Papa Francesco, lo scout: “L’ho incontrato più volte. C’era sempre da imparare”

Giacomo Fiori, 30 anni capogruppo del gruppo Peccioli 1, laureando in Storia e social media manager di Casa Ilaria, onlus agricola intitolata a suor Ilaria Meoli: “Era quasi spiazzante. Aveva necessità di far emergere il pensiero di tutti indistintamente”

Apr 23, 2025 - 03:28
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Papa Francesco, lo scout: “L’ho incontrato più volte. C’era sempre da imparare”

Peccioli (Pisa), 23 aprile 2025 – “Ho incontrato più volte Papa Francesco e da ogni sua catechesi ho tratto insegnamenti e spunti di riflessione. La sua attenzione verso coloro che, nella maggior parte del mondo, considerano scarti era, veramente, fuori dal comune”.

Parola di Giacomo Fiori, laureando con disabilità, 30 anni, e capo scout nell’Agesci. È il capogruppo di Peccioli 1, il gruppo scout che frequenta da quando aveva 8 anni e dove ha fatto tutta la trafila dai lupetti alla responsabilità del gruppo cui appartiene. In procinto di laurearsi in Storia contemporanea presso l’Università di Pisa, Fiori è anche il responsabile della comunicazione e social media manager della Fondazione e cooperativa sociale Casa Ilaria, la onlus agricola de La Badia di Carigi, a Palaia.

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Casa Ilaria e l'inclusione lavorativa

“Una realtà - dice - che si occupa dell’inclusione lavorativa di tutti, mettendo al centro coloro che sono colpiti da qualsiasi tipo di emarginazione sociale. Casa Ilaria nasce su iniziativa dell’associazione Noi per l’Africa e il mondo allo scopo di tutelare la mission del progetto Casa Ilaria e con l’intento specifico di mantenere viva la memoria di Suor Ilaria Meoli, promuovendo il benessere, la qualità della vita e la spiritualità in particolare delle persone in condizioni di svantaggio per problemi di salute mentale, disabilità fisica, psichica o sensoriale e delle loro famiglie, delle persone con problemi di emarginazione e povertà”.

Il ricordo di Papa Francesco

Giacomo Fiori in questi 12 anni di pontificato ha incontrato spesso Bergoglio e ogni volta ne ha tratto insegnamenti che ha poi trasformato in azioni concrete nel suo cammino di fede, ma anche nella sua attività di scout: “Nei 12 anni del suo magistero - racconta il capogruppo Peccioli 1 dell’Agesci - mi ha colpito la sua quasi spiazzante necessità e volontà di ascoltare e far emergere il pensiero di tutti, indistintamente, al di là di ogni condizione, mettendo al primo posto la persona.

Nel 2018, quando, grazie al consiglio di don Maurizio Gronchi, teologo dell’università Urbaniana di Roma e cofondatore di Casa Ilaria, andai a Roma per rappresentare il mondo della disabilità al pre-sinodo dei giovani, feci sentire al Santo Padre la mia voce e gli espressi i miei pensieri. E lui mi ha ascoltato con grande attenzione, ecco quel momento è stato un altro punto di svolta nel mio cammino cristiano”.

Sì perché per Fiori quell’incontro con il Pontefice è stato un nuovo inizio: “Da quel giorno - conclude - iniziò per me a delinearsi una via concreta verso il futuro. Un nuovo cammino, che sto percorrendo ancora oggi”.

Gab. Mas.