Mobilità sostenibile ed elettrico in Italia: un documento di Repower ne analizza pregi e criticità
Gap tra Nord e Sud, crisi dell’automotive e infrastrutture ancora carenti: Repower analizza le criticità della mobilità sostenibile e dell’elettrico in Italia Mobilità sostenibile, elettrico, automotive, gap tra Nord e Sud: soltanto alcuni dei temi analizzati da Repower, nel white paper sull’andamento del 2024. Un mercato che ha sofferto della... L'articolo Mobilità sostenibile ed elettrico in Italia: un documento di Repower ne analizza pregi e criticità proviene da F1ingenerale.

Gap tra Nord e Sud, crisi dell’automotive e infrastrutture ancora carenti: Repower analizza le criticità della mobilità sostenibile e dell’elettrico in Italia
Mobilità sostenibile, elettrico, automotive, gap tra Nord e Sud: soltanto alcuni dei temi analizzati da Repower, nel white paper sull’andamento del 2024. Un mercato che ha sofferto della crisi automotive, ma anche di “fake news” ed eccessiva ideologizzazione. I segnali positivi, in ogni caso, non mancano e le nuove tecnologie continuano a proiettarsi verso il futuro.
“Auto elettrica: provocazione o promessa?” è il titolo dell’ultimo white paper pubblicato da Repower, gruppo da tempo attivo nel settore della mobilità sostenibile. Un documento che offre un quadro chiaro del mercato italiano, sottolineandone aspetti positivi ma anche latenti criticità. Luci ed ombre di un mercato che, al di là di un parziale stallo, non cede alle intemperie.
Segnali di ottimismo arrivano dalla Germania, sottolinea Francesco Naso, segretario generale di Motus-E: nonostante lo stop agli incentivi, che ha determinato una fisiologica contrazione del mercato BEV, la quota delle auto elettriche è rimasta sopra al 13% nel 2024. Ciò significa che, raggiunta una certa soglia di market share, l’elettrico tende a diffondersi con molta più facilità.
Italia, come va mobilità sostenibile ed elettrico?
Lo stallo dell’automotive più generale non è un segreto. Il prezzo medio delle auto immatricolate in Italia ha toccato quota €30.000, 1.000 in più rispetto al 2023. Una differenza abissale rispetto all’era pre-Covid, quando questa cifra si attestava sui €21.000 (Sole24Ore). Sorprendentemente, il costo medio dell’elettrico è invece sceso: tra 2018 e 2024 si registra una diminuzione dell’11% (Motor1).
Ciò non basta per tamponare le perdite del mercato BEV, in calo dell’1% in Italia, confermando invece una quota di mercato pari al 4,2% (nel Regno Unito questa quota sale al 19,6%). Lo Stivale è indietro anche tra le PHEV, che passano dal 4,4% delle immatricolazioni al 3,3% nel 2024. Una tendenza che preoccupa gli esperti del settore, che propongono un rilancio culturale dell’elettrico.
Proposta che riceve il sostegno di Francesco Naso, che sottolinea le troppe fake news relative alla mobilità elettrica che ancora oggi circolano indisturbate. Un tema divenuto ormai troppo ideologizzato, allontanandolo dal pragmatismo e da una chiara visione industriale. L’arrivo sul mercato di nuovi modelli entry-level nei segmenti A e B potrebbe contribuire ad invertire la rotta.
Il gap Nord-Sud si risente anche nella mobilità sostenibile
Quando si parla di elettrico, un ruolo fondamentale lo assume l’infrastruttura di ricarica presente sul territorio. Un fattore che offre un’interessante chiave di lettura per i dati raccolti da Repower. Il Nord-Est è ancora leader tra le macroaree italiane per nuove targhe BEV nel 2024 (22.584), segue il Nord-Ovest (17.594), il Centro (16.008), il Sud (5.836) e le Isole (2.961).
Una distribuzione che si ripete nel mercato aggregato dell’elettrico e che riflette lo stato dell’arte delle infrastrutture di ricarica in Italia. Al momento il Bel Paese conta 60.339 punti di ricarica pubblici, in aumento del 28% rispetto al 2023, ma concentrati al Nord, che ne raccoglie il 58%. Il Centro si ferma al 20%, mentre Sud e Isole contano complessivamente il 22% dei punti di ricarica.
Campania, Sicilia e Sardegna si confermano regioni virtuose tra quelle esterne al Nord-Est, mentre vola la Lombardia (11.687), con vanta quasi 6.000 punti di ricarica in più rispetto alla seconda in classifica (il Lazio, fermo a 6.217). Il ritardo rispetto ad altri Paesi europei è evidente, ma resta quanto già emerso dal Global Automotive Consumer Study 2025: gli italiani vogliono la mobilità sostenibile, ma servono investimenti.
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Foto Copertina: Pexels
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