Musk vuole OpenAI, ma l’offerta da 97 miliardi è respinta

Il Ceo di Tesla ha messo sul piatto 97 miliardi di dollari per la società che ha creato ChatGPT. Ironica la risposta di Sam Altman: “Se vuoi ti compriamo Twitter per 9,7 miliardi”. Intanto OpenAI sta negoziando la raccolta di nuovi capitali sulla base di una valutazione di 300 miliardi.

Feb 11, 2025 - 09:49
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Musk vuole OpenAI, ma l’offerta da 97 miliardi è respinta

Nuova clamorosa iniziativa di Elon Musk nella sua lunga contesa con l'ex amico e socio in affari Sam Altman, il Ceo di OpenAI, la società che ha creato ChatGPT.

Lunedì 10 gennaio uno degli avvocati di Musk ha dichiarato al Wall Street Journal che Musk e un consorzio di investitori hanno avanzato un’offerta per acquistare la società no-profit che controlla OpenAI. Musk opera nel campo dell’intelligenza artificiale con xAI, una società direttamente concorrente di OpenAI.

Secondo quanto ha scritto il Wall Street Journal, il fondatore e Ceo di Tesla ha offerto 97,4 miliardi di dollari per l'organizzazione non profit, che gli darebbe il controllo di OpenAI. OpenAI ha attualmente una valutazione di 157 miliardi di dollari, ma ha anche avviato un’operazione per raccogliere 40 miliardi di dollari di nuovi capitali sulla base di una valutazione di 300 miliardi.

Sam Altman ha risposto con un post su X: “No, grazie, ma se vuoi compriamo noi Twitter per 9,74 miliardi di dollari”. Musk ha acquisito Twitter per 44 miliardi di dollari nel 2022, ribattezzandolo poi X. Per tutta risposta Musk è passato agli insulti definendo Altman un “truffatore”.

Barron’s ricorda che OpenAI ha una struttura insolita che riflette la sua storia. Fondata nel 2015, inizialmente era un'associazione senza scopo di lucro finanziata da Musk e da altri, con l'obiettivo di contrapporsi a Google, che dominava la ricerca e raggruppava i talenti nel campo dell'AI.

Poiché la ricerca sull'AI è molto costosa, nel 2018 i fondatori si trovarono in difficoltà, perché come soggetto no-profit non riuscivano a raccogliere i fondi necessari. A quel punto Musk fece un'offerta per acquisire il controllo, con l’obiettivo di fare confluire OpenAI in Tesla. Respinto dagli altri fondatori, Musk abbandonò OpenAI.

La nuova struttura di OpenAI prevede un consiglio di amministrazione senza scopo di lucro che controlla una nuova entità che opera come una normale azienda commerciale, impegnata nella ricerca sull’AI, ed è questo modello che ha portato alla creazione di ChatGPT.

In questa struttura Microsoft è stato il primo grande investitore e ad oggi è ancora il maggior finanziatore. I profitti degli investitori sono limitati da un multiplo prestabilito.

Attualmente, su richiesta degli investitori, OpenAI sta cambiando nuovamente la struttura per diventare una società a scopo di lucro più tradizionale. Questa transizione aziendale è al centro di una lite legale tra Musk e Altman.

Con la mossa di lunedì Musk ha proposto l'acquisizione dell'entità non profit, il cui valore deriva dal controllo dell'attività a scopo di lucro. Musk non possiederebbe azioni dell'azienda a scopo di lucro, ma avrebbe il controllo di OpenAI se riuscisse nella sua offerta.Secondo Barron’s, è difficile che il Ceo di Tesla riesca nell’impresa, perché ormai OpenAI ha ampie possibilità di raccogliere capitali da sola.