Palworld: i mesi più difficili per lo studio raccontati dal community manager

Palworld è stato senza dubbio uno dei videogiochi più discussi (e controversi) del 2024. Le polemiche che hanno trascinato Pocketpair nell’occhio del ciclone sono state molteplici: dall’uso – presunto o reale – dell’intelligenza artificiale, fino al confronto diretto con la community di Pokémon per via delle somiglianze visive tra alcune creature. In occasione di un’intervista […] L'articolo Palworld: i mesi più difficili per lo studio raccontati dal community manager proviene da Vgmag.it.

Apr 1, 2025 - 11:38
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Palworld: i mesi più difficili per lo studio raccontati dal community manager

Palworld è stato senza dubbio uno dei videogiochi più discussi (e controversi) del 2024.

Le polemiche che hanno trascinato Pocketpair nell’occhio del ciclone sono state molteplici: dall’uso – presunto o reale – dell’intelligenza artificiale, fino al confronto diretto con la community di Pokémon per via delle somiglianze visive tra alcune creature.

In occasione di un’intervista rilasciata durante la GDC, il community manager John “Bucky” Buckley è tornato sull’argomento, spiegando perché lo studio sia rimasto in silenzio per settimane dopo il lancio.

“Ci sono stati momenti davvero difficili in quei primi mesi, non solo per le accuse, ma anche per le minacce di morte e cose del genere,” ha raccontato Buckley in un’intervista durante la Game Developers Conference di questo mese. “Non ricordo nemmeno quante volte ci abbiamo provato, ma due o tre volte abbiamo davvero cercato di rispondere in particolare alle accuse sull’uso dell’IA. E non faceva altro che alimentare il fuoco.”

L’accusa più ricorrente, ovvero l’uso di IA generativa nella progettazione dei Pal, è stata una delle più difficili da affrontare pubblicamente. Lo studio, però, ha sempre respinto le critiche con decisione.

“Avevamo scritto una dichiarazione lunghissima,” ricorda Buckley, “l’abbiamo modificata più volte, raffinata, cambiata, e poi ci siamo chiesti: ‘La pubblichiamo davvero?’ E tutti erano tipo: ‘Ma a che serve?’ Alla fine c’è ormai un gruppo di persone che ci crederà sempre, qualunque cosa diciamo, perché gli conviene così, fondamentalmente. E quindi ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: ‘Ma se smettessimo semplicemente di fare tutto questo? Possiamo prenderci una pausa?’”

In quel periodo, il team era impegnato anche nello sviluppo di un aggiornamento importante, che includeva il supporto ai server Xbox. La pressione, però, era diventata insostenibile.

“Il team era stanco, io ero stanco, e il nostro CEO veniva preso di mira ogni giorno dalla stampa giapponese,” spiega. “Non è che ci siamo arresi… semplicemente dovevamo respirare.”

Lontano ormai dai picchi di hype dei primi mesi, Palworld continua però a dimostrare di essere tutt’altro che “morto”. Nonostante il silenzio comunicativo del team, i dati parlano chiaro: ogni aggiornamento porta con sé nuovi picchi di utenza su Steam.

E per chi ancora dubita della sua longevità, Buckley ha una risposta secca:

“Chi parla di giochi morti dovrebbe guardare i numeri. Palworld è qui per restare.”

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