"Non sono semplici camminate". A spasso tra natura e pericoli. I consigli del soccorritore esperto

Canese guida i volontari del Cnsas pronti a prestare assistenza se allertati dal 118. Tra loro medici e infermieri

Apr 27, 2025 - 04:39
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"Non sono semplici camminate". A spasso tra natura e pericoli. I consigli del soccorritore esperto

L’effetto turismo si fa sentire anche nel campo della sicurezza. La bellezza delle nostre zone da qualche anno ha amplificato le presenze non soltanto nelle località tipiche e maggiormente gettonate ma anche lungo i sentieri, i percorsi tra la natura avvolti in uno scenario naturale unico. L’onda lunga è iniziata dopo l’emergenza sanitaria quando la voglia di camminate all’aria aperta si è fatta decisamente più forte. Sono ormai quotidiani però gli interventi di soccorso garantiti dal Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico presieduto dallo spezzino Roberto Canese. Una squadra, quella spezzina, composta da una quarantina di volontari tutti formati, esperti di montagna tra i quali anche medici e infermieri.

La stagione di “allerta“ è iniziata?

"In realtà – spiega Canese – da qualche anno non esiste più un periodo caldo. Un tempo da novembre a Pasqua c’era una sorta di stop. Adesso vuoi per il clima sempre mite e per questo forte afflusso turistico siamo sempre pronti all’intervento".

Ma tecnicamente come entrate in azione?

"La nostra convenzione è con il 118. Da loro parte la chiamata alle nostre squadre reperibili. Si muovono i volontari più vicini al luogo dell’intervento. La squadra è composta da quattro elementi, tre operativi e un sanitario. Poi operiamo a stretto contatto con i vigili del fuoco con i quale c’è la massima intesa e collaborazione oltre alle varie pubbliche assistenze. Nel fine settimana e nei periodo più intensi come i ponti festivi abbiamo una squadra fissa che staziona all’interno del Parco delle Cinque terre dalle 9 dal mattino fino a sera".

Ci sono punti particolarmente monitorati?

"Dipende molto dalla stagione. Diciamo che Punta Mesco, Monesteroli, il sentiero Monterosso, Vernazza, Corniglia sono un classico per i camminatori e turisti dell’ultim’ora. Mentre gli interventi al Muzzerone sono quelli in soccorso di persone più esperte che trovano difficoltà in parete. Spesso anche per ragioni indipendenti dalla loro abilità o preparazione. Abbiamo avuto casi di incidenti in parete causati dal distacco di aggangi lasciati da chissà quanto tempo e magari usurati. Spesso, prima della chiusura del sentiero, siamo intervenuti anche a Punta Corvo zona per altro molto faticosa per i recoperi".

Quali sono i consigli più semplici da fornire a chi si addentra nei sentieri?

"Intanto pianificare la gita. Conoscere bene il territorio, le difficoltà e le lunghezze da percorrere. Non sempre l’intervento è legato all’infortunio ma anche alla fatica come accaduto una settimana fa a Monesteroli nel recuperare un turista settantenne che non riusciva più a risalire. Poi avere attrezzatura adeguada, scarpe, acqua e qualcosa da mangiare".

C’è qualcosa che vorrebbe suggerire?

"Prestare sempre attenzione perchè un sentiero non è una semplice passeggiata in città. E chiamare al minino segnale di difficoltà senza aspettare inutilmente. Con il calare della sera tutti gli interventi diventano estremamente complicati".

Massimo Merluzzi