Produzioni d’eccellenza in mostra OperaWine alza il sipario sul Vinitaly

In scena a Verona l’anteprima con 131 cantine selezionate dalla rivista americana Wine Spectator. E oggi si è aperta l’edizione numero 57 della grande fiera: attesi 30mila operatori dall’estero

Apr 6, 2025 - 15:19
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Produzioni d’eccellenza in mostra OperaWine alza il sipario sul Vinitaly

Verona, 6 aprile 2025 – Produzioni italiane d’eccellenza in scena a Opera Wine, appuntamento che ogni anno anima la vigilia del Vinitaly, che ha aperto oggi a Verona la sua 57ª edizione e proseguirà fino a mercoledì.

E la degustazione a invito di Opera Wine – tenutasi nelle Gallerie Mercatali di fronte a Veronafiere – è quanto mai attuale visto il tema dazi che riempie le cronache quotidiane. L’evento, infatti, un ’ponte’ fra l’Italia e il resto del mondo, in particolare gli Stati Uniti, organizzato assieme alla rivista di riferimento mondiale, Wine Spectator che ogni anno invita le cantine in base a un’attenta selezione qualitativa: 131 gli invitati di quest’anno. Sul podio delle regioni più invitate Toscana (36), Piemonte (19) e Veneto (18). “Il vino è una bandiera dell’export italiano – ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo all’inaugurazione – abbiamo la necessità di aumentare gli interventi a protezione di questo prodotto e, come Europa, la necessità di smettere di criminalizzarlo: non c’è dazio che possa fare danni quanto la criminalizzazione costante di quello che facciamo di bello e di buono, come qualche volta, troppo spesso, avviene nella nostra Europa”. E poi ha ribadito la fiducia nella qualità della produzione italiana: “Noi al mercato americano non rinunciamo, e soprattutto gli statunitensi non sono disponibili a rinunciare al nostro mercato”.

“Il vino italiano è simbolo di qualità, identità territoriale e cultura – ha detto Matteo Zoppas, presidente dell’agenzia governativa Ice per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione –. La selezione realizzata da Wine Spectator lo conferma con autorevolezza, così come il ruolo centrale di Vinitaly nell’affermare la forza del Vino Made in Italy sui mercati internazionali”. All’inaugurazione era presente anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

Prevista, come già gli anni scorsi una notevole presenza del governo all’inaugurazione del Vinitaly. Non ci sarà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e non sono attesi i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, ma ci saranno il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida e della Cultura, Alessandro Giuli, con il presidente del Veneto Luca Zaia a fare gli onori di casa.

Nonostante le incertezze dovute al tema dazi, appare comunque alta la fiducia dei buyer dagli Stati Uniti, che quest’anno raggiungono quota 3mila presenze, in linea con i numeri della precedente edizione. Il piano di incoming di Veronafiere realizzato in collaborazione con l’ Agenzia Ice , ha selezionato, invitato e ospitato 1.200 top buyer da 71 Paesi, parte degli oltre 30mila operatori stranieri attesi da 140 nazioni nelle quattro giornate di fiera. Delegazioni consistenti arrivano anche da Canada, Cina, Regno Unito, Brasile, India, Singapore, Giappone e Corea del Sud, mentre in ambito europeo spiccano Germania, Svizzera, Nord Europa e area balcanica. Secondo le attese saranno 4mila le aziende espositrici all’interno di 18 padiglioni. Da parte sua l’Italia conta anche sui numeri, con una produzione di vino che in termini assoluti è la prima a livello mondiale, per 41 milioni di ettolitri raggiunti nel 2024.

Lo scorso anno si è chiuso con un valore dell’export vinicolo italiano a 8,1 miliardi di euro, +5,5% rispetto al 2023, su un fatturato complessivo di 14,5 miliardi per 241mila imprese. La filiera complessiva vale 45 miliardi, tra impatto diretto e indiretto, e dà lavoro a 1,3 milioni di persone, incidendo per l’1,1% sul Pil.