Poste mette altri milioni in Tim, sarà il primo socio: “Non oltre il 30%, sinergie allo studio”

Sempre più Poste in Tim. Il gruppo delle spedizioni che fa capo al ministero dell’Economia ha annunciato di aver raggiunto un accordo con i francesi di Vivendi per rilevare il 15% del capitale ordinario di Tim a 0,2975 euro per azione (0,31 euro la chiusura di Borsa di venerdì) per un totale di 684 milioni […] L'articolo Poste mette altri milioni in Tim, sarà il primo socio: “Non oltre il 30%, sinergie allo studio” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 29, 2025 - 20:20
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Poste mette altri milioni in Tim, sarà il primo socio: “Non oltre il 30%, sinergie allo studio”

Sempre più Poste in Tim. Il gruppo delle spedizioni che fa capo al ministero dell’Economia ha annunciato di aver raggiunto un accordo con i francesi di Vivendi per rilevare il 15% del capitale ordinario di Tim a 0,2975 euro per azione (0,31 euro la chiusura di Borsa di venerdì) per un totale di 684 milioni di euro finanziati con la liquidità in cassa.

Dopo il perfezionamento dell’operazione, atteso entro giugno, Poste che ha appena comprato il 9,81% di Tim dalla Cassa Depositi e Prestiti, arriverà a possedere il 24,81% delle azioni ordinarie della società di telefonia e il 17,81% dell’intero capitale, diventando il primo socio della compagnia. “In ogni caso – spiega la società di spedizioni dello Stato -, Poste Italiane non intende acquisire una partecipazione superiore alla soglia rilevante ai fini della disciplina sulle offerte pubbliche di acquisto obbligatorie (il 30%, ndr)”.

Quanto ai progetti per il futuro, Poste conferma quello che si aspetta di guadagnare da Tim, ma non si sbilancia troppo su quello che Tim potrebbe prendere da Poste. Come per esempio gli sportelli di vendita presso gli uffici postali che vantano una presenza capillare su tutto il territorio, anche nei paesi più remoti. Aspetto che però aprirà inevitabilmente un fronte importante con gli altri operatori telefonici in tema di concorrenza. “Come precedentemente comunicato, è in fase avanzata la negoziazione per la fornitura di servizi per l’accesso di Postepay all’infrastruttura di rete mobile di Tim a partire dal primo gennaio 2026”. Per il resto “sono in corso valutazioni finalizzate all’avvio di partnership industriali volte a valorizzare le molteplici opportunità per la realizzazione di sinergie tra le due aziende nei settori della telefonia, dei servizi ICT e dei contenuti media, dei servizi finanziari, assicurativi e dei pagamenti, e dell’energia”.

Quanto ai francesi, al termine della compravendita, che avverrà poco dopo la sua notifica all’autorità garante della concorrenza italiana, manterranno una quota di minoranza in Tim pari al 2,51% delle azioni ordinarie e dei diritti di voto e all’1,8% del suo capitale sociale. “Questa operazione – ha detto all’Adnkronos il segretario generale della Uilcom, Salvatore Ugliarolo – ci fa sperare che non sia puramente finanziaria ma che sia un’operazione con una logica industriale seria con due grandi aziende come Poste e Tim. E’ chiaro che ci aspettiamo da parte del governo che ci dia e che ci fornisca qualche elemento in più rispetto all’operazione visto che Poste ha ancora un azionariato pubblico. Aspettiamo che il Governo ragguagli le parti sociali. Confidiamo che magari nei prossimi giorni e nelle prossime settimane avremmo qualche informazioni in più rispetto a questa operazione”.

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