settori da tenere d’occhio, secondo UBS, sono quelli legati ai megatrend strutturali: digitalizzazione, transizione energetica e invecchiamento della popolazione. “La tecnologia continua a offrire opportunità, non solo nei titoli più noti ma anche in quelli che operano in nicchie altamente specializzate”, spiega Ramenghi. L’industria beneficia della necessità di ammodernare infrastrutture e impianti, mentre la sanità – in particolare biotech e servizi – si conferma un settore difensivo ma con forte potenziale di crescita.
La stagione degli utili sarà il vero test
Nei prossimi mesi, la vera prova per i mercati arriverà dalla stagione delle trimestrali. Dopo anni in cui le valutazioni sono state sostenute da politiche monetarie accomodanti e multipli elevati, oggi sono gli utili a dover giustificare i prezzi. “Le aspettative sono elevate”, osserva Ramenghi. “Chi deluderà, rischia correzioni anche violente; ma chi dimostrerà crescita sostenibile e capacità di generare valore nel tempo potrà essere premiato”.
In sintesi, il 2024 segna un ritorno alla normalità nei mercati finanziari. Meno centralità delle banche centrali, più attenzione ai fondamentali. Come conclude Ramenghi: “Si apre una nuova fase: chi saprà leggere con lucidità lo scenario e puntare su qualità e sostenibilità potrà trovare valore, anche in un contesto incerto.”