Partecipazione d’impresa: nuovi incentivi fiscali ai dipendenti

Approvata la legge sulla partecipazione economica, finanziaria e gestionale dei lavoratori dipendenti d'impresa, con agevolazioni fiscali già dal 2025.

Mag 15, 2025 - 10:54
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Partecipazione d’impresa: nuovi incentivi fiscali ai dipendenti

Agevolazioni fiscali sugli utili distribuiti ai dipendenti, formule alternative ai premi di risultato e coinvolgimento negli organi sociali e nuovi meccanismi di consultazione: sono le principali novità della legge approvato in via definitiva dal Senato sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione d’impresa.

Il provvedimento regolamenta infatti la partecipazione gestionale, economica, finanziaria, organizzativa e consultiva dei dipendenti nelle imprese e ne prevede anche forme di incentivazione fiscale. Vediamole in dettaglio.

Detassazione utili d’impresa ai dipendenti

Per incentivare la partecipazione economica dei dipendenti di impresa, la nuova legge dispone un potenziamento dell’agevolazione fiscale sull’attuale tassazione agevolata dei premi di risultato e delle somme derivanti dalla partecipazione agli utili dei lavoratori.

Di norma, infatti, la tassa piatta è prevista nei limiti dei 3mila euro erogati e con aliquota al 10% mentre con la nuova disciplina transitoria, per il solo 2025, viene innalzato a 5mila euro l’importo massimo a cui si applica la detassazione sugli utili d’impresa (al 5% fino al 2027 e poi a regime al 10%) distribuiti ai lavoratori in attuazione di contratti collettivi, aziendali o territoriali.

Tale somma, però, non deve essere inferiore al 10% degli utili complessivi dell’azienda e deve riguardare dipendenti fino a 80mila euro di RAL nell’anno precedente.

Azioni al posto dei premi di risultato

La nuova legge stabilisce anche una serie di regole sulla partecipazione finanziaria. Oltre alle già previste forme di stock option, la norma introduce la possibilità di attribuire ai dipendenti azioni in sostituzione dei premi di risultato. In questo caso, limitatamente al 2025, i dividendi corrisposti ai lavoratori e derivanti dalle azioni attribuite in sostituzione di premi di risultato sono esenti IRPEF per il 50% del loro ammontare per un importo massimo di 1.500 euro annui.

Possono poi essere previsti ulteriori piani di partecipazione finanziaria dei dipendenti al capitale sociale dell’azienda, prevedendo strumenti finanziari a favore dei prestatori di lavoro, acquisto di azioni propri ed offerta di azioni in sottoscrizione ai lavoratori.

Nuove forme di partecipazione gestionale

Per quanto riguarda la partecipazione gestionale, si prevede che lo stato dell’impresa possa prevedere la partecipazione di uno o più rappresentanti dei lavoratori al consiglio di sorveglianza, oppure al consiglio di amministrazione. In entrambi i casi l’ipotesi deve essere prevista dallo Statuto dell’azienda e dai contratti collettivi di riferimento. Questi ultimi stabiliscono le modalità con cui vengono individuati i rappresentanti dei lavoratori agli organi societari.

Le imprese possono anche promuovere l’istituzione di commissioni paritetiche composte in eguale numero da rappresentanti dell’impresa e dei lavoratori, finalizzate alla predisposizione di proposte di piani di miglioramento e di innovazione dei prodotti, dei processi produttivi, dei servizi e dell’organizzazione del lavoro.

Sempre nell’ambito di commissioni paritetiche, le rappresentanze dei lavoratori possono essere consultate anche in merito alle scelte aziendali. I contratti collettivi stabiliscono in quale modo queste commissioni vengono composto e quali sono le modalità di consultazione preventiva. La norma stabilisce una procedura specifica che bisogna seguire per questa consultazione.