Primi segnali dalla Luna, attivato Lugre: il ricevitore italiano scruta il cielo lunare sopra il Mare delle Crisi
Dopo quasi 24 ore dall'allunaggio del lander Blue Ghost è iniziata la rilevazione dati. I risultati della missione apriranno nuove prospettive per l'esplorazione spaziale

Roma, 4 marzo 2025 – Il ricevitore italiano Lugre ha operato dalla Luna, captando segnali dal sistema di navigazione terrestre Gnss. La rilevazione decreta il pieno successo della missione ed è l'ultimo di una serie di primati ottenuti da Lunar Gnss Receiver Experiment. Dopo quasi 24 ore dall'allunaggio del lander Blue Ghost di Firefly Aerospace, il ricevitore italiano è stato acceso quando in Italia erano le 7.10 del mattino, iniziando a scrutare il cielo lunare sopra il Mare delle Crisi.
Lugre, progetto congiunto dell'Agenzia Spaziale Italiana e della Nasa, sviluppato in Italia dall'azienda Qascom con il supporto scientifico del Politecnico di Torino, è una “sfida vinta, frutto della capacità di tutto il nostro settore spaziale – ha commentato il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente –. Lugre permetterà, dopo il completamento della missione, di studiare i moltissimi dati raccolti in due mesi di missione per tutta la comunità scientifica per futuri sviluppi e ricerca tecnologica".
Prima di poter attivare Lugre, il lander ha dovuto completare una serie di verifiche per assicurarsi che i suoi sistemi di bordo e gli strumenti scientifici fossero operativi. Tra queste, una delle più importanti è stata la calibrazione del gimbal, il meccanismo che orienta con estrema precisione le antenne verso la Terra. Solo dopo aver garantito un corretto allineamento è stato possibile attivare Lugre per iniziare la ricerca dei segnali Gnss.
Il primo segnale Gps G25 sulle frequenze L1 e L5, sottolinea l'Asi, è arrivato alle 7.48. Un momento di grande entusiasmo per il team di controllo, che ha avuto la conferma che il ricevitore aveva superato l'atterraggio senza danni e stava funzionando perfettamente. Il puntamento era corretto e il sistema operava come previsto. Ma la vera svolta è arrivata pochi minuti dopo. Analizzando i primi dati ricevuti, è emerso che Lugre aveva agganciato quattro satelliti, due del sistema Gps (G18, G25) e due del sistema Galileo (E2, E3). Questo ha permesso di calcolare con successo la prima posizione (Pvt - Position, Velocity, Time) sulla superficie lunare, utilizzando 4 satelliti nelle due frequenze equamente distribuiti tra il sistema americano Gps e il sistema europeo Galileo, due provenienti dal primo e due dal secondo.
Lunga la lista dei record raggiunti fino a oggi: Lugre è il primo ricevitore Gnss a operare oltre l'orbita bassa, progettato per funzionare in orbita lunare e sulla superficie della Luna. Ha acquisito per la prima volta i segnali Gps oltre i 200.000 chilometri dalla Terra e Galileo oltre l'orbita terrestre. È stato il primo esperimento a dimostrare l'uso combinato dei segnali Gps e Galileo nello spazio lunare: mai prima d'ora questi segnali erano stati ricevuti e processati con successo a una distanza così elevata dalla Terra.
Dopo questo traguardo, FireFly ha dato il via libera alla Nasa e all'Asi per riattivare il payload Lugre. Nei prossimi 14 giorni, fino all'arrivo della notte lunare, Lugre continuerà a operare senza interruzioni, raccogliendo dati fondamentali per il futuro della navigazione spaziale. L'unica pausa programmata avverrà a mezzogiorno lunare, quando il lander dovrà gestire la regolazione termica senza il consumo di energia da parte dei payload.
Lugre trasmetterà dati scientifici che saranno analizzati e utilizzati per sviluppare i futuri sistemi di navigazione lunari e cis-lunari. I risultati di questa missione apriranno nuove prospettive per l'esplorazione spaziale, fornendo le basi per un sistema di posizionamento sempre più autonomo e affidabile, capace di supportare le future missioni umane e robotiche sulla Luna e oltre.