Mogol boccia Giorgia: “Usa troppo la voce. Meloni? Dobbiamo essere orgogliosi di lei”
Mogol non è convinto delle qualità artistiche di Giorgia. “Ha una voce fantastica ma canta come si cantava trent’anni fa”, osserva il paroliere intervistato durante il programma radiofonico Un Giorno da Pecora, su Radio 1. Secondo Mogol, Giorgia “usa troppo la voce. Che, per carità, è bellissima – aggiunge – ma la usa come si […]

Mogol non è convinto delle qualità artistiche di Giorgia. “Ha una voce fantastica ma canta come si cantava trent’anni fa”, osserva il paroliere intervistato durante il programma radiofonico Un Giorno da Pecora, su Radio 1.
Secondo Mogol, Giorgia “usa troppo la voce. Che, per carità, è bellissima – aggiunge – ma la usa come si faceva in passato: la voce deve esser credibile per quello che dice, è la credibilità che riesce ad emozionare”.
“Le offrirei volentieri, gratuitamente, un corso da noi”, dice Mogol, all’anagrafe Giulio Rapetti, che da oltre trent’anni guida il Centro Europeo di Toscolano, scuola di musica per autori, musicisti e cantanti.
Il paroliere spiega di non aver seguito l’ultimo Festival di Sanremo, ma dice di aver ascoltato la canzone di Simone Cristicchi, “Quando sarai piccola”, che il cantautore ha dedicato alla madre malata di Alzheimer. Il brando è stato oggetto di alcune critiche, ma a Mogol è piaciuto. “Ha un testo molto bello”, osserva: “Le critiche su l’essere troppo personale sono tutte stupidaggini”.
“Io credo che le canzoni di livello siano l’unico modo per aumentare il livello culturale, non ce n’è un altro: imparando le canzoni a memoria resta sempre qualcosa”, sottolinea Mogol. “È importante che le canzoni abbiano un valore e siano conosciute per questo motivo”.
“In passato invece –aggiunge parlando delle ultime edizioni di Sanremo – ho saputo che si è toccato la vetta perché due uomini si sono baciati oppure uno ha distrutto i fiori. Ecco, noi non dobbiamo fare queste cose per aumentare l’ascolto, l’ascolto deve salire per il valore delle canzoni, non perché uno si alza e fa la pipì sul palco, non me ne frega nulla di queste cose”.
E alla domanda se gli piacerebbe fare il direttore artistico del Festival, risponde di no: “Non mi interessa – assicura -, io faccio l’autore e non voglio dirigere nessuno”.
Durante l’intervista radiofonica, Mogol ha anche parole di ammirazione per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Dobbiamo essere orgogliosi di lei”, dice: “Ha conquistato le simpatie di tutti a livello internazionale, sicuramente la stimo molto”.