Mps: avanti sull’Ops Mediobanc aI paletti di Orcel per Banco Bpm
Lo tsunami borsistico non ferma il risiko bancario: ieri sia Mps che Unicredit hanno infatti confermato di avanzare nelle ops che le vedono coinvolte e anche l’Europa ha fatto sentire la sua voce. «La situazione attuale di turbolenza non impatterà sull’offerta di scambio di Mps su Mediobanca», ha detto a Class Cnbc l’ad dell’istituto senese Luigi Lovaglio, […] L'articolo Mps: avanti sull’Ops Mediobanc aI paletti di Orcel per Banco Bpm proviene da Iusletter.

Lo tsunami borsistico non ferma il risiko bancario: ieri sia Mps che Unicredit hanno infatti confermato di avanzare nelle ops che le vedono coinvolte e anche l’Europa ha fatto sentire la sua voce. «La situazione attuale di turbolenza non impatterà sull’offerta di scambio di Mps su Mediobanca», ha detto a Class Cnbc l’ad dell’istituto senese Luigi Lovaglio, che punta a chiudere su piazzetta Cuccia «entro luglio» e ribadisce che il prezzo offerto è «equo». Il banchiere ammette che «la situazione è cambiata» ma «più ci avviciniamo all’operazione, più il tasso di concambio sarà confermato» (ieri il gap valutativo tra i due istituti era di circa il 3% con un’offerta che vale 13 miliardi). «Al livello attuale penso che l’offerta sia corretta».
Lovaglio è sempre più determinato alla presa di Mediobanca e la tempesta sui listini «sta confermando che le dimensioni contano». Anzi, se Mps e Mediobanca fossero già un’entità combinata, sarebbero «più forti» e «avrebbero la capacità di reagire molto più rapidamente». La Bce non vede problemi alle nozze e ieri ha dato l’ok a considerare i nuovi titoli dell’aumento di capitale al servizio dell’ops come capitale che va a determinare il Cet 1: il 17 aprile l’assemblea del Monte si esprimerà in proposito e oltre ai soci Caltagirone, Delfin, Banco Bpm, Anima e casse, anche le fondazioni azioniste — Compagnia di San Paolo, Cariplo, Siena e CariFirenze — sarebbero orientate a votare a favore. Gli enti bancari erano stati chiamati dal Mef a partecipare alla ricapitalizzazione di Siena nel 2022.
Anche Unicredit non accenna a retrocedere dall’ops da 10,1 miliardi su Banco Bpm. Sempre ieri l’ad Andrea Orcel, in una intervista a L’Arena di Verona ha ribadito: «Ci impegniamo a eseguirla solo se in linea con i parametri finanziari già comunicati». No comment invece su un eventuale premio. «Alla luce dei recenti sviluppi e del risultato dell’offerta su Anima valuteremo comunque con la dovuta attenzione e – dopo aver compreso l’entità dell’impatto negativo sul capitale e sulla capacità di distribuzione di Banco Bpm pre e post eventuali misure di mitigazione e ogni altra circostanza rilevante – decideremo se proseguire o meno nell’operazione, in linea con i termini della nostra offerta». Anche in questa partita l’Europa ha preso posizione. «La Commissione ha richiesto alle autorità italiane maggiori informazioni sulla possibile applicazione della cosiddetta legislazione Golden power. Ciò riguarda le acquisizioni bancarie che potrebbero aver luogo in Italia. Questa procedura è chiamata Eu pilot. Noi della Commissione applichiamo il dialogo Eu pilot ogni volta che riteniamo utile avere una discussione informale in modo più strutturato con gli Stati membri sul potenziale di conformità con l’Ue», ha detto un portavoce di Bruxelles. Il governo ha infatti allungato l’istruttoria per Unicredit.
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