Novità nei concorsi pubblici: la riserva del 15% ora anche per i volontari del Servizio Civile Nazionale
Il 22 aprile 2023, con l’adozione del decreto-legge n. 44, il Governo italiano introdusse una misura significativa per riconoscere il valore e l’impegno degli operatori che hanno partecipato al Servizio Civile Universale, riservando il 15% dei posti disponibili nei concorsi pubblici e nelle assunzioni di personale non dirigenziale a favore di coloro che hanno completato...

Il 22 aprile 2023, con l’adozione del decreto-legge n. 44, il Governo italiano introdusse una misura significativa per riconoscere il valore e l’impegno degli operatori che hanno partecipato al Servizio Civile Universale, riservando il 15% dei posti disponibili nei concorsi pubblici e nelle assunzioni di personale non dirigenziale a favore di coloro che hanno completato il servizio senza demerito.
Un passo importante per valorizzare l’impegno sociale dei giovani e favorire l’ingresso nel mondo del lavoro per chi ha scelto di contribuire alla collettività. Tuttavia, una questione importante è emersa in relazione alla possibilità di applicare questa riserva anche a chi aveva svolto precedentemente il servizio civile alternativo alla leva obbligatoria.
Fino a pochi mesi fa, infatti, la norma sembrava escludere i volontari di questo tipo di servizio, non equiparandolo, secondo una lettura restrittiva, al Servizio Civile Universale. Questo aveva creato una disparità di trattamento tra i diversi gruppi di volontari, nonostante il valore sociale del loro impegno fosse equiparabile.
La nuova norma
La buona notizia è che, con l’entrata in vigore del decreto-legge 25/2025, il quadro normativo è cambiato. L’art. 4, comma 4, di questo nuovo decreto ha annullato la differenza di trattamento tra chi ha svolto il Servizio Civile Universale e chi ha partecipato al Servizio Civile alternativo alla leva obbligatoria. In base alla nuova disposizione, infatti, le pubbliche amministrazioni sono ora obbligate a riservare una quota dei posti nei concorsi pubblici anche a favore di questi ultimi, creando un’opportunità di accesso al mondo del lavoro più equa per tutti i volontari.
Con la modifica legislativa, il sistema di concorsi pubblici diventa quindi più inclusivo, riconoscendo il valore del servizio civile in tutte le sue forme. Questo rappresenta un miglioramento significativo per i giovani che hanno scelto di dedicarsi al bene comune, garantendo loro pari opportunità nel mercato del lavoro pubblico.
Cosa cambia per i volontari?
Dal punto di vista pratico, i volontari che hanno completato il Servizio Civile alternativo alla leva obbligatoria possono ora accedere alla riserva del 15% nei concorsi pubblici e nelle assunzioni di personale non dirigenziale, alla pari con quelli che hanno partecipato al Servizio Civile Universale. Ciò significa che il loro impegno e la loro esperienza non verranno più ignorati in fase di selezione per le assunzioni pubbliche.
Inoltre, questo nuovo provvedimento offre una maggiore visibilità al valore del servizio civile, sottolineando l’importanza di questo tipo di esperienza non solo dal punto di vista sociale, ma anche in termini di crescita professionale e occupazionale per i giovani.
Grazie al decreto-legge 25/2025, chi ha scelto di dedicare un anno della propria vita al servizio civile, sia esso universale o alternativo, vedrà finalmente equiparato il proprio impegno nelle politiche di accesso al lavoro pubblico.
Un gesto che non solo premia i singoli volontari, ma contribuisce anche a costruire una pubblica amministrazione più aperta, equa e riconoscente verso le esperienze che arricchiscono la società.
Non vuoi perdere le nostre notizie?
- Iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite
Leggi anche: