Multe da annullare: la Cassazione smaschera gli autovelox “fuorilegge”

lentepubblica.it Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la numero 10365/2025, ha sollevato un vero e proprio terremoto nel settore dei controlli stradali: una enorme quantità di autovelox non sono conformi, multe da annullare in massa. La decisione avrà possibili ripercussioni per migliaia di automobilisti e per le amministrazioni locali. Il provvedimento conferma il sequestro preventivo […] The post Multe da annullare: la Cassazione smaschera gli autovelox “fuorilegge” appeared first on lentepubblica.it.

Mar 17, 2025 - 14:02
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Multe da annullare: la Cassazione smaschera gli autovelox “fuorilegge”

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Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la numero 10365/2025, ha sollevato un vero e proprio terremoto nel settore dei controlli stradali: una enorme quantità di autovelox non sono conformi, multe da annullare in massa.


La decisione avrà possibili ripercussioni per migliaia di automobilisti e per le amministrazioni locali. Il provvedimento conferma il sequestro preventivo di numerosi dispositivi di rilevazione della velocità che, pur essendo stati approvati, non risultano omologati come richiesto dalla normativa vigente.

Multe da annullare: la Cassazione smaschera gli autovelox “fuorilegge”

L’annullamento delle sanzioni legate agli autovelox non omologati rappresenta un colpo per le casse dei Comuni che avevano fatto affidamento su questi dispositivi per il controllo del traffico. Al tempo stesso, l’indagine in corso potrebbe portare a sanzioni per le aziende fornitrici e a un rinnovato dibattito sulla regolamentazione e sulla trasparenza nell’uso degli strumenti di rilevazione della velocità.

Un problema di conformità: cosa dice la legge?

Secondo il Codice della Strada, in particolare l’articolo 142, comma 6, solo gli strumenti debitamente omologati possono essere utilizzati come prova per certificare il superamento dei limiti di velocità. Già in passato diverse pronunce giuridiche (sentenze n. 10505/2024 e n. 19732/2024) avevano ribadito che l’assenza di omologazione rende gli autovelox irregolari e le sanzioni impugnabili. La Cassazione, con questa nuova decisione, ha ora confermato la nullità delle multe emesse tramite tali dispositivi, aprendo la strada a numerosi ricorsi da parte degli automobilisti.

La questione centrale riguarda la distinzione tra approvazione e omologazione. La prima, rilasciata dalla Direzione Generale per la Sicurezza dei Trasporti, prevede una procedura più semplice e meno rigorosa, senza verifiche approfondite sulla conformità tecnica. L’omologazione, invece, implica test severi condotti dall’Ispettorato Generale per la Sicurezza Stradale del Ministero delle Infrastrutture, che certificano l’affidabilità e la precisione dello strumento.

Frode nella fornitura e utilizzo di dispositivi non conformi

L’uso di autovelox privi di omologazione apre scenari inquietanti in termini di legittimità e responsabilità legale. La Cassazione ha sottolineato che la fornitura e l’uso di dispositivi semplicemente approvati, ma non omologati, possono configurare reati gravi. Tra questi:

  • Frode nelle pubbliche forniture: Le aziende che hanno distribuito questi strumenti potrebbero aver violato i contratti con gli enti locali, fornendo apparecchiature non conformi agli standard previsti.
  • Falso per induzione: I Comuni che hanno impiegato questi autovelox potrebbero aver inconsapevolmente ingannato i cittadini, spingendoli a pagare multe non valide.

In alcuni casi, la vendita e l’installazione di tali dispositivi potrebbero essere considerate truffe ai danni dello Stato, con conseguenti indagini nei confronti delle aziende produttrici e delle amministrazioni coinvolte.

Conseguenze legali e possibili sviluppi

L’annullamento delle sanzioni colpisce direttamente i Comuni, che rischiano di dover rimborsare le multe già incassate e di perdere una fonte di entrata significativa. D’altro canto, l’inchiesta in corso potrebbe portare a sanzioni per i fornitori e a una revisione delle procedure di approvvigionamento degli strumenti di rilevazione della velocità.

A livello normativo, la sentenza della Cassazione potrebbe rappresentare un precedente giurisprudenziale per future contestazioni sulle multe e aprire la strada a una regolamentazione più stringente sulla certificazione degli autovelox. Gli automobilisti multati da dispositivi non omologati, nel frattempo, potrebbero ora valutare ricorsi per ottenere la cancellazione delle sanzioni e il rimborso delle somme già versate.

Come fare ricorso contro le multe irregolari?

Per fare ricorso contro una multa da autovelox irregolare, gli automobilisti possono seguire questi passaggi:

  1. Verificare il verbale – Controllare se l’autovelox utilizzato per la sanzione è effettivamente omologato o solo approvato. Questa informazione può essere richiesta all’ente che ha emesso la multa.

  2. Presentare ricorso al Prefetto – Entro 60 giorni dalla notifica della multa, si può inviare un’istanza al Prefetto della provincia in cui risulta rilevata l’infrazione. Se il ricorso viene respinto, si rischia una sanzione raddoppiata.

  3. Presentare ricorso al Giudice di Pace – Entro 30 giorni dalla notifica (o 60 giorni se si risiede all’estero), si può fare ricorso al Giudice di Pace della zona in cui avviene l’infrazione. Bisogna allegare documentazione che dimostri l’irregolarità dell’autovelox (es. assenza di omologazione).

  4. Motivare il ricorso – Nel ricorso bisogna evidenziare che la multa è stata emessa tramite un dispositivo non omologato, facendo riferimento alla sentenza della Cassazione che ha dichiarato nulle le multe rilevate con strumenti privi di omologazione.

  5. Attendere la decisione – Il Prefetto o il Giudice di Pace valuteranno il ricorso e decideranno se annullare la sanzione.

Infine è giusto ricordare che per massimizzare le possibilità di successo, è consigliabile farsi assistere da un avvocato o da un’associazione di tutela dei consumatori.

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