Niente talare e zucchetto, ma maglia intima e poncho: la stramba improvvisata di un Papa mai visto così
Qualcuno ha subito pensato che fosse il sequel di Habemus Papam di Nanni Moretti. Papa Francesco, all’ora di pranzo, si è presentato all’improvviso nella Basilica Vaticana, seduto sulla sedia a rotelle, con i naselli per l’ossigeno, senza la talare e lo zucchetto bianchi e quindi senza la croce pettorale al collo e l’anello episcopale all’anulare […] L'articolo Niente talare e zucchetto, ma maglia intima e poncho: la stramba improvvisata di un Papa mai visto così proviene da Il Fatto Quotidiano.

Qualcuno ha subito pensato che fosse il sequel di Habemus Papam di Nanni Moretti. Papa Francesco, all’ora di pranzo, si è presentato all’improvviso nella Basilica Vaticana, seduto sulla sedia a rotelle, con i naselli per l’ossigeno, senza la talare e lo zucchetto bianchi e quindi senza la croce pettorale al collo e l’anello episcopale all’anulare destro, ma con soltanto pantalone e scarpe ortopediche neri e una maglia intima bianca di lana a maniche lunghe coperta da un poncho a righe. Bergoglio, tra lo stupore dei presenti, dettato soprattutto dall’inedito abbigliamento papale, per usare un eufemismo, più che dalla piacevole improvvisata in Basilica, si è aggirato tra alcune navate e l’abside. Un’immagine assolutamente inedita, almeno nella storia recente del papato. Nemmeno negli ultimi anni di vita di san Giovanni Paolo II, profondamente segnati dalla malattia, Wojtyla era mai apparso vestito in modo così dimesso. In molti si sono subito chiesti il motivo di questa scelta a dir poco insolita che ha registrato essenzialmente due reazioni contrapposte. Da un lato, l’immagine del Papa sofferente ha suscitato profonda commozione per una persona anziana e malata che la gente, in dodici anni di pontificato, ha imparato non solo a conoscere, ma ad amare, sentendola davvero di famiglia. E ora che affronta la prova dolorosa della malattia sente ancora più vicino. Dall’altro, l’immagine ha scioccato, spiazzando molti osservatori vaticani e semplici fedeli che si sono interrogati sul motivo che ha spinto i collaboratori del Papa a esporlo pubblicamente in questo modo.
In un video, che è subito circolato sui social, un bambino di lingua inglese viene invitato da Francesco ad avvicinarsi a lui per un breve saluto. Il Papa gli chiede: “Come ti chiami?”. Ma il bambino non comprende la domanda in italiano, tanto che il comandante della Gendarmeria Vaticana, Gianluca Gauzzi Broccoletti, la traduce in inglese: “Your name?”. Il bambino, allora, risponde e poi saluta Bergoglio che gli stringe la mano: “Hi Papa”. Ma, durante la visita, ci sono stati tanti altri siparietti simpatici come questo, soprattutto con i fedeli che avevano partecipato alla messa feriale appena conclusa.
A spingere la sedia a rotelle di Bergoglio era Massimiliano Strappetti, infermiere coordinatore della Direzione di sanità e igiene dello Stato della Città del Vaticano, ma soprattutto assistente sanitario personale del Papa. Francesco era scortato dai Gendarmi Vaticani che, anche durante i trentotto giorni di ricovero al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale, ne hanno tutelato la sicurezza. Nessuno era stato avvisato, nemmeno all’ultimo minuto, di questa improvvisata papale. Ne erano totalmente ignari perfino il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica Papale di San Pietro, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano e presidente della Fabbrica di San Pietro, e il parroco di San Pietro, padre Agnello Stoia. Ugualmente spiazzato dalla visita padre Enzo Fortunato, fino a pochi mesi fa direttore della comunicazione della Basilica Papale di San Pietro, incarico che ha recentemente lasciato per dedicarsi a tempo pieno al nuovo ruolo affidatogli sempre da Bergoglio, quello di presidente del Pontificio Comitato per la Giornata mondiale dei bambini.
Francesco, all’interno della Basilica Vaticana, si è soffermato a contemplare il recente restauro della Cattedra, salutando coloro che vi hanno lavorato, per lo più donne, e poi si è recato a pregare sulla tomba di san Pio X, di cui è molto devoto. Quasi una sorta di anteprima papale della conferenza stampa che si terrà l’11 aprile, nella Sala Stampa della Santa Sede, per presentare gli interventi di restauro conservativo, implementazione tecnologica e sicurezza eseguiti all’interno della Basilica Vaticana, a cura della Fabbrica di San Pietro. Inoltre, sarà illustrato il restauro dei monumenti funebri dei pontefici Paolo III e Urbano VIII e la riqualificazione illuminotecnica della Necropoli, delle Sale archeologiche e delle Grotte Vaticane. Sarà, inoltre, comunicato il piano di esodo della Basilica di San Pietro, realizzato in sinergia con il Corpo dei Vigili del Fuoco italiano, d’intesa con il Comando dei Vigili del Fuoco del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
Da quando è rientrato nella sua residenza, Casa Santa Marta, il 23 marzo, Bergoglio è già apparso tre volte in pubblico, sempre a sorpresa. La prima, il 6 aprile, al termine della messa, in piazza San Pietro, per il Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità presieduta dall’arcivescovo Rino Fisichella, pro prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione, a cui il Papa ha affidato l’organizzazione del Giubileo 2025. La seconda, il 9 aprile, ricevendo in udienza privata, per venti minuti, nella sua abitazione, la suite 201 di Casa Santa Marta, i reali inglesi, Carlo e Camilla, in visita di Stato in Italia. La terza apparizione pubblica è stata proprio quella nella Basilica Vaticana. Tutto ciò alla vigilia della Settimana Santa, dal 13 al 20 aprile, con un programma abbastanza fitto di riti, che inevitabilmente non saranno presieduti dal Papa quest’anno, ma da alcuni cardinali della Curia romana da lui delegati. Ciò non esclude, però, come confermato anche da queste improvvise e brevi uscite papali, che Bergoglio voglia trovare il modo per essere presente almeno ad alcuni riti della Settimana Santa.
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