Mentre l’immaginario collettivo inizia a fantasticare sull’arrivo dell’Estate, con le sue giornate lunghe, cieli tersi e temperature gradevoli, la situazione meteo reale sul territorio italiano smentisce qualsiasi ottimismo. Le condizioni climatiche attuali, e quelle previste per le prossime settimane, si discostano decisamente da un’evoluzione verso la stabilità e il tepore tipici della bella stagione. Il mese di Maggio, che in alcuni anni ha mostrato già caratteristiche estive con il ritorno di aria calda dal Nord Africa, quest’anno sembra invece voler ribadire con forza il proprio ruolo di mese primaverile, ma nella sua forma più instabile e dinamica. L’influenza persistente dell’Atlantico: piogge e cieli grigi Le recenti analisi provenienti dai più autorevoli centri di elaborazione meteorologica, sia europei che statunitensi, evidenziano la presenza di un’ampia struttura depressionaria sull’oceano Atlantico che continua a esercitare una forte influenza sull’Europa occidentale e centrale, Italia inclusa. Le perturbazioni atlantiche, alternate a pause brevi e solo parzialmente soleggiate, mantengono il nostro Paese in una condizione di instabilità diffusa. Le correnti umide e fresche che spirano dai quadranti occidentali, soprattutto sud-occidentali, portano frequentemente nubi compatte, precipitazioni a carattere irregolare e un’assenza marcata di Alta Pressione duratura. Questo scenario impedisce l’innesco di un’azione anticiclonica robusta, come invece si verifica nelle fasi pre-estive più classiche. L’Anticiclone delle Azzorre, che in questo periodo dell’anno può favorire un miglioramento del tempo, resta invece defilato, senza mostrarsi in grado di ergersi a barriera contro le incursioni instabili. Anche l’Anticiclone Africano, che spesso porta le prime fiammate calde verso la Penisola, non si è ancora attivato in maniera significativa, relegando le masse d’aria subtropicale a latitudini molto più meridionali, spesso confinate tra Algeria, Tunisia e Libia. Le temperature faticano a salire: sotto la media stagionale Le conseguenze di questo continuo afflusso di aria instabile e relativamente fresca si riflettono sulle temperature, che in molte aree della Penisola restano costantemente inferiori ai valori medi attesi per il mese di Maggio. In alcune zone dell’Italia settentrionale, in particolare sulla Pianura Padana e nelle aree alpine e prealpine, i termometri faticano a superare i 18-20°C nelle ore centrali del giorno. Laddove le precipitazioni sono più frequenti, come in Emilia-Romagna, Piemonte occidentale e Veneto interno, le massime si attestano addirittura tra i 14°C e i 17°C, valori che si avvicinano più a quelli di fine Marzo che a quelli attesi a metà Maggio. Nel Centro Italia la situazione non è molto diversa, seppure i valori risultino leggermente superiori grazie a un soleggiamento più generoso in alcune giornate isolate. Tuttavia, anche tra Toscana, Umbria, Lazio e Marche, la sensazione prevalente resta quella di un clima incerto, instabile, con alternanza di sole, pioggia e temporali anche violenti. Le massime si collocano mediamente tra i 18°C e i 22°C, mentre le minime scendono agevolmente sotto i 12°C durante le notti serene. Al Sud e sulle Isole Maggiori, notoriamente più protette dalle grandi perturbazioni atlantiche, il contesto termico è leggermente più mite. Tuttavia, anche qui il clima non è sereno: nuvole estese, temporali improvvisi e un’atmosfera spesso opprimente per l’elevata umidità dominano molte giornate. Sicilia, Calabria e Puglia hanno registrato picchi massimi intorno ai 24°C, ma si tratta di episodi fugaci. In Sardegna, le correnti umide occidentali portano frequentemente piogge, con un conseguente calo delle temperature anche sotto i 16°C nelle ore più fresche della giornata. Primavera così come dovrebbe essere L’insieme di questi fattori contribuisce a delineare un quadro meteo che, più che aprire la strada a una precoce Estate, richiama con forza i tratti distintivi della Primavera nella sua forma più pura e classica. Una stagione di transizione per eccellenza, che si manifesta con forti contrasti tra giornate serene e soleggiate, seguite da improvvisi peggioramenti, raffiche di vento e rovesci, anche a carattere temporalesco. Questo comportamento atmosferico, per quanto sgradito a chi sogna già il primo bagno al mare o il picnic all’aria aperta, è in realtà perfettamente coerente con la fisionomia meteorologica del mese di Maggio. I continui scambi di massa d’aria tra Nord e Sud Europa, tra l’Atlantico e le zone mediterranee, fanno parte della normale evoluzione stagionale, che solo in rare occasioni consente un’anticipazione dei ritmi estivi. Le prospettive per la seconda metà di Maggio: nessuna stabilità in vista Le proiezioni a medio e lungo termine non offrono spiragli di cambiamento significativi. Anche per la terza e quarta settimana di Maggio, i modelli previsionali indicano un’atmosfera ancora dominata da un’alta frequenza di impulsi perturbati. Gli impulsi ciclonici si spingeranno più volte verso l’Europa meridionale, con traiettorie che interesseranno direttamente l’Italia centro-settentrionale. Questa configurazione impedirà all’Anticiclone di radicarsi e favorire condizioni meteo più asciutte e stabili. Il Nord Italia sarà ancora una volta il settore più colpito da questa sequenza di perturbazioni: tra Piemonte, Lombardia e Triveneto, si prevede un accumulo pluviometrico che potrà superare i 100 mm in alcune località montane e pedemontane. Le pianure non saranno da meno, con frequenti rovesci temporaleschi in sviluppo diurno. Il Centro Italia, soprattutto lungo l’Appennino, vivrà situazioni molto simili, con possibilità di grandinate locali e forti colpi di vento nelle aree interne. Più al riparo le regioni meridionali, ma solo in apparenza: anche qui si prevede una maggiore attività temporalesca pomeridiana, legata all’instabilità latente che si attiverà facilmente grazie al riscaldamento solare e alla presenza di aria fredda in quota. Questo significa che, anche laddove i cieli si presentano inizialmente sereni, l’instabilità potrà evolvere rapidamente nel corso del pomeriggio. Giugno a rischio? Il timore di un ritardo nell’avvio dell’Estate La tendenza climatica che si va delineando lascia spazio a un interrogativo legittimo: sarà anche Giugno influenzato da questa circolazione così dinamica e instabile? Le prime elaborazioni modellistiche estese fino a inizio Giugno non mostrano segnali decisi di un cambio di regime. Anzi, permangono elementi che suggeriscono un protrarsi di questa fase ciclonica almeno fino alla prima decade del mese. L’Anticiclone Africano, finora rimasto ai margini, non sembra pronto a spingersi verso il Mediterraneo. L’eventuale risalita di masse d’aria calda potrebbe essere più tardiva rispetto agli ultimi anni, posticipando così l’inizio effettivo dell’Estate meteorologica, prevista convenzionalmente per il 1° Giugno. Non è da escludere che le prime due settimane di Giugno vedano ancora un’alternanza di giornate grigie, piovose, con valori termici modesti per il periodo, prima di un possibile assestamento verso metà mese. Se questo scenario dovesse realizzarsi, l’Italia vivrebbe una delle primavere più persistenti degli ultimi anni, in netta controtendenza rispetto ai trend recenti dominati da precoci ondate di calore. Il ruolo del riscaldamento globale: un contesto più complesso Pur non essendo possibile attribuire direttamente questo singolo episodio di instabilità primaverile al cambiamento climatico, gli scienziati ricordano come l’aumento globale delle temperature stia alterando le dinamiche atmosferiche su scala planetaria. Le onde planetarie, le correnti a getto, le strutture anticicloniche e cicloniche, tutte risultano influenzate da un riscaldamento differenziato tra Polo e Fasce temperate. Questi squilibri energetici possono generare fasi di blocco atmosferico, come quella attuale, in cui una zona del continente resta bloccata in una configurazione persistente. Il risultato è una maggiore frequenza di situazioni estreme,
non solo di caldo record, ma anche di piogge prolungate e freddi fuori stagione.Meteo prossimi giorni: sfilza di temporali