Paola Iezzi a Belve: “Dopo la fine con Chiara ho pensato alla morte”

Ospite della 2° puntata di Belve, Paola Iezzi si è raccontata con sincerità a Francesca Fagnani, parlando della carriera e della vita privata L'articolo Paola Iezzi a Belve: “Dopo la fine con Chiara ho pensato alla morte” proviene da imusicfun.

Mag 7, 2025 - 07:27
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Paola Iezzi a Belve: “Dopo la fine con Chiara ho pensato alla morte”

Martedì 6 maggio, ospite della seconda puntata di Belve, Paola Iezzi si è raccontata con sincerità a Francesca Fagnani, ripercorrendo le tappe salienti della sua carriera musicale, tra successi planetari, crisi personali e nuove consapevolezze.

Dopo l’incredibile exploit di Vamos a bailar insieme alla sorella Chiara, le difficoltà sono arrivate nel momento meno atteso. I dischi successivi, e in particolare quello del 1998, non andarono bene e quel periodo fu segnato da disturbi alimentari e squilibri interiori: “Lei mangiava troppo poco, io troppo. Era un sintomo di malessere”. Nel 2000, il boom della hit estiva le trasformò in icone sexy, con un’immagine completamente diversa: “Eravamo cresciute, ma solo allora ho iniziato a vedermi come donna”. A quel punto, la musica non era più solo suono, ma anche corpo, comunicazione, linguaggio: “Io amo l’erotismo”, ha dichiarato.

Il distacco professionale da Chiara nel 2013 ha segnato un punto di rottura profondo. Per la prima volta, Paola ha ammesso di aver toccato un momento di vero disagio: “Pensavo spesso alla morte. Poi mi sono preoccupata e mi sono detta: è arrivato il momento di farmi aiutare”. I rapporti con la sorella, dopo una pausa di due anni, si sono ricuciti con il tempo: “Chiara ha vissuto una crisi personale molto complessa”.

Nel corso dell’intervista a Belve, Paola Iezzi ha anche commentato il controverso litigio social con Arisa, nato da una divergenza di opinioni su alcune dichiarazioni politiche: “Non recrimino Rosalba, gli artisti spesso hanno paura di esporsi. Ma mi è dispiaciuta la sua reazione: ha il mio numero, ci siamo sentite tante volte, non capisco perché sfogarsi pubblicamente”.

Lontano dalle polemiche, Paola Iezzi oggi appare come un’artista matura, consapevole, con una visione chiara della propria identità artistica e personale. “Mi sento un gay nel corpo di una donna”, ha detto ironicamente, parlando anche del suo rapporto solido e duraturo con il fotografo Paolo Santambrogio, con cui condivide 18 anni di vita: “Ci siamo lasciati per sei mesi, ma poi ci siamo ritrovati”.

Un’intervista intensa, in cui la musica resta sempre il filo conduttore: veicolo di trasformazione, specchio delle fragilità e motore di rinascita.

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