Morte medicalmente assistita. I rischi e i possibili risvolti penali. Giuristi e medici a confronto

Domani alle 16 al Palazzo delle Esposizioni il seminario organizzato dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca insieme alla Fondazione Lucca Sviluppo, all’ordine degli Avvocati e a quello dei Medici .

Mag 8, 2025 - 06:51
 0
Morte medicalmente assistita. I rischi e i possibili risvolti penali. Giuristi e medici a confronto

Un seminario sulla morte medicalmente assistita dopo le sentenze della Corte Costituzionale e le modalità attuative secondo la recente legge emanata dalla Regione Toscana. È questo il tema promosso dalla Fondazione Banca del Monte e Fondazione Lucca Sviluppo, che si terrà domani alle 16 nell’auditorium di piazza San Martino. All’iniziativa dai risvolti giuridici, etici e medico legali, hanno dato il sostegno anche l’Ordine degli avvocati e l’Ordine dei medici di Lucca.

Qualificata la presenza dei relatori: si tratta del dottor Francesco Terrusi, presidente di sezione della Corte di Cassazione, del procuratore della Repubblica di Lucca, Domenico Manzione e del professor Massimo Martelloni, già membro della commissione di bioetica della Regione Toscana e fino a pochi anni fa direttore del dipartimento di Medicina legale dell’Usl Area vasta nord ovest. Previsti gli interventi dei rispettivi presidenti degli ordini, Flaviano Dal Lago e Umberto Quiriconi. Ne parliamo con il professor Martelloni, uno dei massimi esperti di medicina legale.

Perché considera positivamente la legge emanata dalla Regione Toscana?

"La legge definisce le modalità organizzative sulla base di quanto è stato disposto dalle due sentenze della Corte Costituzionale; è palese che non va a modificare quelle sentenze dove è sancito il diritto all’autodeterminazione; si limita quindi a fornire la regolamentazione per sostenere l’aiuto a morire".

Vi è un passaggio chiave rispetto al codice deontologico dei medici, anche in relazione alla non punibilità ai sensi dell’articolo 580 del Codice penale.

"Il codice deontologico, nel 2020, introduce per i medici di agevolare il principio di autodeterminazione del paziente consapevole; pertanto esso cambia moltissimo già all’indomani della prima sentenza della Suprema Corte che afferma per questo la non punibilità del medico, mentre fino al 2019 il codice deontologico recitava che “il medico, anche su richiesta del paziente, non deve effettuare né favorire atti finalizzati a provocarne la morte.”".

Eutanasia, aiuto a morire, fine vita: qual è la definizione più corretta?

"L’eutanasia è l’azione esterna mediante la somministrazione attuata da un terzo: in altri Paesi come l’Olanda, è applicata; ma il legislatore nazionale non ha distinto tra fine vita, aiuto a morire e suicidio assistito e auspichiamo che possa introdurre l’aiuto a morire, che è un’altra cosa rispetto al suicidio assistito, inserendo così il principio di autodeterminazione della persona; non è una questione formale ma un concetto che guarda la relazione tra paziente e medicina, che non è quella di affidare la salute a un terzo ma di condividerne le decisioni".

Vi è un aspetto, quello della collegialità a esprimersi sul singolo caso da parte della Commissione.

"La commissione che viene chiamata a esprimersi è un collegio multidisciplinare che ha funzioni di analisi sul singolo caso; la decisione deve essere necessariamente collegiale e non diventare spettanza di uno o dell’altro membro, valorizzare la collegialità risulta quindi fondamentale".

L’impugnazione della legge regionale al Collegio statutario, da parte di alcune forze politiche, è stata rigettata, perché?

"Non sono stati superati i limiti dei poteri regionali, la Regione Toscana non ha promulgato una legge in cui si è sostituita allo Stato, bensì ne ha organizzato l’applicazione".