Quando spegnere il riscaldamento in Italia? Ecco le date e le regole per ogni zona climatica (e i limiti di temperatura)
Con l’arrivo della primavera e le temperature più miti, in molte abitazioni italiane è tempo di spegnere i riscaldamenti. Ma non ovunque le scadenze sono uguali: la legge stabilisce date differenti per ogni zona climatica, in base alla collocazione geografica e ai gradi-giorno della località. A fare chiarezza sul tema è Nicola Teofilo di Immobiliare.it,...

Con l’arrivo della primavera e le temperature più miti, in molte abitazioni italiane è tempo di spegnere i riscaldamenti. Ma non ovunque le scadenze sono uguali: la legge stabilisce date differenti per ogni zona climatica, in base alla collocazione geografica e ai gradi-giorno della località. A fare chiarezza sul tema è Nicola Teofilo di Immobiliare.it, che ricorda come le norme nazionali fissino limiti precisi sia per l’accensione che per lo spegnimento degli impianti, oltre che per la temperatura massima consentita all’interno delle abitazioni.
Le regole per l’accensione e lo spegnimento del riscaldamento in Italia sono contenute nel DPR 412 del 1993, che suddivide il territorio nazionale in sei zone climatiche, dalla A alla F, a seconda del clima medio annuo e dei cosiddetti gradi-giorno. Questo parametro tecnico misura la necessità di riscaldamento di una località: più è alto il valore, più lungo sarà il periodo in cui è consentito tenere acceso il riscaldamento.
Nel dettaglio, le zone climatiche italiane sono così suddivise:
- Zona A (clima molto mite): Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle
- Zona B: Reggio Calabria, Crotone, Trapani, Siracusa, Palermo, Messina, Catania, Agrigento
- Zona C: Napoli, Salerno, Bari, Lecce, Taranto, Cagliari, Oristano, Sassari
- Zona D: Roma, Firenze, Genova, Ancona, Pescara e molte altre città
- Zona E: Milano, Torino, Venezia, Bologna, Perugia e altre località con inverni rigidi
- Zona F (clima montano): Cuneo, Belluno, Trento e alcune zone alpine, senza limiti temporali
Ecco le date ufficiali per lo spegnimento del riscaldamento nel 2025, suddivise per zona:
- Zona A: 15 marzo
- Zona B: 31 marzo
- Zona C: 31 marzo
- Zona D: 15 aprile
- Zona E: 15 aprile
- Zona F: nessuna limitazione prevista
Condomini, impianti autonomi e possibili proroghe in caso di freddo anomalo
Nel caso di impianti centralizzati, presenti soprattutto nei condomìni, è obbligatorio rispettare le date stabilite dalla normativa. Per chi invece dispone di impianti autonomi, è possibile gestire in modo più flessibile lo spegnimento del riscaldamento, sempre con un occhio al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale.
Va però ricordato che i Comuni hanno facoltà di autorizzare deroghe temporanee, in caso di condizioni meteorologiche particolarmente rigide, purché l’utilizzo degli impianti sia limitato alla metà delle ore massime previste dalla legge.
In arrivo nuovi obblighi: addio alle caldaie a gas dal 2040
Il futuro del riscaldamento domestico è destinato a cambiare radicalmente. Le direttive europee sulla sostenibilità degli edifici spingono verso un abbandono graduale dei sistemi tradizionali a gas, a favore di soluzioni più ecologiche ed efficienti.
Ecco le tappe chiave della transizione:
- Dal 2029, i nuovi impianti dovranno rispettare standard energetici più severi, rendendo di fatto più difficile l’installazione di sistemi obsoleti.
- Dal 2040, verrà vietata la produzione e la vendita di nuove caldaie a gas, per incentivare l’utilizzo di tecnologie come pompe di calore, teleriscaldamento e sistemi ibridi intelligenti.
Chi possiede già un impianto a gas potrà continuare a utilizzarlo, ma alla prima sostituzione dovrà orientarsi verso soluzioni più sostenibili. Il passaggio sarà sostenuto da incentivi statali, come bonus fiscali, detrazioni e contributi per chi decide di rinnovare il proprio sistema di riscaldamento.
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Fonte: Gazzetta Ufficiale
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