Prima o Poi | L’AI per alzare l’asticella sul lavoro senza dimenticare la forza del team
Setacciamo i contenuti dell’ultima puntata del video-podcast a cura di Marco Montemagno, Paolo Barberis e Max Ciociola. I temi della rassegna con le notizie tech della settimana commentate dai tre protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione

«A quel punto l’esecuzione è facile, ma l’idea non è così semplice». Nei giorni in cui si discute dell’ultimo aggiornamento di OpenAI, con il miglioramento marcato nella generazione di immagini (anche in stile Studio Ghibli), Marco Montemagno è intervenuto sull’importanza della execution nella puntata 23 di Prima o Poi, il video podcast realizzato insieme a Paolo Barberis e Max Ciociola. Tanti i temi dell’ultimo episodio, a cominciare dalle riflessioni sull’AI e sulla democratizzazione di moltissimi lavori. Spazio anche per lo scandalo del Signal Gate e riflessioni sulla mega fabbrica del colosso automotive BYD in Cina.
Prima o Poi: i contenuti della puntata 23
Nel corso della puntata 23 di Prima o Poi i tre host hanno affrontato le sfide per il mestiere dello sviluppatore. Con l’AI sempre più performante, quali sono le strade possibili? «Si è aperta una creatività immensa per i nostri team», ha commentato Ciociola in riferimento alle grandi potenzialità dell’Intelligenza artificiale quando adottata dalle aziende. «I nostri team sono molto più forti di noi – ha aggiunto Barberis -. La verità è che questo dà il super potere a chi già ha competenze. Si ridanno le carte, si democratizza, ma manterremo i nostri ruoli. E daremo steroidi ai nostri ruoli».
Il dibattito sull’AI investe inevitabilmente il lavoro con tante incognite sull’impatto sull’occupazione. «Si sa che tutta la parte di codice la scriverà l’AI – ha aggiunto Montemagno sempre rispetto al mestiere del coder – Il ruolo dei programmatori si sposta. Sempre di più la parte iniziale viene fatta in autonomia». Nel corso della puntata si è poi toccato il caso di H&M, brand che ha iniziato a utilizzare digital twin dei modelli per le pubblicità. «Hanno proposto un modello per continuare a pagare i diritti sugli shooting – il commento di Barberis -. Un modo per entrare nel tema senza dare una spallata».
Il segmento del video podcast sulla mega fabbrica di BYD si è soffermato sulle dimensioni: più grande delle fabbriche di Tesla, estesa come una città, rappresenta evidentemente una sfida all’automotive europeo e non solo, da tempo in crisi nella transizione all’elettrico. L’occasione è stata utile anche per discutere dei trend che stanno riguardando i consumatori nel Paese del Dragone: «Le nuove generazioni in Cina sono super occidentali – le parole di Ciociola -. Questa è una nuova Cina».
Come in ogni puntata Prima o Poi ha analizzato trend e news per alimentare un dibattito costruttivo rispetto alle innovazioni tecnologiche che ogni giorno raccontiamo sul magazine. Le cose stanno cambiando a una velocità più che sostenuta e avere gli strumenti per decifrare il presente consente alle persone di prepararsi al futuro. Anzitutto formandosi e uscendo dalla comfort zone.