Modena, a 13 anni vittima di cyberbullismo da parte delle compagne di scuola: "Bruciamola"

La Polizia postale, a seguito della denuncia-segnalazione presentata dalla famiglia dell'adolescente, si è recata nella classe teatro degli atti di bullismo per parlare agli studenti responsabili degli insulti in chat

Mar 23, 2025 - 20:18
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Modena, a 13 anni vittima di cyberbullismo da parte delle compagne di scuola: "Bruciamola"

A 13 anni è stata 'bombardata' di insulti, offese pesantissime e istigazioni all'odio. "Bruciamola", hanno scritto in chat, accostando l'espressione al suo nome. Vittima di cyberbullismo - come riporta l'edizione modenese de Il Resto del Carlino - una studentessa, appena 13enne, della città emiliana.  A porre fine ai comportamenti delle compagne di classe, che lo scorso anno frequentavano la seconda media, è stata la Polizia postale. "Mia figlia" - ha spiegato la madre al quotidiano - "ha gusti particolari, si veste in modo diverso, ascolta musica diversa e questo probabilmente ha influito. Ma non è stata accettata dagli altri probabilmente anche per una questione di 'genere'". Un tema particolarmente delicato che rimanda, col pensiero, alla vicenda di Andrea Spezzacatena, il ragazzo oggetto di bullismo e cyberbullismo omofobo che si tolse la vita a soli 12 anni nel 2012 e la cui storia è divenuta un film, 'Il ragazzo dai pantaloni rosa', riconosciuto come uno dei messaggi più importanti per le nuove generazioni. 

La Polizia in classe dopo la denuncia della madre

Nel caso modenese a ricomporre la situazione è stata la Polizia postale che, a seguito della denuncia-segnalazione presentata dalla famiglia dell'adolescente, si è recata nella classe teatro degli atti di bullismo per parlare agli studenti, ponendoli dinanzi alla realtà dei fatti e spiegando loro la pericolosità del cyberbullismo per chi lo vive e chi lo commette. L'odio, quello più subdolo, quello che agisce più a fondo, pare fosse legato al modo di essere, di vestire della ragazzina, così come alle sue preferenze musicali e di genere. "Bruciamola, ha gusti orribili, meglio vederla soffrire dissanguata. Fai schifo, ti odio, fai pena....", scrivevano le compagne di classe su 'Helopal', che dà la possibilità di inviare e ricevere risposte anonime. La giovane aveva scoperto di essere la destinataria di quei messaggi di odio, quasi di istigazione al suicidio. Accanto a ogni insulto, offesa, c'era proprio il suo nome . "È accaduto tutto lo scorso anno" - racconta ancora la mamma - "mia figlia era convinta che quei messaggi indirizzati a lei fossero stati scritti dalle compagne di classe e abbiamo scoperto che effettivamente la responsabile era proprio una di loro. Mia figlia l'ha vissuta malissimo, si è isolata dalla classe".  Le ragazzine pare avessero preso di mira la 13enne poiché ritenuta diversa dal gruppo: con una vena particolarmente artistica, una passione per temi forse più profondi rispetto alla sua età, un modo di vestire più sbarazzino ma, soprattutto, senza una chiara identità di genere. I genitori della 13enne si sono quindi rivolti agli altri genitori e alla collaboratrice di classe. "Tutti sono stati molto collaborativi e ci hanno supportato ma, subito dopo, ci siamo rivolti alla Polizia postale per sporgere denuncia. La denuncia non è andata avanti poiché la Polizia postale ha preferito parlare direttamente ai ragazzi. Ora la situazione è molto migliorata".