Note che parlano al cuore . Musica, palestra per la mente
Benessere e crescita: la musica nutre il cervello, ricarica l’anima e ci connette con gli altri. CLASSE 1^ B SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO VANGHETTI DI EMPOLI.

EMPOLI
La musica è una delle forme d’arte più potenti al mondo. Non è soltanto una sequenza di suoni: è un linguaggio universale che attraversa il tempo e che riesce a toccare l’anima in profondità. Ci permette di esprimere ogni tipo di emozione: dal dolore alla gioia, dalla calma all’euforia, dalla serenità alla malinconia. Per molti adolescenti è uno scudo, un rifugio, permette di stare soli con se stessi e di elaborare i propri sentimenti.
La musica ha anche un potere "magico": quello di curare. La musicoterapia è una disciplina che utilizza il suono come strumento terapeutico; per questo è sempre più diffusa in ospedali, scuole, centri psichiatrici e case di riposo. Aiuta persone con difficoltà di vario genere a ricordare e a comunicare; la musica infatti può "sbloccare" ricordi, stimolare il cervello e migliorare la comunicazione. La musica è anche una disciplina molto utile nella crescita.
Numerosi studi dimostrano che i bambini che imparano a suonare uno strumento sviluppano maggiore concentrazione, precisione, memoria e creatività, competenze molto utili nella vita quotidiana. La musica, inoltre, coinvolge tutto il corpo e non solo la mente: per suonare qualsiasi strumento occorre coordinazione e sincronia.
I ragazzi della scuola Vanghetti di Empoli lo sanno bene: qui infatti la musica è parte integrante del percorso educativo. Oltre alle ore di educazione musicale della mattina, alcuni studenti partecipano a dei corsi pomeridiani che permettono loro di approfondire la pratica di vari strumenti. I ragazzi hanno modo di capire che la musica non è solo tecnica, ma anche condivisione e collaborazione. Suonare in un’orchestra, o comunque in un gruppo con altre persone, permette di sviluppare la capacità di ascoltare se stessi e gli altri.
Bisogna avere "mille orecchie" e "mille occhi" per seguire il direttore, leggere lo spartito e ascoltare le note. È necessario rispettare i tempi e andare tutti nella stessa direzione: se uno si distrae e sbaglia, ne risente tutto il gruppo. È un vero gioco di squadra, in cui il risultato finale è frutto dell’impegno di tutti, ed è anche una metafora della vita: ogni strumento ha il suo ruolo, proprio come ogni organo in un organismo.
In conclusione, la musica è molto più di un semplice passatempo. È un’arte capace di educare, guarire e unire. Ci accompagna nei momenti significativi della nostra vita, ci aiuta a capire chi siamo e ad aprirci agli altri. È davvero una delle risorse più straordinarie che l’umanità abbia a disposizione.